72 ordinanze di custodia cautelare con l’accusa dell’acquisto del falso titolo di infermiere

L’operazione che, nella giornata odierna, ha portato alle 72 ordinanze di custodia cautelare con l’accusa dell’acquisto del falso titolo di infermiere, rivela il grave stato di salute in cui versa il settore della sanità in Calabria.
Verificare che in alcuni Presidi Ospedalieri di quella Regione gli ammalati siano stati costretti ad essere sottoposti a cure infermieristiche da personale non qualificato, fa emergere l’incuria e l’insensibilità esistenti nei confronti del diritto alla salute e del diritto alla vita.
Questa ulteriore triste vicenda che si abbatte sulla Calabria richiama la necessità di un controllo e di una valutazione del personale sanitario e parasanitario, troppo spesso assunto perché in possesso di tessera politica, piuttosto che di reale professionalità.
A fronte della conclamata costruzione di quattro nuovi Presidi Ospedalieri in Calabria, ritenuta dall’Amministrazione regionale la “sanatoria” di tutti i mali, penso che sia giunto il momento di verificare la professionalità ed il merito di chi attualmente lavora in tale settore, alla luce del fatto che il trasferimento “tout court” in strutture ospedaliere, seppur nuove, non garantirà certamente i cittadini tutti.

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