“Va rivista la chiusura del Consolato di Chambery, è necessario mantenere i servizi per i cittadini”
Sostegno alla protesta contro la chiusura del Consolato di Chambery: “Non siamo qui oggi per celebrare il funerale del Consolato. Anzi, siamo qui a chiedere ad alta voce che venga mantenuto il servizio consolare per i tanti italiani di Chambery e dintorni”. I deputati PD Laura Garavini e Gianni Farina, partecipando all’Intercomites Francia svoltosi proprio a Chambery, si sono trovati d’accordo con i presidenti dei Comites francesi nel contestare l’annunciata chiusura del Consolato della città savoiarda.
“La chiusura è stata sancita a livello ministeriale senza alcun coinvolgimento degli organi di rappresentanza e senza informare minimamente la collettività dei successivi sviluppi. È un modo di procedere inaccettabile. Chiediamo al ministero di aprirsi al dialogo, ascoltare le preoccupazioni dei cittadini ed i loro rappresentanti. Va garantito un servizio consolare alle italiane e agli italiani della zona anche in futuro, finora i cittadini sono stati lasciati completamente al buio”, hanno detto la Garavini e Farina appoggiando la protesta dei presidenti dei Comites contro il piano di cancellare Chambery dalla cartina dei Consolati italiani nel mondo. Oltre ai presidenti dei Comites di Francia radunati questo weekend nella città della regione Rodano-Alpi, anche due esponenti del CGIE, diversi consiglieri comunali della città e numerose autorità francesi si sono espressi contro l’annunciata chiusura del Consolato.
L’Intercomites, nel corso del suo incontro, ha deciso di lanciare una petizione per sostenere la rete dei Consolati italiani in Francia. “Sosteniamo questa petizione e invitiamo tutte le italiane e gli italiani in Francia a firmare. È un passo importante non solo per salvare Chambery e tutelare i cittadini, ma anche per evitare che ci siano altri tagli per gli italiani in Francia e nel resto d’Europa”, hanno detto la Garavini e Farina. I Consolati devono essere più efficienti e più moderni, ma chiudere completamente i servizi per i cittadini è un altro duro colpo per gli italiani all’estero.
L’Intercomites e i due parlamentari si sono anche trovati d’accordo nel dire no ad uno slittamento delle elezioni dei Comites. I presidenti dei Comites francesi hanno chiesto al Ministro che predisponga tutto per poter procedere alle elezioni nella scadenza prevista, cioè la primavera prossima. “C’è la preoccupazione concreta, non solo in Francia, ma in tutta Europa ed oltre, che il Governo faccia slittare le elezioni Comites perché teme che la gente punisca le liste filo-governo per i gravi tagli che noi italiani nel mondo stiamo subendo da quando Berlusconi è alla guida del paese. Capisco benissimo che il Governo tema il giudizio degli italiani in Europa e nel mondo, ma non deve essere un motivo per favorire giochetti istituzionali di basso livello. Diamo la parola alla gente e lasciamola votare i Comites nella scadenza prevista”, ha chiesto la Garavini.
Chambery, 14 settembre 2008