Stiamo in una botte di ferro: allegri Italiani! In uno Studio Ovale, denso come solo un uovo può esserlo, di “sostanza”, in una Casa Bianca che più bianca non si può per quante candeggine ha visto, nel Grande Paese, si sono incontrati i Due, in un secondo lunedì di ottobre, 13, che ad alcuni porta bene: amici “impegnati insieme per trovare soluzioni” alla crisi economica globale. In un giardino di rose, senza spine s’intende, l’Uno, modestamente più basso e consapevole che l’Altro, è l’Americano, per antonomasia e per elezione, lo chiama “gli americani”, che hanno “salvato il mio paese e l’Europa da fascismo, nazismo e comunismo… Ci hanno aiutato a uscire dalla povertà grazie al piano Marshall”. L’ amicizia personale, trasmuta in amicizia di popoli. L’Altro ha buona faccia e gioco, per rispondere alla spalla, di cui apprezza la disponibilità, che è certo che farà di tutto per “modificare le restrizioni sui luoghi in cui possono operare le forze italiane in Afghanistan”.
“Che le banche possano continuare a svolgere il loro mestiere”: parole italiane, pensieri americani.
E vola la borsa globale, all’insù: vola colomba bianca vola, nel blù dipinto di blù.
In Italia, anzi Alitalia, 7.614 lavoratori, rimangono a terra: in cassa integrazione, che si impiccassero con le cordate, mica paghiamo noi…
Qualcosa non torna, oltre i conti? Ma le date tornano tutte: il Columbus Day finisce, quando comincia il giorno del Ringraziamento e L’Empire State Building di New York City , accende le luci e s’illumina d’immenso, come fosse il tricolore italiano.