ALITALIA: LA VICENDA SIA DI LEZIONE AL GOVERNO

Male tenere alta tensione con scarsa informazione. Attenzione a prossime scadenze

sen. Marco Filippi, capogruppo PD commissione Lavori pubblici

Non tutto è bene ciò che finisce bene. Se da un lato non si può che manifestare sollievo perchè la vicenda Alitalia sta avendo l'atteso esito positivo, va anche detto che la lezione che emerge da questa operazione ci deve servire per il futuro in ragione di due considerazioni.
La prima è che impensabile mantenere un livello convulsivo e di tensione così alto e così a lungo su questioni di assoluta rilevanza per il Paese, laddove c'è un interesse preminente nazionale. Sarebbe stato opportuno, al contrario, che altro fosse stato il livello del confronto e dell'informazione, in primo luogo nei confronti del Parlamento, che a parte le audizioni in Senato di fatto è stata ignorata, se non deriso, dai comportamenti di significativi esponenti del governo.
In secondo luogo quello di Alitalia non è un caso isolato. Sicuramente è il più clamoroso perchè è stato oggetto di attenzione e azione da parte di Berlusconi nel corso della campagna elettorale e dell'azione di governo condizionandone gli esiti, ma ancora altre sono le partite importantissisme da sciogliere. Si tratta di quelle che riguardano il settore del trasporti e delle infrastrututure a partire da Ferrovie, dalla compagnia di navigazione Tirrenia, la questione degli autotrasportatori e del comparto delle telecomunicazioni. Settori strategici e rilevanti per il Paese e per i quali è auspicabile che ben altri siano l'attegiamento e il comprotamento di chi governa il Paese in un rapporto serio e corretto tra le istituzioni.

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