“Lo stato assente”, titola il Corriere. “Italiani antirazzisti”, giudica un ministro spagnolo. “Il nuovo premier vada dallo psicologo”, dice un altro politico spagnolo.
“Alitalia aspetta la cordata italiana”, dice qualche politico. Ma qualche europeo viaggiatore sa che, per far funzionare Alitalia, ci vorrebbe una struttura straniera (cioè che sappia gestire correttamente), non certo il tipo di gestione finora prevalso (non competitivo e legato a lottizzazioni, io credo).
“La sicurezza sarà migliorata”, promette un politico. Un europeo di buonsenso invece direbbe: “Come garantire la sicurezza, quando la Giustizia è in crisi da un decennio ? Perché non si provvede prima a mettere in funzione la Giustizia ? “. Da notare che la Giustizia francese, il cui codice deriva da quello napoleonico come il nostro, funziona bene……E se consultassimo i Francesi, per vedere come essi fanno ?
I motivi di tante emergenze, di tanti rinvii alle calende greche, di tanti litigi politici, di gestione africane della mondezza, di tanti apprezzamenti negativi da parte di europei……., sono sempre gli stessi !
Il problema sociale italiano è gigantesco. Il non averlo capito negli ultimi 20 anni (e non aver
quindi adottato le contromisure necessarie) ha portato tanti nodi, tutti insieme, al pettine italiano.
Sbrogliare tanti nodi, è possibile ? In principio lo è, ma ad una condizione: ascoltando anche testimonianze di chi vive in Paesi avanzati…!
Il sistema Italia, la cultura e i rapporti sociali italiani, sono ad un bivio. La mentalità italiana, il modo di ragionare nella vita sociale, l’assenza di capacità gestionali adeguate alle necessità
pubbliche, l’assenza di valori positivi, portano il sistema Italia, obtorto collo, a dover ora scegliere, fra queste opzioni:
a) il risveglio di un popolo di dormienti che decida di aprirsi al progresso, alla vita ed alle future fortune europee. Partendo da riflessioni sociali adeguate.. !
b) oppure il fallimento del Paese continuerebbe.
Luigi Barzini scrisse nel ’65, “Gli Italiani”. In esso egli descrisse non solo i motivi storici delle difficoltà sociali, ma anche i segni esteriori di tali difficoltà e incapacità. Due citazioni da tale libro:
“E’ sempre apparso agli italiani che il loro Paese era la disgraziata vittima di un circolo vizioso: il carattere nazionale fatalmente generava tirannie; le tirannie (si riferisce ai secoli passati) rafforzavano e esasperavano i difetti del carattere nazionale e invitabilmente portavano il Paese a nuove avventure. Per salvare l’Italia dal suo destino luttuoso occorreva spezzare il circolo vizioso…”.
“ Tutto, in verità, veniva fatto non solo per il suo valore in sé, ma principalmente per l’effetto che avrebbe prodotto. Per due secoli o più uomini di genio in numero incredibile, dedicarono i loro talenti al convincimento nazionale che lo spettacolo è, faute de mieux, un ottimo surrogato della realtà. Che forma e sostanza fossero la stessa cosa. Colmarono il mondo di capolavori per trovare un compenso alla mancanza di sicurezza, al vuoto, al disordine, all’impotenza e alla disperazione della loro vita nazionale, per dimenticare l’umiliazione e la vergogna, per dimenticare la loro colpa collettiva”.
Il mio commento: molto ben detto !
Le caratteristiche negative del DNA sociale (un modo di lavorare ed una struttura sociale affatto europei) hanno prodotto, sia negli ultimi decenni che nei secoli precedenti, sopraffazioni. Ingiustizie, fallimenti, perdite di opportunità. Tali rovinosi risultati sono sempre stati, nel passato, tollerati da un popolo abuso alla sopraffazione, ai sacrifici senza motivi. In quanto in passato c’erano le frontiere, non bisognava confrontarsi con popoli maturi. I risultati italiani negativi sono stati sempre tollerati, perché il sistema Italia ha sempre sopportato e vissuto con una cultura levantina.
Ora però siamo entrati da anni nel mercato globale e nella U.E.. A causa di ciò dobbiamo confrontarci tutti i giorni colle capacità, coi risultati di tanti Paesi (molti dei quali sanno essere seri ed efficienti, per avere risultati). Non possiamo continuare a sopportare le conseguenze delle incapacità sociali; e considerarci, nonostante ciò, una società ed una civiltà europea.
Eccoci allora ad affrontare la realtà. Suggerirei questo metodo, che è poi europeo:
– si fa la lista delle cause delle proprie incapacità sociali. Si lavora seriamente per eliminarle, aiutandosi con consigli e professionalità europee. Si potrà allora gestire un Paese, divenire una vera democrazia, inventando gli strumenti necessari; fra cui il primo è: INSEGNARE, EDUCARE, FORMARE ! Con particolare attenzione al sociale….
– se si vuole generare occupazione e sviluppo economico, diviene urgente liberarsi di certe abitudini sottosviluppate, generatrici di emergenze.
Finora gli Italiani hanno vissuto, mi sembra, nella fatua illusione di essere un Paese socialmente capace, non troppo corrotto, idoneo a realizzare gli obiettivi nazionali (non quelli dei diversi clans), i quali sono talora predicati da gente incapace, i nostri politici. Continuando con tale illusione, si fallisce tutto, perché non si potrà progredire.
Se l’attuale modello del sistema Italia sarà conservato, per mancanza delle volontà, delle capacità e determinazione necessarie alla catarsi urgente, allora i migliori se ne andranno, come adesso. I peggiori resteranno, per vivere la povera vita di un popolo distrutto e vinto da una mentalità sottosviluppata, da una rassegnazione a non cambiare……..
Rinnovarsi ? E’ possibile. Una possibile decisione di rinnovare la società in senso europeo comporterebbe una seria scelta dei modi (ma anche delle persone coinvolte) per una campagna di promozione delle efficienze e dei comportamenti europei.
Un programma appropriato di rinnovamento che suggerirei è accennato nel testo “Divenire Paese avanzato”. Dettagli possono essere richiesti.
Davanti a voi due strade:
– vi fidate dei politici; la destinazione finale del sistema Italia sarà il terzo mondo;
– aprite gli occhi; in tal caso fatevi aiutare da valutazioni realistiche, che troverete su:
http://angrema.blogspot.com
www.accademiaonline.net (argomento “società”, testi di A. Greco)
Antonio Greco
Il Patriota
angrema@wanadoo.fr
P.S. Il saggio “Quale futuro per l' Italia e per la Francia ? Sviluppo o sottosviluppo ?” è stato pubblicato da Sovera. Le opzioni per l’acquisto del saggio:
– nelle librerie, la cui lista troverete su:
www.soveraedizioni.com
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– comprando una delle 300 copie acquistate dall’ autore al prezzo di copertina (ind. angrema@wanadoo.fr).