“Ulteriore passo avanti nell’iter di ratifica della nuova convenzione fiscale tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo degli Stati Uniti d’America per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi o le evasioni fiscali” – ricorda l’On. Marco Fedi, intervenuto in Commissione affari esteri nella discussione generale sul provvedimento.
“Abbiamo voluto anche ribadire quanto essenziali siano, in materia di Convenzioni e trattati internazionali, i tempi di ratifica. Non solo per una questione di immagine ma credendo davvero in questi strumenti di politica internazionale e dimostrandolo in maniera tangibile”. “Occorre poi evitare di dover inseguire le modifiche che puntualmente avvengono sul piano nazionale, nelle legislazioni dei Paesi contraenti, e che debbono poi riflettersi nelle norme degli accordi internazionali in tempi rapidi”.
“Ne è una dimostrazione l’adeguamento IRAP e la necessità di inserire le modifiche nel nuovo testo”. “Relativamente ai tempi di ratifica è opportuno affinare gli strumenti di valutazione tecnico-amministrativa, soprattutto per quanto riguarda i costi all’erario, poiché spesso questi elementi causano notevoli ritardi ed in assenza di una maggiore speditezza ed accuratezza di queste procedure i tempi di ratifica rischiano di continuare ad essere troppo lunghi” – ha sottolineato l’On. Marco Fedi.
“Ritengo importante sempre l’adeguamento allo standard OCSE. A distanza di molti anni dalla ratifica delle prime convenzioni, è ora possibile, in materia di doppia imposizione fiscale, fare davvero notevoli passi avanti”. “Soprattutto per quanto concerne un chiarimento definitivo – che avviene in questa Convenzione – sul principio di residenza fiscale. E sull’imposizione fiscale che ne consegue sia sui redditi soggetti ad IRPEF che sulle prestazioni pensionistiche private che, generalmente, prevedono la tassazione nel Paese di residenza. Spesso su questi punti abbiamo avuto di fatto, nonostante le Convenzioni, la doppia imposizione che gli accordi stessi si prefiggevano di superare”.
“I tempi sono maturi per una seria revisione, come avviene per questa Convenzione che dovrà poi essere puntualmente applicata” – ha concluso l’On. Marco Fedi.