A Brasilia l’On. Fabio Porta partecipa alla riunione dell’Intercomites

L’avvio della task force” per eliminare il grande numero di pratiche di cittadinanza giacenti e i pesanti tagli all’assistenza e alla lingua italiana al centro della discussione.

Prima di partire per Roma, dove lo aspettava una intensa settimana parlamentare, l’On. Fabio Porta ha voluto partecipare alla riunione dell’Intercomites del Brasile, presso la sede dell’Ambasciata italiana di Brasilia.
Al centro della discussione, alla quale hanno preso parte oltre ai Presidenti dei Comites anche i tutti i Consoli e l’Ambasciatore d’Italia in Brasile, la situazione della rete consolare con riferimento all’avvio della cosiddetta “task force della cittadinanza” e i gravi tagli inseriti dal governo nella manovra finanziaria gia’ approvata alla Camera ed adesso in discussione al Senato.
Sul primo punto l’On. Porta ha espresso il timore che “allo stesso modo del governo Berlusconi, che sta ‘usando’ la crisi finanziaria mondiale per giustificare i pesanti tagli ai vari ministeri, in Brasile si utilizzi l’argomento dei tagli come pretesto per giustificare un rallentamento o un depotenziamento dell’operazione”.
“La ‘task force’ – ha detto il Vice Presidente del Comitato Permanente della camera dei Deputati sugli Italiani all’estero – e’ uno strumento necessario per rispondere ad un problema particolarmente sentito dalla comunità talo-brasiliana; compito dell’Ambasciata e dei Consolati e’ metterla in condizione di operare a pieno regime e al tempo stesso informare regolarmente e con completezza di informazioni i cittadini italiani su tempi e modi dell’operazione n corso”.
Sulle pesanti conseguenze che l’approvazione da parte del Parlamento della legge finanziaria comportera’ sula diffusione della lingua e cultura italiana all’estero e, soprattutto, sui capitoli ‘assistenza diretta e indiretta’, il parlamentare non ha nascosto la sua grande preoccupazione:
“Alla Camera ci siamo battutti in tutti i modi possibili e immaginabili per sostenere l’approvazione di alcuni emendamenti che, se approvati, avrebbero ridotto il drammatico taglio alle principali voci di spesa destinate alle nostre comunita’ all’estero; purtroppo – ha aggiunto – il governo e la maggioranza che lo sostiene non hanno voluto essere sensibili al nostro appello. La speranza – secondo il deputato del PD – e’ che la mobilitazione gia’ iniziata tra le nostre collettivita’ raggiunga il cuore e la mente dei nostri governanti, apparentemente impermeabili a tale ‘grido di allarme’ che parte da ogni angolo del pianeta”.

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