Positivo incontro con il CGIE in sede di audizione informale con il comitato per gli italiani nel mondo della Camera dei Deputati

“Occorre costruire un percorso comune per superare questo momento di difficoltà. Questo è il messaggio positivo, l’unico, che arriva da un incontro che ha messo a fuoco il momento che stiamo attraversando” – ha dichiarato l’On. Marco Fedi, deputato PD eletto nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide.
“Non potevamo certo evitare di parlare dei tagli con l’organismo di rappresentanza degli italiani all’estero. I tagli sono pesanti, si stanno concretizzando attraverso il voto della maggioranza alla Camera che boccia gli emendamenti proposti dal PD e ritira l’unico emendamento della maggioranza sulle detrazioni per carichi di famiglia sulla base di un generico impegno del Governo. Credo che dai tagli non possa mai nascere qualcosa di buono e sono convinto che le riforme – necessarie in alcuni settori ed unico vero strumento di razionalizzazione e lotta agli sprechi – rischiano di allontanarsi proprio in conseguenza dei tagli” – ha ribadito l’On. Fedi.
“Proporremo un ordine del giorno che punti ad impegnare Governo e maggioranza sul recupero di risorse per il 2009 e per individuare risorse da destinare ai capitoli per gli italiani nel mondo negli anni 2010 e 2011. Il Comitato per gli italiani nel mondo deve impegnarsi in questa direzione, trasformare questa proposta in azione continua bipartisan e, contemporaneamente, disegnare un piano di riforme definendo le priorità sulle quali iniziare a lavorare” – ha sostenuto l’On. Fedi.
“Per quanto riguarda il rinnovo di Comites e Cgie continuo a ritenere che si debbano rispettare le scadenze, utilizzare questa fase anche per dare nuova vitalità a questi organismi di rappresentanza e lavorare per modificarli in maniera concreta e non strumentale. I Comites, modificati nel 2003, necessitano alcuni cambiamenti regolamentari e non una riforma di legge, mentre la riforma del CGIE andrebbe – giustamente – incastrata nel contesto del futuro assetto parlamentare. Ciò richiede la ripresa della discussione politica sulle riforme istituzionali e quindi un periodo lungo. Ragioni queste sufficienti per chiedere il rinnovo di questi organismi alla scadenza prevista” – ha concluso l’On. Fedi.

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