“Postino” speciale per un fregio del Partenone

Napolitano riporta ad Atene l’antico resto. È un prestito, ma nasce l’asse con l’Italia

ATENE – Uno dei momenti clou della visita di Stato di Giorgio Napolitano (nella foto) in Grecia si avrà domani sera ad Atene, quando il presidente della Repubblica consegnerà alle autorità greche un frammento del fregio del Partenone attribuito a Fidia. Proviene dal Museo Salinas di Palermo e sarà esposto nel nuovo museo dell’Acropoli.
Si tratta di un prestito chiesto dalla Grecia alla Regione Siciliana, ma è anche qualcosa di più: segna la nascita di una sintonia fra Italia e Grecia sul controverso tema della restituzione di opere archeologiche trafugate o acquisite con traffici illeciti o come bottino di guerra.
Il primo passo si è fatto con l’organizzazione della mostra “Nostoi, capolavori ritrovati”, che ha presentato nei mesi scorsi al Quirinale 74 opere straordinarie della Magna Grecia, del mondo etrusco e romano, fra cui alcune restituite dal museo americano Getty. A quella mostra la Grecia contribuì con una korè arcaica scavata da tombaroli nell’isola di Paro e restituita alle autorità elleniche grazie al contributo del Nucleo di Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri.
Da questa collaborazione è nato l’invito a trasferire la mostra “Nostoi” ad Atene. Sarà la prima grande esposizione ospitata nel nuovo museo realizzato accanto al Partenone. Il piano superiore del museo è stato costruito per accogliere il grande fregio orientale del Tempio di Atena sul Partenone. La scultura è una delle opere più ammirate al British Museum di Londra. La proprietà dell’opera da 25 anni è oggetto di una aperta controversia. L’allora ministro della cultura ellenica Melina Mercouri, nel 1981 ne chiese la restituzione e i suoi successori greci continuano a insistere.

ITALIA RESTITUISCE A GRECIA IL PRIMO FRAMMENTO DEL PARTENONE
(AGI) – Atene, 23 set. – (dall’inviato Nicola Graziani) – E’ un frammento del fregio del lato orientale del tempio greco piu’ famoso del mondo e raffigura un piede di Peitho’, la dea della Persuasione, figlia di Mercurio e di Venere. A Palermo e’ sempre stato esposto al primo piano del museo regionale archeologico Salinas. In Sicilia arrivo’ con tutte le carte a posto: non segato e caricato come pietra di scarto (la formula usata da Lord Elgin per rabbonire le compiacenti autorita’ turche), ma donato alla Reale Universita’ siciliana da un diplomatico britannico, un secolo e mezzo fa.

Si tratta di un frammento minuscolo, 35 centimetri per 34, ma le trattative sulla sua restituzione da parte dell’ Italia hanno entusiasmato i greci. Tutti i giornali, hanno seguito in passato le fasi della trattativa, fino ad annunciare il sospirato rientro addirittura in occasione della visita di stato che porto’ in Grecia, nel 2003, Carlo Azeglio Ciampi. Anche da parte italiana c’e’ chi ha sempre spinto per una soluzione di questo tipo, ai massimi livelli: l’accademico dei Lincei Louis Godart, consigliere del Quirinale per gli affari culturali proprio con Ciampi ed ancora adesso con Napolitano. E’ stato proprio Godart a organizzare la mostra “Nostoi”, ed e’ lui – uno dei massimi esperti europei della civilita’ minoico-micenea – che oggi pomeriggio ha accompagnato Napolitano in una dettagliata visita al vecchio museo archeologico di Atene.(AGI)

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