Olimpiadi: la Rai delude ancora

Terminata la ventinovesima edizione dell'Olimpiade di Pechino è tempo di bilanci sulla programmazione televisiva dell'evento.
Numerose critiche hanno travolto la Rai per la cattiva gestione dell'avvenimento: non sono bastate Rai2 in analogico e Raisportpiù in digitale terrestre e satellitare,a garantire la copertura degli innumerevoli sport.
La prima grande polemica è sorta quando il direttore di Raisport Massimo De Luca ha deciso di non trasmettere la partita del girone di qualificazione della nazionale di calcio italiana, contrapposta alla Corea del Sud, per dare spazio alla semifinale di spada Francia-Ungheria. Si sa che quando si tocca il calcio gli italiani non perdonano…
La soluzione più ovvia era trasmettere su Rai2 gli sport maggiormente popolari e riservare Raisportpiù per quelli di nicchia,invece l'errore è stato quello di mandare in onda in moltissime occasioni gli stessi eventi sui due canali.
Irritante si è rivelato l'uso di minuscoli riquadri, che nelle intenzioni dovevano consentire la visione in contemporanea di due sport, ma hanno solo contribuito a generare confusione.
E', invece, da giudicare positivamente, nonostante qualche inconveniente tecnico,la sperimentazione degli otto canali in streaming inaugurati sul portale internet della Rai, che hanno consentito di guardare quegli eventi non coperti dalle tv.
Inizialmente, l'idea di creare un “blog olimpico” sul sito della Rai aveva raccolto numerosi consensi da parte di internauti entusiasti dalla possibilità di interagire attraverso i propri commenti con il servizio pubblico. Purtroppo l'esperimento è durato poco, appena dieci giorni dopo i quali, il responsabile De Luise stanco delle continue critiche degli utenti ha deciso di chiuderlo.
Le lamentele contro i giornalisti Rai sono esplose già dalla cerimonia d'apertura dove chi commentava l'evento è stato accusato di incompetenza e pressappochismo nel giudicare con algida sufficienza la maestosa cerimonia ideata e realizzata dal grande regista Yang Zhimou, non dando valore alla bellezza delle immagini in cui la ricerca ossessiva dell'uniformità generava una perfezione estetica magistrale.
Nei giorni seguenti la qualità degli inviati non è certo migliorata, visto che la maggior parte dei servizi celebrativi dei campioni del giorno erano tediosi e stucchevoli.
Il Presidente della Rai, Claudio Petruccioli, ha tentato di difendere il proprio operato, mostrando come Rai2 abbia coperto l'evento con successo grazie ad una media di 1.577.320 ed uno share medio del 24% giornaliero. Nonostante la buona volontà,il prodotto Olimpiade della Rai meritava una migliore cura e professionalità:ad esempio la copertura insufficiente a livello nazionale di Raisportpiù ha reso questo canale invisibile per una buona fetta di utenti.Inoltre sarebbe stato auspicabile dedicare all'evento un secondo canale analogico per accontentare gli appassionati e migliorare i guadagni attraverso la vendita di inserti pubblicitari agli sponsor, rinunciando per qualche giorno alle repliche della “Signora in giallo” o “dell'eterno Derrick”.
E'invece da elogiare la programmazione di Eurosport che con quattrocento ore di trasmissione ha superato la Rai sia in quantità che in qualità grazie ad approfondimenti, news e commenti tecnici di ex “olimpionici” come Boris Petri e Patrizio Oliva.

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