La Voce Alternativa – Lunedi 20 ottobre 2008

Partito Italiani all’ Estero, nessun dorma…

Nessun dorma! Nessun dorma! Tu pure, nella tua fredda stanza, guardi le stelle
chetremano d'amore, e di speranzaMa il tuo mistero è chiuso in te; il nome tuo nessun saprà!
No, No! Sulla tua bocca lo dirai quando la luce splenderà!
Ed le nostre parole scioglieranno il silenzio che’ in te!”
Il nome tuo nessun saprà… E noi dovrem, ahimè, morir, morir!”
Dilegua, o notte! Tramontate, stelle! Tramontate, stelle! ….ma all’ alba vinceremo

Avrei voluto iniziare questo nuovo mio interventino a favore del Partito Italiani all’ Estero con le parole del “ va, pensiero” ho rinunciato in primis per non offendere leghista alcuno ma sopratutto per quella frase disfattista : “ o mia patria si bella e perduta” Frase che non dovrebbe mai esserte pronunciate da un italiano. Chi ha orecchie veda e chi ha occhi ascolti.! Nessuna patria non e’ mai perduta se si ha il coraggio di difendere i propri diritti democratici. Chiedo scusa a qualche mio amico leghista di Bergamo. Detto questo, dopo una settimana che “ abbiamo “ lanciato sul net l’ iniziativa del nuovo partito ancora molta stampa italiana all’ estero manca all’ appello. Forse perche’ tutti presi dalla bramosia di vederersi le tasce un po’ piu’ gonfie, quando il governo Berlusconi finanziera’ ( cosi’ dicono ) anche la stampa online. Tutte le mie felicitazioni. Quello che mi ha piu’ sorpreso e’ l’ assenza di comunicati stampa al riguardo degli eletti all’ estero. Avrei sperato che almeno uno di loro si fosse come dire incuriosito da tanto “baccano” PUNTO..

Partito Italiani all’Estero, e’ iniziata una nuova era politica

Veramente il titolo non e’ del tutto mio, lo rubacchiato e rifrasato per l’ occasione al On Mirko Tremaglia ex ninistro ( che fu ) degli italiani all’ estero. Il 26 gennaio 2008 all’ indomani della caduta del governo Prodi ecco come fuiri usciva il “fautore “ delle legge sul voto all’ estero, in una delle poche interviste rilasciate al direttore Viglia:
Intervista in esclusiva all’on. Tremaglia rilasciata a Salvatore Viglia.

Alla domande-
La caduta del governo Prodi: quali prospettive per il futuro degli italiani all’estero?
Risposta-

Torneremo più in forma di mai. Il Comitato Tricolore per gli italiani nel mondo sarà potenziato in tutte le sue componenti per essere punta di diamante delle nostre rappresentanze all’estero. Con lo stesso spirito ma con rinnovato vigore ci prepariamo a continuare e portare a termine il programma del Ministro degli italiani nel mondo delle scorsa legislatura. A partire dalla Commissione Bicamerale per gli italiani all’estero, un progetto per il quale non ho smesso mai di battermi.
Il Ministero degli italiani all’estero, sarà ripristinato nel caso di una vittoria elettorale del centrodestra?
Certo e l’ho dichiarato ufficialmente. Abolire quel ministero è stato un atto di incoscienza e di irresponsabilità politica di notevole gravità. L’ ho detto e lo ripeto, i nostri connazionali all’estero, sono e devono essere considerati una grande risorsa per il paese. Meritano una istituzione di livello, un ministero.
Vede, la questione degli italiani all’estero, non è stata ben compresa dai politici eletti in Italia. Spesso ne hanno sottovalutato e ne sottovalutano la portata storica e politica arrivando sino a dichiararne l’inutilità.

Ovviamente tutti sappiamo che il CTIM alle elezioni non si presento’ da solo. A distanza di quasi un anno da quelle parole la Commissione Bicamerale e’ ormai caduta in prescrizione. Il ministero tanto sperato e’ stato ridotto ad sottosegrariato e non un solo eletto all’ estero ha avuto un incarico influente.
Alla domanda-
Con una nuova legge elettorale che dicono si potrebbe fare, cambierà qualche cosa nella circoscrizione estero?
La legge elettorale nuova che si sta studiando, nulla ha a che fare con quella per gli italiani all’estero. Per questi, non cambierà proprio nulla quale che sia la riforma elettorale italiana. La circoscrizione estero e le modalità di voto per gli italiani all’estero, sono sanciti per Costituzione e di questo, Mirko Tremaglia, è stato il primo artefice. Le modalità di voto per gli italiani all’estero valgono, quindi, a prescindere dagli errori e dai “brogli” elettorali avvenuti. Sempre.
Fu pronta la mia risposta a codeste belle parole :
“Ci risiamo: “ qualcuno ha nostalgia della poltrona”
Caro direttore Viglia, a quando pare siamo gia’ in campagna elettorale. Evero la legge elettorale “ Tremaglia “ non sara’ cambiata di un acca, anche con una nuova “ fantomatica “ legge elettorale, Vorrei qui ricordar all’ On. Tremaglia, che la Costituzione Italiana sancisce in primis l’egualita’ del voto [ art 48 ] e spesso questo lo dimentichiamo. Per egualita’ si intente: ( 1) istituire dei seggi all’ estero ( 2 ) votare a tutte le elezioni. ( 3 ) Essere liberi di votare un canditato che risieda all’ estero o in madre patria. ( 4 ) Che sia rispettata la rappresentivita’ propozionale, 4 milioni di “ cittadini “ resdidenti all’estero come sancito dagli [ art 56 / 56 ] dovrebbero essere rappresentati da oltre 30 deputati, per essere ancora piu’ esplicato un deputato ogno 90 mila aventi il diritto al voto. Detto questo nella sua intervista ( non vuole essere un bacchettata Dio me ne liberi ) l’ex Ministro degli italiani nel mondo parla di cose avvenire e tra questi, il ripristino del Ministero per gli italiani nel mondo. Meta del tutto condivisa e plausibile, ma le problematiche delle reti consolari, al momento in uno stato pietoso, abbisognono di molti soldini. L’ On Tremaglia sara’ in grado che insieme al Ministero chieda anche un portagoglio pieno di soldi e non soltando promesse ?
Oggi le parole di chi ha sempre ritenuto di essere il “ padre “ spirituale di tutti noi italiani all’ estere ( sparsi per il mondo parole sue ) cadono nel nulla, Ovviamente tutti sappiamo che il CTIM alle elezioni non si presento’ da solo. A distanza di quasi un anno da quelle parole la Commissione Bicamerale e’ ormai caduta in prescrizione. Il ministero tanto sperato e’ stato ridotto ad un sottosegrariato e non un solo eletto all’ estero ha avuto un incarico influente Con i tagli apportati il portagoglio e’ meno di vuoto, manca solo che non ci icolpano di mangiare pochi spaghetti. Ragion per cui non possiamo piu’ affidarci a nessuno e urge una ferree collaborazione di tutte quelle forze politiche non allineate all’ estero e mettere su “ IL” Partito Italiani all’ Estero. Riflettiamoci …

Italiani all’Estero, ne valeva la pena ?
Personalmente penso di si’…

Aldila’ di come questa iniziativa andea’ a finire, una cosa e’ certa: si sono aperti nuovi spiragli ed orizzonti per gli italiani all’ estero.

Per uno come me che non e’ ne’ un politico ne un politicante. Ne tantomemo possiede un bagaglio culturale e un dizionario ampio, ma che ha seguito con costanza e perseveranza la storia del voto all’ estero, permettetemi di fare un enesima considerazione, insisto , poi alla fine potete anche mandarmi a… :

Non sono mai riuscito a capire della validita’ delle circoscrizioni estere. Per i “padri” del voto all’ estero, sarebbe bastato cambiare solo l’ articolo 48. Il problema decennale per noi italiani all’ estero era il voto e non una rappresentanza al parlamento. Il voto, quello sancito dalla Costituzione in atto e garantito dal lontano 1948. L’ ostacolo di fondo era la distanza di molti italiani residenti, risolvibile questa con il voto via posta o elettronico come avviene in molti paesi democratici. Attirittura nel Regno Unito una delle piu’ vecchie democrazie europee lo si puo’ persino delegare a terzi ed il voto postale e’ praticato anche a livello nazionale per vecchi e imparzialmente abili. Il registro elettorale e’ obligatorio su basi annuali. In Italia invece nel 2001 si e’ voluto un po’ come dire “strafare” istituendo le non molto famose riaprtizioni estere, dove tutti potevano registrarsi all’ AIRE e ritornarsene praticamente in Italia e al momento opportuno candidarsi all’ estero. Tutti ne conosciamo l’ epilogo; un buon 70% ne e’ contrario. Ne e’ contrario per un motivo semplicisssimo, i 18 eletti all’ estero si sono prontamente seduti sui scanni dei rispettivi partiti . Allora molti di noi si son chiesti dove stava la novita’? Questo ha reso le modifiche degli articoli 56/57 ovvero la rappresentanza estera del tutto inutile Da non dimenticare ( e il sottoscritto sta aspettando ) che se il caso Di Girolamo dovesse risolverersi in un nulla di fatto, renderebbe la legge elettorale sul voto all’ estero incostituzionale e saremo punto e a capo e non solo. Lo stesso ex ministro degli italiani all’ estero On. Mirko Tremaglia un anno fa o giu’ di li’ ha avuto un ripensamento sulla sua legge, proponendo in un DLL che elevasse per un candidato gli anni di residenza all’ estero ad un minino di 5 anni.

Questi sono i punti salienti che noi italiani oltre i confini dovremmo costantemente discutere, l’ iscrizione all AIRE su basi annuali un database di contatti elettronici degli italiani all’ estero , il voto postale o elettronico esteso ( ripeto questo e’ importantissimo ) a tutte le elezioni, abolizioni delle circoscrizioni estere ed infine un informatitazzazione gratuita e imparziale all’ estero, non sovvenzionata da finanziamenti statali, quando subentrano questi cari signori la stampa diventa automaticamente di parte. Questo costerebbe allo stato italiano un conto irrisorio in confronto a quanti propongono l’ istituzione di seggi all’ estero se le cose rimanessero cosi come sono.

SERVE REALMENTE UN PARTITO ALL’ESTERO ?

Il problema basilare non e’ tanto un partito unico o aveve una sola voce in parlamento, ma di una radicale riforma del voto. Piu’ di una volta, nei miei editoriali con la “capa tosta” che mi ritrovo ne ho fatto riferimento. Le circoscrizioni estere andrebbero abolite “at once “ come diciamo noi anglosassoni.e di questo ne abbiamo gia’ parlato e scritto fino alla nausea. Nel manifesto ahime’ mancano alcuni punti fondamentali del nascente partito. (1) Il registro AIRE andrebbe rinnovato su basi annuali con registrazione obligatoria poi’ spetta al cittadino votare o non votare. Il voto e’ libera espessione narra l’ articolo 48 (2 ) Il voto ( via posta ovviamente ) attivo e passivo andrebbe esteso a tutte le elezioni ed il plico deve essere spedito e scrutinato dal paese di residenza o di nascita. Questo darebbe la vera voce in capitolo a noi milioni di cittadini nel mondo Condivido del tutto il principio che non bisogna essere residenti all’estero per forza di cose per rappresentare il cittadino italiano nel mondo, ma con l’ attuale legge elettorale staremo punto e a capo credimi
L’ idea del partito unico all’ estero e’ appezzabile e condivisibile sotto molti aspetti. Ma senza questi due punti ripeto fondamentali diventerebbe solo un altro orticello incolto… ….parliamone…

PARTITO ITALIANI ALL’ ESTERO, UN INIZIATIVA RIVOLUZIONARIA

Vorrei rifarmi alle parole di Salvatore Viglia ( Dr. politicamentecorretto ) promotore del partito italiano all’ estero: “. Un partito che prima non esisteva e che oggi esiste senza i vincoli della logica esistente. Né Forza Italia, né Popolo della Libertà, né Alleanza Nazionale, né Partito Democratico, né Italia dei Valori, insomma né Nessuno di quelli che esistono e che hanno sfiancato la pazienza e la sopportazione di tutti gli italiani. Questa constatazione semplice ed elementare sarà bollata semplicisticamente come antipolitica da chi neanche conosce il significato dell’antipolitica”

Come tutti sanno io non ho votato alle due elezioni che hanno visti ascendere nei palazzi del potere i nostri “rappresentanti all’ estero” Non l’ ho fatto per il semplice motivo perche’ ho sempre fatto parte del partito del voto, dell’ antipolitica costruttiva e non della politica distruttiva, quel partito ombra che c’e’ ma non sa di esserci.. All’ estero sono in tanti che la pensano alla stesso modo. Quel 62% degli elettori all’ estero che non ha risposto all’ appello del voto , sventolato per l’ occasione dai candidati, partiti, Comites, Cgie e patronati vari, non sono affatto disinteressati o apatici alla politica italiana o alla cultura italiana. Non l’ hanno fatto per il mio stesso motivo non credono piu’ ai partiti esistenti di stampo “macchevellistico”, il fine giustifica il mezzo, in altre parole pur di raggiungere lo scopo si vende anche l’ anima al diavolo. Lo stesso vale per Veltroni, radicali e Di Pietro il giuda in questa occasione. E di casi del genere nei passati decenni ne abbiamo visti una miriade non a caso l’ ultimo, Belusconi va a cena con i padani pur di riconqiustare il “seggiolono del Re” . Ed i risultati sono o saranno alla portata di tutti, si fa ricorso ai decreti leggi purche’ il diavolo di turno sia accontentato ed ognuno vuole la fetta piu’ bella della torta Basta aspettare qualche mese e ne vedremo dell’altre .
Perche’ il Partito Italiani all’ Estero sara’ rivoluzionario ?
E’ la prima volta che qualcuno propone un partito che integri le due culture, quella italiana a quella oltre i confini. Da soli e con le ripartizioni estere, e qui’ gia’ la parola lascia a desiderare, ripartizione come segregazione, ghettizzazione, non andremo da nessuna parte cari cittadini italiani della terra, per usare un termine tanto amato dallo stesso Dr. Viglia A chi servono le circoscrizioni estere se non agli stessi eletti all’ estero ? Non illudiamoci che uno degli eletti all’ estero si pronunci o dia un solo accenno alla proposta del partito italiano all’ estero. La legge elettorale all’ estero in questa legislatura non sara’ da questi modificata di un millimetro Non vorrei che fossero le mie ultime parole famose e domani ….
Ho gia’ comunicato alla redazione che oggi mandero’ la mia adesione alla associazione che mi auguro vedra’ nascere una nuova stella del firmamento nella politica italiana.. A partire dalla sigla P.I.E , come le tre Marie, che assistettero inerte mentre i loro figli morivano sulle croci, cosi’ come noi stiamo invesce assistendo alla morte graduale del nostro amato Belpaese. OPPURE NO ! Rifrasando il nostro padre dell’ unita’ d’Italia senza usare belle parole o mezzi termini con o sensa le virgole, sintassi e grammatica all’ ultimo grido non e’ nella mia indole qui’ o si il partito o si muore.
Viva l’ Italia una e di tutti !

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