Intervista al Sen. Enzo Bianco e all’On. Antonio Razzi

di Carmelo Vaccaro

Intervista al Sen. Enzo Bianco e all’On. Antonio Razzi 14 – 10 – 2008 Hotel Ambassador Ginevra

Dal 13 al 15 ottobre, si è svolta a Ginevra la 119a Sessione Autunnale dell’Assemblea dell’Unione Interparlamentare (UIP) che ha sede nella Città di Calvino

Il principale organo dell'Unione è costituito dalla Assemblea Interparlamentare (artt. 10 – 17 dello Statuto). Sono previste due Assemblee l'anno, una in primavera ed una in autunno. Ad essa partecipano circa 700 parlamentari di 150 Paesi, per studiare i problemi internazionali.

All’Assemblea, che negli ultimi anni si è tenuta a Ginevra, partecipano i parlamentari designati dal rispettivo Gruppo Nazionale. Lo Statuto richiede la presenza di almeno una donna, se il Gruppo ne annovera. Il numero dei parlamentari delegati all’Assemblea varia in relazione alla popolazione dei rispettivi Stati. Per l'Italia il numero dei componenti la delegazione è di 8 parlamentari, per la Sessione Primaverile dell'Assemblea (della durata di sei giorni), e di 5 parlamentari, per la Sessione Autunnale (della durata di tre giorni). I parlamentari designati sono scelti tra deputati e senatori, in rappresentanza dei gruppi parlamentari. Per l’Italia, in occasione dell’Ultima Assemblea, hanno partecipato il Sen. Enzo Bianco del PD, l’On. Angela Napoli del PDL, l’On. Antonio Razzi dell’IdV (eletto all’Estero nella ripartizione Europa), l’On Luca Volonté dell’UDC e l’On. Ricardo Merlo, eletto nella lista MAIE nella ripartizione Sud America e neo eletto Vice presidente del Gruppo italiano dell'Unione interparlamentare.

In occasione di questa visita a Ginevra, il Senatore siciliano Enzo Bianco e l’On. Antonio Razzi, ci hanno concesso un’intervista nella hall dell’Hotel Ambassador, dove pernottava la Delegazione dei Parlamentari italiani, che vi proponiamo integralmente.

On. Razzi, cosa ha prodotto in questi due anni il gruppo di lavoro dell'Unione Interparlamentare ?
– Penso che abbia fatto un lavoro positivo, perché vi partecipano circa 160 Nazioni che collaborano insieme allo scopo di allargare la democrazia. E’ una vera fortuna che esista l’Unione Interparlamentare che, ormai presente dal 1889, ha portato una grande fratellanza tra i popoli tanto che, e oggi abbiamo avuto un riscontro positivo, alle prossime Assemblee parteciperanno di diritto la Palestina, Israele ed il Vaticano.

On. Razzi, è vero che Di Pietro ha promosso anche all’estero il referendum sul cosiddetto “Lodo Alfano” ma dall’altro lato sostiene che gli italiani all'estero devono arrangiarsi da soli ? Lei cosa ne pensa ?
– Molte volte una parola può essere interpretata diversamente dal suo significato reale. È vero che la raccolta di firme parte dall’Italia, anche se con qualche ritardo, ma, malgrado tutto, si sono già raccolte 250.000 firme e molte adesioni in Svizzera. Si spera di raggiungere il traguardo di un milione di firme. Per noi Italia dei Valori, la raccolta di firme all’estero è un segnale per dimostrare che anche i nostri connazionali hanno capito cos’è il Lodo Alfano e che siamo l’unica Nazione al mondo che ha questo tipo di legge.

Sul referendum pensate di avere un riscontro positivo, sia in Italia che all’estero?
– Certamente. All’estero, come in Italia, siamo sicuri della riuscita anche perché altre forze politiche lo sostengono.

Sen. Bianco, perché questo accanimento sul Lodo Alfano?
– Non c’è proprio nessuno accanimento. Noi pensiamo che in Italia ci sono problemi veri e drammatici. C’è il problema che la gente con quello che guadagna non arriva più alla quarta settimana, c’è un incremento dei prezzi spaventoso ed i salari in Italia non sono cresciuti negli ultimi otto anni in modo adeguato, rispetto al costo della vita. Ci sono problemi di lavoro per i nostri giovani, c’è il problema degli italiani all’Estero, a cui questo Governo sta tagliando i fondi e le risorse. Pensiamo veramente che sia assurdo che una delle prime cose di cui il Parlamento si è dovuto occupare riguardi faccende personali di Berlusconi. Hanno fatto approvare questa legge in solo sei giorni, tre giorni alla Camera e tre giorni al Senato, quando per affrontare questioni molto più delicate al Parlamento occorre, come è naturale, mesi di approfondimenti. Questo è una cosa che non ci piace ed è la ragione per la quale vogliamo denunciare agli elettori ed ai cittadini italiani che ci sono due corsie legislative: una lenta, che riguarda i provvedimenti per gli italiani, ed una accelerata per i provvedimenti che riguardano Berlusconi. Questo non ci garba!

Sen. Bianco, nei giornali italiani, nelle cronache parlamentari, nei comunicati stampa dei vari partiti e delle grandi agenzie stampa, noi italiani all'estero non esistiamo o quasi. Fuori dalle frontiere si ha l’impressione che voi non ve ne occupate. Perche?

– L’Italia, devo dire francamente, è uno dei Paese che negli ultimi anni ha avuto un’attenzione, per esempio sul piano dei diritti politici, molto forte. Oggi l’Italia è uno dei pochi Paesi al Mondo che riconosce alle proprie comunità all’Estero una forte e significativa rappresentanza in Parlamento. Certo, insieme alle cose positive ci sono quelle negative e non c’è dubbio alcuno che si potrebbe fare molto di più. Noi timidamente qualcosa abbiamo cercato di fare e riconosco anche, francamente, che i passati Governi di Centrodestra qualche cosa avevano fatto. Quando c’era l’On. Mirko Tremaglia qualche cosina è stata approvata. Oggi, al contrario, osserviamo in questa Finanziaria che si sta per approvare una situazione veramente incredibile. Qualunque tipo di assistenza nei confronti di chi vive fuori dall’Italia, viene eliminata. Non dico che all’estero bisogna dare un trattamento di favore, ma un trattamento paragonabile a quello che c’è in Italia si. Questa sarebbe giustizia e questo dovrebbe essere l’impegno. In Parlamento, noi Partito Democratico, Italia dei Valori e tutte le forze di opposizione, daremo battaglia sulla legge finanziaria, proprio perché queste norme che tagliano i fondi agli Italiani all’estero siano cancellate. Avrete la possibilità di verificare se ci riusciremo e se faremo questa battaglia.

Sen. Bianco, lei siciliano come vede la Sicilia in un prossimo futuro?
– Il futuro della Sicilia dipende dai siciliani. Io non appartengo a quella categoria di siciliani che pensa che la colpa di ciò che non funziona in Sicilia dipenda dagli altri. Io sono convinto che la mia storia e la mia esperienza lo dimostra. Quando ho fatto per dieci anni il Sindaco di Catania, ed è un fatto onestamente detto da tutti, la Città aveva riconquistato credibilità, smalto e vivacità. I cittadini italiani residenti all’estero che tornavano in Sicilia, dopo qualche tempo che ne mancavano, non riconoscevano più Catania. La trovavano pulita e ordinata. A Catania avevamo degli investimenti straordinari fatti dalla Nokia, dall’IBM ed altre grandi Società che avevano aperto i loro stabilimenti nella città, puntando sull’intelligenza dei nostri ragazzi. Questo vuol dire che in Sicilia quando c’è un progetto reale, una coerenza e anche un po’ di serietà, tutto è possibile. Quando si ragionava in questi termini le cose andavano un pochino meglio. Quello che frena è quella tendenza di noi siciliani di essere più furbi che intelligenti. La Sicilia ha enormi potenzialità e il Mediterraneo offre oggi delle grandi opportunità. Pensate soltanto alle energie che partono dall’Asia, ormai centro propulsore dell’economia mondiale, e che arrivano verso l’Occidente, verso l’Europa. La banchina naturale di attracco è la Sicilia e per realizzare questo bisogna adottare un comportamento serio. Se la Regione siciliana, con la nuova Giunta di Centrodestra, capisse questo e si comportasse di conseguenza, la Sicilia avrebbe delle grandi opportunità. Se invece pensa che la politica si fa con favori, con le promesse, le raccomandazioni per posti di lavoro e continuando con il vecchio clientelismo, la Sicilia continuerà ad affondare. Io spero che ci sia un’inversione di tendenza e comunque mi batterò per questo.

La delegazione di Parlamentari è stata ospite, per un aperitivo, da S.E. Giovanni Caracciolo di Vietri, Ambasciatore d’Italia presso l’ONU.
L’On. Razzi prima di lasciare Ginevra ha fatto visita al Consolato Generale d’Italia dove è stato accolto dal Console Generale Alberto Colella.

Una considerazione personale. Sono convinto che bisogna avere fiducia nella nostra classe politica. Nello stesso tempo, però, occorre continuare a battersi affinché tutti i nostri politici capiscano che l’altra Italia, quella all’Estero, ha pari dignità e riceva la considerazione dovuta. Si eviterebbe così il nascere di disparità per un popolo, quello italiano, che è stato generato da un'unica Patria: l’Italia.

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