Franco Narducci (PD): le risposte del Governo sui problemi dell’esposizione all’amianto in Italia e in Svizzera

Il presidente dell’UNAIE, on. Franco Narducci, e un gran numero di deputati hanno presentato negli scorsi giorni una interpellanza urgente al ministro del Lavoro, della salute e delle politiche sociali, a proposito dei lavoratori venuti in contatto con l’amianto come nel caso degli ex-dipendenti della ditta Eternit di Casale Monferrato e Niederurnen (Svizzera), per sapere se si ritiene “necessario facilitare l'accesso alle prestazioni dovute da assicurazioni sociali ed enti previdenziali di Paesi stranieri – in particolare della SUVA svizzera – ai cittadini italiani che hanno svolto mansioni lavorative in fabbriche e strutture di detti Paesi, organizzando a tal fine una reale campagna d'informazione con il coinvolgimento dei comuni, da attuarsi attraverso il raccordo con gli enti previdenziali dei Paesi predetti, l'assistenza dei patronati e l'accesso ad uno sportello centrale dell'INAIL all'uopo predisposto”.

Ha risposto a tale interrogazione il sottosegretario Viespoli che ha messo in rilievo il fatto che alcune situazioni richiamate nell’interpellanza sono ancora oggetto di valutazioni in sede giudiziaria ed ha rassicurato l’on. Narducci che sarà sua cura, in stretto rapporto con l’INAIL, dargli tempestive comunicazioni in merito ai lavoratori che in passato hanno prestato attività lavorativa in Italia negli stabilimenti Eternit. Mentre per quanto riguarda i lavoratori che hanno operato all’estero il sottosegretario Viespoli ha ricordato che a seguito di una prima tavola rotonda organizzata dalla SUVA svizzera (Istituto nazionale svizzero delle assicurazioni e infortuni) nel 2006, alla quale ha partecipato anche l’INAIL, si è avviata una collaborazione tra l’Istituto italiano e l’Ente Svizzero e tuttora sono in corso “contatti volti a valutare possibili iniziative utili a facilitare l’accesso dei lavoratori interessati alle prestazioni assicurative loro spettanti per le malattie professionali contratte a causa dell’esposizione all’amianto”.

Il sen. Viespoli ha, inoltre, assicurato all’on. Narducci “ogni utile intervento volto al coinvolgimento degli Istituti di Patronato, già impegnati nella campagna di informazione circa i diritti dei lavoratori colpiti da malattie professionali, nell’assistenza ai cittadini italiani che hanno svolto mansioni lavorative a contatto con l’amianto in fabbriche e strutture fuori del territorio nazionale, onde facilitarne l’accesso alle prestazioni dovute da assicurazioni sociali ed enti previdenziali di Paesi stranieri, con particolare riferimento alla SUVA svizzera”.

Gli interroganti, onorevoli Narducci e Bobba, hanno dichiarato soddisfazione per quanto riguarda le risposte connesse alla situazione dei lavoratori che hanno prestato opera in Svizzera mentre per quanto riguarda i quesiti posti sulla situazione di Cavagnolo e Casale Monferrato gli interroganti hanno espresso parziale soddisfazione.

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