Troppi interessi personali. Gli italiani all’estero buggerati   

di Dario Ghezzi

Il blog su questo giornale è quello che ci voleva per poter dare voce agli italiani all’estero. Ma l’iniziativa non prenderà piede. Troppi sono gli interessi in ballo. Molti si sono creati le loro aspettative seduti troppo spesso fuori le porte dei parlamentari eletti all’estero. Sia i Comites, sia le associazioni, hanno interesse a che le cose restino proprio come sono oggi. Favori personali, richieste sul territorio, problemi contingenti. Né più e né meno ciò che avviene in Italia. Senza contare che gli eletti all’estero, curando sempre di più il loro elettorato sul territorio estero, non fanno che crearsi lo spazio per potersi fare eleggere in quei parlamenti. Chi potrebbe impedire, per esempio all’on. Merlo di candidarsi in Argentina? La prova è che egli non è mai in Parlamento ed invito chiunque a constatarlo dal sito della Camera dove le presenze sono pubbliche. Senza contare le foto sparse e distribuite in tutto il mondo con presidenti argentini e deputati locali. Chi potrebbe impedire, per esempio, all’on. Porta di candidarsi in Brasile? Niente di spregevole, per carità, tutto assolutamente normale, ma se è così, l’intenzione pone in essere aspettative legittime e ottemperamenti di promesse. Se così stanno le cose allora cosa ci aspettiamo nel breve e lungo periodo? Il direttore di questo giornale che dice di essere politicamente corretto perché non denuncia questi fatti? Mi auguro che non abbia capito, ma se non li ha capiti allora, mi permetto, lascia molto a desiderare il suo osservatorio.
Le cose devono rimanere così come sono e stanno. Le associazioni proliferano ed ogni giorno vediamo sulle pagine di questi giornaletti polemiche spicciole tra presidenti di Comites e personaggi che denunciano, urlano e sbraitano inciuci da quattro soldi. Questi personaggi li vedremo la prossima volta presentarsi alle elezioni nella circoscrizione estero. Parola, e non invento nulla. A cominciare dai direttori di giornali. Basilio Giordano direttore del cittadino italo canadese, senatore di questa repubblica? Albelice direttore di Oraitalia? Angelo Saracini presidente del Comites di Atene? E questi sono solo dei nomi sull’unghia. Randazzo direttore a sua volta in Australia? Ecco dimostrato quali sono gli interessi. Sottolineo legittimi ma pur sempre interessi. Qualsiasi altro fatto andrebbe a sconvolge quelle che chiamo “aspettative” di una massa enorme di persone. Gli italiani all’estero sono un affare che crea la rete. Gli equilibri non vanno toccati, smettiamo di parlare a vanvera perché questa strada ufficiale non porterà da nessuna parte.

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