Epilettici da Olimpiadi

Bella merda!

Questa è la frase formulata da almeno due miliardi di persone durante la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Pechino 2008, per la presentazione del logo scelto per rappresentare le Olimpiadi di Londra del 2012.

Il sensazionale logo che vedete qui sopra, prodotto dalla Wolf Olins (vi invito a mandare una mail con emotive espressioni) , un'azienda che ha ricevuto un regaluccio di 600.000 euro, non solo è oggettivamente brutto, ma pure anonimo. Una valanga di giustificate polemiche sta nascendo nella comunità londinese che già in pochi giorni ha raccolto 40.000 firme per debellarlo dalla faccia della galassia.

Dentro la perla creativa degli Inglesi, che purtroppo non supera il “logo cetriolo” creato per il sito ITALIA.IT, costato agli italiani la modica cifra di 5 milioni di euro (buttati nel cesso), ci si dovrebbe non solo rintracciare il numero 2012 ma persino la scritta London. Con la certezza di questa comprensione grafica, quelli della Wolf Olins ci hanno lo stesso voluto scrivere la parola London. Devo ammettere che è stato difficile superare la prova, ma quando ho terminato l'affannosa ricerca l'ho guardato e ho detto: vieni avanti creativo! Persino quelli della BBC si sono mobilitati proponendo GRATIS alcuni loghi tra cui questo che mi sembra il piu' interessante.

Una giustificazione della bella merda color fucsia, sarebbe che il logo rappresenta il mostro Turkaza che nel film nipponico del 1962 “Turkaza contro Londra” di Mishuni Terobozu grazie a raggi molecolari cromatici riesce a debellare la cattiveria umana che secondo lui era centralizzata nella capitale inglese. Alla fine del film in un tripudio di colori, i cittadini britannici assieme ai giapponesi arrivati per suggerire come comportarsi costruiscono la nave spaziale che lo riporterà nel pianeta Indoku e questa speciale navicella viene composta proprio nello Stadio di Tottenham Hotspurs.
Ma la notizia non finisce e coinvolge il video di presentazione del logo, subito ritirato e ormai introvabile in Rete, il quale provocherebbe attacchi epilettici in soggetti predisposti.

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