Il Governo delle tre scimmiette

Elio Iannutti

La legge Finanziaria 2009, approvata in commissione Bilancio, è una manovra sbagliata, che non risolvera' e nemmeno ridurra' i problemi economici che gli italiani si troveranno a dover affrontare.

Il provvedimento era stato impostato prima dell'estate e quindi prima dell'avvio della fase critica sui mercati finanziari, ma il Governo non ha apportato alcuna modifica al testo presentato in Parlamento. L'opposizione, in particolare l'Italia dei Valori, ha tentato di inserire qualche emendamento migliorativo, ma nessuno di questi e' stato approvato. Le nostre proposte prevedevano una riduzione del 2% della spesa pubblica e l'utilizzo di una cifra pari all'1% del Pil per agevolare il rilancio.

Tra gli emendamenti non accolti c'era l'incremento del fondo per gli interventi straordinari di edilizia scolastica, il rifinanziamento del Piano casa e quelli a favore delle politiche abitative; tutti quelli per ridurre i costi della politica, dall'abolizione del cumulo tra indennita' da ministro e indennita' da parlamentare, alla soppressione delle comunita' montane, all'obbligo per i Comuni di consorziare i servizi, alla riduzione dei rimborsi elettorali ai partiti politici. Non e' stato accolto nemmeno l'emendamento per la restituzione del fiscal drag e quelli per aumentare le detrazioni fiscali sui mutui e sugli affitti prima casa, ma quel che e' peggio e' che e' stato escluso anche l'aumento del 10% delle indennita' per i non vedenti e quello del fondo per le vittime del dovere e della criminalita' organizzata.

In compenso la maggioranza non ha voluto reintegrare nemmeno il finanziamento per l'attivita' dell'Antitrust lasciando cosi' il mercato piu' libero da controlli. Ma ancor piu' e' stata concessa agli enti locali la possibilita' di rinegoziare i contratti stipulati sugli strumenti finanziari derivati e quel che succedera' tra un anno e' facilmente immaginabile.

Il Governo si ostina a fare la parte delle tre scimmiette non vede, non sente, non parla: o meglio, parla male, continuando la propria irrealistica propaganda mediatica a sostegno di provvedimenti non risolutivi e cercando di iniettare fiducia nei consumatori per una ripresa dei consumi difficilmente realizzabile, visto che i soldi non ci sono.

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