di Valentina Pellegrino
“La morte del quindicenne Alexandros e' stata la scintilla” Grecia, al Parlamento ancora in protesta: 'La situazione e' tesa'
Saracini: “E' difficile fare previsioni”
Milano – Quarto giorno di proteste ad Atene, in Grecia, dopo l'uccisione del 15enne Alexandros Grigoropoulos. Oggi durante i funerali del giovane, al cimitero in riva al mare a Paleo Faliro, nella periferia di Atene, la situazione è rimasta tranquilla come aveva espressamente richiesto la famiglia della vittima. Intanto, nella piazza centrale Syntagma, davanti al Parlamento continuano gli scontri tra la polizia, in tenuta antisommossa, e i manifestanti. A protestare sono perlopiù studenti e professori armati di lacrimogeni e molotov.
“La situazione è tesa” ha riferito alla Voceditalia Angelo Saracini, architetto, che vive da più di 30 anni in Grecia. “Sono molti i danni: palazzi, negozi e molte auto hanno preso fuoco. La morte del quindicenne Alexandros Grigoropoulos – ha proseguito – è stata la scintilla che ha fatto scoppiare una rivolta che si temeva da tempo. La gente è stufa della situazione politica e sociale che sta vivendo – ha aggiuto Saracini- Un malcontento generale per i continui licenziamenti, la crisi economica e i recenti scandali (Vodafone, Siemens e con la Chiesa, ndr) hanno alimentato una situazione già traballante: il governo attuale è molto instabile – ha precisato l'architetto – la destra ha vinto con soltanto una sede parlamentare di differenza (151 seggi su 300, ndr).”
Intanto, il socialista George Papandreou, leader dell'opposizione, ha chiesto al governo conservatore di farsi da parte. Ha inoltre proposto le elezioni anticipate per porre fine alle violenze che da tre giorni scuotono il Paese.
Secondo Saracini la situazione è difficile da definire, come è altrettanto difficile fare previsioni: “Quello che sorprende – ha detto – è che sia stato il mondo accademico a rivoltarsi, anche se è una chiara reazione alla disperazione giovanile che non vede un futuro.”