“Non spetta a Da Costa decidere cosa fa il PD della Svizzera”

Anna Ruedeberg risponde al presidente del Comites di Zurigo

“Il Partito Democratico della Svizzera si è riunito nella giornata del 25 ottobre, in concomitanza e a sostegno della manifestazione nazionale di Roma, ed ha affrontato nell’occasione diversi temi e naturalmente anche quello delle iniziative, civili ma visibili, da promuovere in occasione della visita del sottosegretario per gli Italiani nel Mondo, Alfredo Mantica, a Berna. All’incontro hanno partecipato anche i parlamentari Franco Narducci e Gianni Farina, Luciano Neri del Coordinamento Nazionale della Circoscrizione Estero del PD, e il prof. Renzo Carli dell’Università “La Sapienza” di Roma. Tutte persone che ringraziamo per aver accolto il nostro invito e per il contributo alla discussione che hanno dato. Questi i fatti.
Per questo sconcerta la dura e incomprensibile dichiarazione del presidente del Comites di Zurigo, Da Costa, che uscendo dal suo ruolo istituzionale parla di quello che faranno o dovrebbero fare tutti gli altri, da noi esponenti CGIE ai parlamentari, entrando poi negli affari interni di un partito, il PD, e attaccando immotivatamente scelte politiche e persone. Attacchi che credo non abbiano niente a che fare con la manifestazione ma con altre aspirazioni politiche personali espresse nella forma più offensiva e sbagliata. Rispetto alla dichiarazioni di Da Costa ritengo indispensabili pertanto due precisazioni:

1) Da Costa parli come presidente del Comites di Zurigo e non dica al CGIE, ai parlamentari e al PD della Svizzera cosa devono fare. Comprenda che chi presiede un’istituzione al servizio della collettività non può come tale contemporaneamente parlare a nome di un partito, né tantomeno a nome del PD della Svizzera che, nella sua autonomia e nel rispetto delle decisioni che altre associazioni e altri partiti vorranno assumere, ha deciso di attivarsi per rendere evidente l’opposizione ai tagli drastici che, se attuati, pregiudicheranno fortemente l’erogazione dei servizi ai nostri connazionali residenti all’estero. Anche per questo abbiamo deciso di pubblicizzare gli emendamenti presentati dai parlamentari del PD chiedendo anche agli altri parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero con il PDL di sostenerli e di non votare quelle parti della Finanziaria che tagliano risorse essenziali per i nostri connazionali nel mondo.

2) Il rischio di cui parla Da Costa di “etichettamento della manifestazione di Berna” non esiste proprio, come non può esistere, però, neppure alcuna concezione “proprietaria” della stessa, né da parte del Da Costa né di chiunque altro. Quella assunta dal PD della Svizzera è la legittima e libera decisione di un partito politico di promuovere iniziative di informazione, di protesta contro i tagli e di sostegno alle nostre collettività. Se altre associazioni, altri partiti e molti altri cittadini attiveranno altre iniziative, oltre naturalmente a rispettarle, noi ne saremmo ben felici. Nostro stile e costume è quello di rispettare le opinioni degli altri e le persone. Siamo disponibili al confronto e al dialogo con tutti. Altri decidano quello che hanno intenzione di fare loro ma come PD della Svizzera pretendiamo altrettanto rispetto per quanto riguarda le iniziative che vengono assunte in piena libertà e autonomia dagli organi e dagli esponenti del PD stesso”.

Anna Pompei Ruedeberg
Consigliere del CGIE
Co-Coordinatrice del PD Svizzera

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