Intervista a Rino Giuliani presidente della CNE su Conferenza dei giovani , partecipazione e rappresentanza

Intervista a Rino Giuliani presidente della CNE su Conferenza dei giovani , partecipazione e rappresentanza

D La Conferenza dei giovani italiani all’estero si è conclusa Quale è il giudizio della CNE sulle risultanze di tale incontro?

R La CNE da un giudizio positivo sul confronto di idee che si è prodotto in tale incontro. I giovani delegati dai consolati ed i giovani invitati dal territorio italiano hanno trasmesso una forte energia che ha attraversato la Sala della Conferenza. Alla vista, molti i giovani preparati, sulla pista di lancio per divenire componenti delle elites responsabili nei paesi in cui vivono, giovani che con forte senso autocritico hanno riconosciuto che per essere veri delegati bisognava fare di più. Significativamente durante i lavori della commissione per la stesura del documento “partecipazione e rappresentanza” infatti sono state denunciate forme di nepotismo e di mancanza di trasparenza e di oggettività dei criteri che hanno guidato alcuni Comites nella scelta dei partecipanti alla conferenza”.
I giovani invitati della CNE hanno seguito tutti i lavori in plenaria e nei gruppi di lavoro insieme ai delegati CNE provenienti dalle diverse aree territoriali ricavandone un quadro ottimistico che conferma le scelte da noi fatte per il rinnovamento delle associazioni
Il sottoscritto ha seguito in particolare tutti i lavori della commissione “partecipazione e rappresentanza”.
A tutti i giovani delegati abbiamo consegnato insieme ad un indirizzo di saluto le relazioni ed il documento finale del convegno CNE , che si è svolto con la partecipazione attiva di diverse consulte regionali dell’emigrazione il 28 novembre scorso, avente ad oggetto : “Le associazioni protagoniste all’estero”.
Ci sembra che il documento finale della Conferenza dei giovani su “rappresentanza e partecipazione” faccia emergere orientamenti ed indicazioni che s’interfacciano virtuosamente con quelli del nostro documento.
Le due elaborazioni pur non esaurendo lo spettro delle proposte possibili possono essere considerate- a mio giudizio e come nelle nostre aspirazioni- un buon terreno comune di confronto fra associazioni e giovani

D Quali sono i punti d’analisi comuni fra il documento della CNE e quello dei giovani?

R Li si possono trovare sia nella parte in cui si parla di partecipazione che in quella in cui si parla di rappresentanza
I giovani, e noi con loro, dichiarano di riconoscere “il valore dell’associazionismo, la sua fondamentale libertà e base volontaria”. Mi sembra una risposta netta a coloro che pensano che le associazioni devono passare attraverso verifiche di requisiti , iscrizioni ad albi ministeriali, pulizie etniche all’insegna di un presunto nuovo che avanza.
Ovviamente altra cosa è la giusta previsione dell’esistenza di requisiti e/o di albi quando si debba concorrere a bandi pubblici ed in senso lato all’accesso a sostegni finanziari pubblici.
Scrivono i giovani nel documento: “I giovani italiani nel mondo riconoscono l’importanza delle associazioni per l’esercizio concreto della partecipazione e si impegnano a contribuire al loro necessario rinnovamento”.
E’ la risposta che ci attendevamo alla richiesta avanzata nel nostro documento del 28 novembre scorso ai giovani perché s’impegnassero nel rinnovamento delle associazioni. Ora si tratta di promuovere in modo razionale e programmato una fase di confronti franchi all’insegna della reciproca disponibilità all’ascolto.
Non ignoriamo come CNE che non tutte le associazioni sono attive nel necessario loro adeguamento al processo di rinnovamento che stiamo promuovendo come associazionismo. Conveniamo con i giovani sul fatto che in alcuni casi “certe forme associative non rispondono più alle loro esigenze ed attese” come consideriamo fisiologica la costituzione di “nuove forme associative più rispondenti ai tempi”, di associazioni di giovani anche con logiche organizzative transazionali.
Si tratta di una bella sfida, di un uso democratico del web che anche l’associazionismo può utilizzare per le sue scelte di politica organizzativa. Penso ad esempio in Europa ad aggregazioni non solo nazionali ma transfrontaliere nelle grandi “macroregioni”europee.
I giovani poi avanzano in dettaglio numerose proposte per “rafforzare la realtà delle associazioni che operano in favore della comunità “
Non si tratta di proposte legate esclusivamente alla condizione giovanile ma riferite con grande senso di responsabilità alle associazioni, a quelle che svolgano una funzione di promozione sociale in favore delle comunità.

D Le proposte dei giovani come sono da voi valutate?

R Complessivamente in modo positivo.

Prima di rispondere lasciatemi però apprezzare dal documento dei giovani il richiamo al pluralismo della rappresentanza ed alla necessità che ognuno dei soggetti della rappresentanza istituzionale “riconosca e accetti i rispettivi ruoli e competenze senza alcuna prevaricazione.”
E’ questo un punto strategicamente essenziale e per la cui affermazione come CNE non abbiamo cessato di dare battaglia convinti dell’importanza della sinergia e contrari alla semplificazione della rappresentanza attraverso prevaricazioni ed interessati disconoscimenti di ruolo.
I giovani hanno detto quello che noi diciamo da sempre e cioè che Comites. Cgie e 18 eletti dell’estero “non sono la conclusione del processo partecipativo e di rappresentanza per quanti, soprattutto giovani, non vogliono delegare ad altri la gestione dei problemi sociali, educativi e culturali della comunità italiana nel mondo”.
Le specifiche proposte poi sono interessanti.
Sono certo che anche i giovani presenti alla Conferenza converranno che nella consistente elencazione ve ne sono alcune importanti altre meno ed altre che vanno ulteriormente approfondite. Si tratta di rispettarle tutte e di muoversi secondo criteri di priorità Noi abbiamo al riguardo alcune idee al proposito ma vogliamo confrontarle con i giovani che le hanno portate avanti.
Cito per brevità, tra tutte, soltanto quella che mi ha particolarmente colpito, con la quale si chiede di “ organizzare attività di animazione con i più piccoli per mantenere vivo il senso di italianità e di educazione all’apertura interculturale”
Non avevo mai pensato a questo livello d’intervento. Grazie ragazzi e ragazze per avermelo evidenziato.
(emigrazione notizie)

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