di Francesco Pacienza
Duro colpo del Governo alla normativa fiscale per ottenere lo sgravio del 55% per le riqualificazioni energetiche degli edifici e che stava in termini di risparmi energetici e riduzione delle emissioni.
Non abbiamo fatto in tempo a leggere le buone notizie dell’ENEA sugli ottimi risultati della detrazione del 55% per interventi di risparmio energetico che dal Governo arriva l’ennesimo incomprensibile provvedimento contro l’ambiente e gli interessi degli Italiani.
Con il decreto legge 185/2008 approvato venerdì 28 novembre dal Governo italiano diventa più difficile usufruire dello sconto del 55% su Irpef e Iras per gli interventi di riqualificazione energetica: i privati e le imprese intenzionati a chiedere il bonus dovranno inviare una domanda all’agenzia delle Entrate (oltre alla documentazione all’Enea) e sperare che i fondi stanziati non siano ancora terminati . L’agenzia delle Entrate esaminerà le domande in base all’ordine cronologico di invio e comunicherà entro 30 giorni l’esito della verifica agli interessati. Decorsi i 30 giorni senza esplicita comunicazione di accoglimento “l’assenso si intende non fornito” e il cittadino non potrà usufruire della detrazione (Fonte: Il Sole 24 Ore).
Un provvedimento francamente incomprensibile, oltre che totalmente irresponsabile, per una nazione che dipende quasi totalmente dall’estero per gli approvvigionamenti energetici, che paga bollette salate e che è in grave ritardo sugli impegni di riduzione delle emissioni inquinanti sottoscritte nell’ambito del Protocollo di Kyoto. Secondo l’Enea, l’ente tecnico incaricato per la ricezione della documentazione necessaria per usufruire delle detrazioni del 55%, nel solo 2007 gli interventi di risparmio energetico hanno permesso di ridurre di 196mila tonnellate le emissioni annue di anidride carbonica. 75mila, invece, le tonnellate di petrolio equivalenti risparmiate ogni anno grazie agli interventi realizzati nel solo 2007.
È ormai evidente che per Berlusconi l’economia può essere messa in moto solo con opere che devastano la nostra splendida Terra e consumi insostenibili: ponti, tunnel, centrali nucleari, inceneritori e… con l’acquisto di nuove automobili che andranno ad intasare città in cui ci si muove alla stessa velocità media delle bighe romane e che contano migliaia di bambini che ogni anno si ammalano di malattie legate all’inquinamento dell’aria. In questa logica si depotenzia pesantemente un meccanismo che ha prodotto nei primi due anni di applicazione 3,3 miliardi di euro di fatturato per la maggior parte prodotto da piccole imprese artigiane che impiegano migliaia di persone. Sempre nella stessa logica si penalizzano le piccole e medie imprese che lavorano per migliorare l’ambiente e la qualità della vita e si favoriscono “poteri forti” che intascano profitti ed esternalizzano pesanti costi ambientali, come nel caso degli inceneritori di rifiuti o delle centrali nucleari.
Con questo provvedimento, infine, l’attenzione del Governo per i problemi economici delle famiglie italiane assume i tratti della demagogia. Grazie ad interventi di risparmio energetico una famiglia può risparmiare in media 1.000 euro all’anno. Un risparmio gradito dalle famiglie: se nel 2007 gli interventi detraibili per risparmiare energia erano stati 106mila, nel 2008, ad oggi, sono oltre 70mila: visto che la documentazione per il 2008 può essere presentata fino a marzo 2009, si stima che il dato finale si aggiri intorno ai 130mila, le detrazioni si riferiscono comunque alle sole spese effettuate nel corso del 2008. Chissà per quali ragioni, questo risparmio non è gradito al governo.
Cancellazione dell’obbligo di produrre un certificato energetico negli atti di compravendita di immobili, incentivi illegali agli inceneritori di rifiuti in Campania e Sicilia, via libera per la localizzazione in Italia di centrali nucleari, tentativo di introdurre un tritarifiuti che ammazza la raccolta differenziata…
A quando la cancellazione del conto energia per gli impianti fotovoltaici? (www.agoramagazine.it)