Partito Italiani all’ Estero: non credo che dal Comitato Tricolore, possa nascere un Movimento Indipendente, Culturale e Apolitico

Ringrazio e rispondo all’ On. Frattallone

Anch’io sono Italiano, e la ringrazio per avermelo ricordato, anzi in 30 anni di residenza oltreconfine, spiritualmente non ho mai lasciato l’Italia. L’onorevole ha letto e riletto gli articoli ma temo che non abbia letto bene fra le righe. Il partito e’ gia’ nato, nell’ animo di chi ama l’ Italia una e di tutti. Quella dei comuni ma onesti mortali. Le osservazioni fatte non sono del tutto errate. E’ vero i mezzi di diffusione mancano, ma solo perche’ la stampa italiana all’ estero o gran parte di essa ha voluto igorare l’ iniziativa. Oggi stesso potrei cancellare la mia adesione al partito se l’On. Frattallone domani sera venisse invitato dal Dott. Bruno Vespa , per lanciare il suo Movimento per l’ Unita’ degli Italiani nel Mondo. Detto questo vorrei da buon “lettore” leggere il suo di pensiero:

…se e’ vero come credo sia cosi’ che gli Italiani che vivono all’ estero la dovrebbero amare senza porre condizioni ai governi che in certi periodi di alternanza ora l’ uno ora l’altro noi italiani dovremmo fare soltanto una cosa, amarla e sopratutto aiutarla perche’ solo cosi’ potremmo veramente esercitare il vero aiuto e collaborazione che l’ Italia tutta s’aspetta dagli Italiani all’ Estero….. La cosa piu’ bella e piu’ utile, piu’ concreta quella di dimenticare cio’ che ancor oggi ci domina, ovvero i rancori giustificati e non, per avere dovuto lasciare la nostra bella Italia, la nostra amata patria. Se veramente ci consideriamo cristiani dovremmo innanzi tutto perdonare e dimentacare le brutte storie subite nel nostro territorio nazionale, questo dovrebbe costituire il primo atto di amore per la nostra madrepatria…..

Ancora una volta si cerca di inculcare nella mente del cittadino italiano all’ estero l’ “amor patrio. Ma in effetti cosa abbiamo fatto in decenni ? In cambio di che cosa ? Di niente ! L’ unica condizione costruttiva e’ stata la proposta di un partito che integri e non separi le due culture. Da parte nostra nessun rancore . E finiamola con “ la valigia di cartone e dell’ essere cristiano volti al perdono e dimenticare le brutte storie subite Bisogna mettere l’ essere, il cittadino e i suoi dititti fondamentali in primo piano. Questo puo’ avvenire solo con le abolizioni delle ripartizioni all’ estero. Una domanda all’ Onorevole e’ di dovere: “ quale futuro avremmo avuto se la costituente nel 47/48 avesse concesso il voto via posta a tutti gli italiani all’ estero ? Perche’ vede, la posta funzionava anche all’ epoca, il suo predecessore nel cambiare la costituzione per ben due volte ha solo riscoperto l’ America. Con la istituzioni delle ripartizioni all’ estero invece ha tolto voce in capitolo ad oltre 50 milioni di italici nel mondo.

… i contenuti degli articoli che ho letto sono discutibili a volte coerenti ed emergono anche contraddizioni, non si possono criticare i partiti politici italiani e nello stesso tempo pensare di fondarne un’altro di cosi’ vaste proporzioni…

Il bello delle democrazie e la diversita’ e discutibilita’ di tutto e di tutti anche di sé stessi. E' ovvio che nel nascente partito ci siano delle opinioni a volte contrastanti, guai se non ci fossero, diventerebbe un partito come tanti altri dove il pensiero dell 'uno, prevale su tutti ( ogni riferimento a persone ancora in vita e’ da ritenersi puramente casuale ) . Ma un pensiero prevale su tutto ed quello dell’ onesta “politica.” Per concludere, senza entrare nel merito della crisi politica e finanziaria italiana , questo sara’ la storia a valutarla come al solito, si dice che “ veder mangiare vien voglia “, vorrei fare un mea culpa, il sottoscritto e’ stato ( lei Onorevole ne dovrebbe essere al corrente visto che ha letto e riletto gli articoli pubblicati ) il primo a lanciare un Movimento dei Cittadini Italiani nel Mondo. Oggi lei propone un Movivento per l’ Unita’ degli Italiani all’ Estero.. Associazione Italiana Culturale, Indipendente, svincolato da ogni legame politico. Ho smesso di credere alla Befana ( all’ epoca Babbo Natale non era ancora stato inventato dagli imprentitori ) all’ eta’ di sei anni quando per la seconda volta ho trovato nella calza cenere e carboni e francamente non credo che da un Comitato Tricolore, uno tra i piu’ politicizzati possa nascere un Movimento Indipendente, Culturale e Apolitico. Viva l’Italia una e di tutti.

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