Ignazio Silone e La Genèse

Il recente convegno “Zurigo per Silone”, svoltosi il 23 novembre presso lo storico Ristorante Cooperativo, ha riunito alcuni dei maggiori studiosi in materia. Daranno conto gli atti del convegno, affidati alle cure del professor Emilio Speciale, del fecondo dibattito sviluppatosi in quell'appuntamento. Ma il dibattito sulla figura e all'opera di Silone, “socialista senza partito e cristiano senza chiesa”, non si ferma. La questione etica, nata in seguito alle scoperte di alcuni storici sulla presunta attività di informatore, ha ispirato a Giuseppe Muscardini una riflessione sulla parola letteraria.

di Giuseppe Muscardini *)

L’anno in corso, con il suo carico di eventi e circostanze, volge al termine portandosi dietro le superstizioni di chi ascrive al bisestile 2008 inevitabili sventure e accadimenti. Superandole, quelle credenze, ci accorgiamo che il 2008 è stato invece particolarmente denso di avvenimenti culturali, anniversari e commemorazioni. Si è aperto con il centenario della nascita di Tommaso Landolfi, a cui sono state dedicate non poche manifestazioni ed iniziative; qualche mese più tardi è stato ricordato il maggio francese a quarant’anni dai fatti del Quartiere Latino e della Sorbona, e ad agosto i quarant’anni dall’invasione di Praga da parte delle truppe sovietiche. Per dirla con D’Annunzio l’anno si chiude assai dolcemente, e ancor più dolcemente se consideriamo la portata storica ed evocativa di un’altra ricorrenza che non può sfuggire al sensibile sguardo dei consueti lettori di ADL.

Trent’anni fa si spegneva a Ginevra Ignazio Silone, scrittore e intellettuale abruzzese che legò il suo nome ad opere memorabili, come Fontamara, Vino e pane, Il segreto di Luca, L’avventura di un povero cristiano, Uscita di sicurezza. Rileggendole oggi, altro non ci viene in mente se non la meravigliosa vocazione socialista, egualitaria ed umanitaria che contraddistingueva un tempo la nostra gente, pronta ad insorgere contro il sopruso del potere politico e del clero, ma anche a stringersi insieme la domenica mattina nella chiesa del paese, mangiapreti e cattolici ferventi, o ad accompagnare in processione un’icona religiosa (Guareschi docet!) tra canti liturgici intonati all’unisono e fazzoletti rossi.

Su Silone si è abbattuto il dubbio tremendo, instillato dopo il supposto ritrovamento di lettere dalle quali si potrebbe ipotizzare un ruolo di informatore segreto della polizia fascista ricoperto dallo scrittore ai danni di quanti si battevano, in Italia e all’estero, contro il regime di Mussolini. L’ipotesi avanzata ha dell’inverosimile; ma è ancora più inverosimile ove si considerino i patimenti di Ignazio Silone, costretto a rifugiarsi all’estero e a vivere in clandestinità, in condizioni talvolta così disagiate da dover ricorrere al solidale intervento degli amici e compagni zurighesi del Cooperativo, come ha ricordato qualche anno fa Andrea Ermano nel corso di un’intervista.

Quando si affollano le incertezze è doveroso opporre alle interpretazioni degli storici il valore della parola scritta, che nel caso di Silone è sempre venata di grande umanità. La storia si fa sui documenti, sostengono gli storici. Talvolta anche sulle interpretazioni. Solo scandagliando l’opera di Ignazio Silone e investigando fra le righe dei testi meno diffusi, si percepisce un bagliore intuitivo, preludio ad una chiarificazione. In particolare si prenda in esame un breve testo, condotto postumo in porto editoriale. Riguarda una novella scritta in francese il 23 dicembre 1931 e firmata con il reale nome anagrafico di Secondino Tranquilli.

La novella rimase inedita fino all’ottobre 1978, quando Aline Valangin, moglie dell’avvocato Wladimir Rosembaum che nella sua residenza settecentesca denominata La Barca a Comologno aveva ospitato lo scrittore e altri esuli antifascisti, non decise di pubblicarla per onorarne la morte. Con Silone la donna ebbe una relazione durata poco meno di un anno, e stando alle sue memorie fu la prima a leggere il manoscritto di Fontamara. Subito dopo la scomparsa dello scrittore, con cui nel tempo aveva intrattenuto rapporti di stima ed amicizia, Aline consegnò l’inedito a Bixio Candelli, che ne curò la prima pubblicazione nel numero di ottobre 1978 de «La voce onsernonese», mantenendo il titolo originale di Ancien testament. La Génèse. Les temps ancien depuis la création jusqu’au déluge.

A difesa dell’onestà politica e intellettuale dello scrittore, che in anni non sospetti diresse «L’Avvenire dei lavoratori», si legga con dovuta attenzione La Génèse, edita il 10 luglio 2005 in lingua italiana dal giornale torinese «Il nostro tempo» con il titolo di L’Arca sulla collina, là dove fuor di metafora Silone allude al sodalizio degli esuli rifugiati a La Barca, ed esprimendosi con parole alate: Ma lo spirito dell’arca, lo spirito di Noè, lo spirito anti-diluviano, lo spirito dell’ottimismo umano, è rimasto nell’arca. Quando nessuno parlerà più dello “spirito di Locarno”, lo spirito di Comologno sarà sempre vivo. Egli è sopravvissuto al diluvio.

Se non bastassero le molte testimonianze per smontare l’inconsistente impianto accusatorio, si faccia almeno ricorso alla sincera suggestione che le parole conclusive de La Genèse sanno comunicare a chi di Silone conosce l’opera narrativa, specchio di quell’autentica onestà morale e di quell’umanità che non appartiene certo ai delatori.

*) Giuseppe Muscardini vive a Ferrara e lavora presso la Biblioteca dei Musei Civici d'Arte Antica di Ferrara. Narratore e saggista, collabora con “Nuova Antologia”, “Italianistica”, “Filologia e critica”, “Belfagor”, “Letteratura & società”, “Letteratura & Arte”, “Dibattito Democratico”, “IBC Informazioni commenti e inchieste sui beni culturali” e “Chroniques italiennes”. Collabora inoltre con i periodici e media elvetici “La Regione Ticino”, “Cartevive”, “La Rivista del Mendrisiotto”, Il Grigione italiano”, “Il Bernina”, “Quaderni grigionitaliani”, “Terra cognita”, “Seniorweb.ch”, “Pagine d'Arte” e “Radio Campione International”. È membro attivo dell'”Associazione Svizzera dei giornalisti specializzati” (Verband Schweizer Fachjournalisten – SFJ). .

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy