P r o s t i t u z i o n e

di Danilo D'Antonio

Se permetteste, avrei desiderio di dir qualcosa sulla prostituzione.

Direi che occorra innanzitutto distinguerne due tipi:

– quella per mera necessità, compiuta quindi da persone che non vedono altra via d'uscita alla loro triste situazione,

– quella per ragioni diverse comunque non pressanti, quindi anche finanziarie, per desiderio di potere, piacere personale, propensione, etc.

Per quanto riguarda il secondo tipo di prostituzione direi che essa non debba esser considerata attività diversa da ogni altra svolta per analoghe ragioni finanziarie, di potere, piacere, attitudine, etc. E come le altre vada dunque correttamente e premurosamente gestita. Per quanto riguarda il primo tipo le cose cambiano invece radicalmente, tuttavia per essa richiedendosi interventi che esulano dalla prostituzione in sè, al contrario dovendo questi risolvere quei grandi problemi sociali dai quali essa facilmente, a volte inevitabilmente, deriva.

Ecco allora che iniziative come quelle tese a fornire ad ogni individuo un lavoro minimo garantito, coi brevi periodi vuoti tra un lavoro ed un altro coperti da un reddito sociale, risultano, pur forse non apparendo direttamente pertinenti la prostituzione, assolutamente decisive. Come decisivi, a loro volta, sono quegli interventi finalizzati all'introduzione della rotazione nelle assunzioni del pubblico impiego e nel contemporaneo riassorbimento di attività economiche oggi private all'interno della sfera pubblica fino al raggiungimento di una metà dell'intero. Perché solo in tal composito modo si ottiene quel serbatoio di lavoro e reddito in grado di permettere le suddette minime garanzie alla persona, al contempo, grazie alla complessiva riorganizzazione della pubblica amministrazione, venendo garantita pure una generale ben maggiore efficienza economica e funzionalità sociale.

Ma se si desidera risolvere per bene e definitivamente il problema della prostituzione compiuta per necessità, così come del resto ogni altro problema della società in quanto questo tipo di prostituzione non è affatto problema a parte bensì semplicemente uno dei tanti pesanti problemi che oggi la nostra società ancora vive causa l'arcaico approccio politico, occorre intervenire anche nel tuttora tabooesco ambito della riproduzione umana. Se davvero si desidera virare da una società primitiva ed irrazionale come la nostra, in cui tragedie ed accidenti sono la norma anche e forse soprattutto perché indispensabile alimento e gratificazione per tanti professionisti e cinquepermillini, occorre introdurre un'ampia e sviluppata cultura del dovere personale, in questo specifico caso dell'autocontenimento riproduttivo, solo grazie alla quale le riforme appena citate inerenti il lavoro potranno effettivamente attuarsi.

E' chiaro infatti che solo assumendoci doveri e responsabilità personali potremo dissolvere quel caos alla cui generazione partecipa ormai anche una cultura squilibratamente basata esclusivamente sui diritti. Impostando in modo ragionevole le nostre espressioni, non stando quindi sempre lì solo a chiedere guadagni ma qualche volta anche ad offrire sacrifici, la società potrà invece evolvere di conseguenza. Ed a questo punto ecco giungere l'ultima ma certo non meno importante riforma: quella che protegga i minori dal plagio superstizioso. Una volta subito l'imprinting superstizioso, in una età in cui si è così acriticamente esposti, speranza più non v'è che la persona usi correttamente i propri strumenti intellettuali e sia disposta ad un dialogo basato sulla ragionevolezza. Al contrario, solo una cultura che tutto chiarisca, illuminando gli ancora numerosi luoghi oscuri in cui siamo intrappolati, può permetterci di evolvere ed attuare tutto ciò.

Per questo, confidando nella sensibilità e nella genuinità e veracità delle percezioni di chi legge, umilmente chiedo vi interessiate di quanto sopra, salpando dai link qui sotto riportati. Purtroppo, dato l'innovativo approccio, ad elevato livello d'onestà e di organicità, che contraddistingue questi progetti d'innovazione sociali, tutti perfettamente coerenti ed interconnessi tra loro e con la realtà delle cose, probabilmente non ne troverete ancora traccia sui media tradizionali, i quali offrendosi a lettori a loro volta tradizionali finora hanno puntato sulla estrema facilità e semplicità insita nel però inconcludente approccio superficiale.

Essendo auspicabile che media, maestri e leader evolvano presto e bene (mai dimentichiamo di che risma di gente siamo figli culturalmente parlando: !), anche qui una nostra intensa e ripetuta azione come semplici cittadini, privi sì di poteri ma non di volontà, può risultare decisiva. Facciamo dunque vedere, a questi retrogradi e corrotti, cosa possono fare persone sensibili ed animate da grande, incommensurabile desiderio!

I migliori saluti,

Danilo D'Antonio
Laboratorio Eudemonia

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