Tv pubblica. Francia e Italia. Due mondi all’opposto: dinamismo e interesse pubblico Oltralpe; debiti e omissioni nello Stivale

L'Assemblea nazionale francese ha approvato la soppressione della pubblicita' su “France Televisions” tra le ore 20 e le 6. Dal prossimo 5 gennaio i francesi, nelle ore anche di massimo ascolto come quelle dopo le 20, potranno vedere France 2 e France 3 senza il tormentone delle interruzioni pubblicitarie. L'iter legislativo non e' ancora concluso, infatti settimana prossima si studiera' come fiscalmente compensare la mancanza di questi introiti, ma la maggioranza parlamentare in materia e' solida (1).
Una notizia che non possiamo non valutare a confronto con cio' che sta accadendo nel nostro Paese sulla Rai.
Nei giorni scorsi la Corte dei Conti ha reso pubblica la relazione sulla gestione finanziaria della tv italiana di Stato, avvallando la politica illegale di via Mazzini: nessun rilievo sull'assenza di contabilita' separata per la gestione del servizio pubblico finanziata dal cosiddetto canone; omissione sulla non ottemperanza all'obbligo di pubblicare su apposito sito Internet i compensi per le consulenze esterne; avvallo dei falsi dati statistici della Rai sull'evasione del canone. Una relazione sulle cui omissioni e' stata anche presentata una interrogazione parlamentare da parte dei senatori Donatella Poretti e Marco Perduca (2). Nel contempo il Governo italiano continua a non rispondere a interrogazioni parlamentari che denunciano l'evasione del canone da parte del 95% delle imprese per oltre un miliardo di euro all'anno e con la complicita' della stessa Rai (3).
Quindi:
– da una parte abbiamo la tv pubblica francese che, su temi decisamente delicati per la gestione economica della tv di Stato, ne parla serenamente in Parlamento, decide con maggioranza e opposizione e viene incontro all'interesse pubblico: c'e' qualcuno che gradisce vedersi la tv con continue interruzioni pubblicitarie?
– dall'altra abbiamo la Rai nelle condizioni di cui sopra, con debiti e istituzioni che, anche a fronte di esplicite denunce dal loro stesso interno, hanno scelto omissioni e silenzio, con la complicita' quasi totale dei partiti di maggioranza e opposizione.

Ne prendiamo atto e rilanciano le nostre iniziative “extra-parlamentari” per non pagare il canone/imposta e per l'abolizione dello stesso a partire dalla privatizzazione della Rai:

(1)
(2)
(3) –

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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