Berlusconi e Gheddafi hanno firmato la fine della guerra coloniale

Dopo 40 anni di malintesi e migliaia di italiani costretti a lasciare la Libia con una valigia.
Firmato accordo tra Libia e Italia, a Tripoli cinque miliardi di dollari in 25 anni

Firmato ieri a Bengasi l’accordo tra Italia e Libia, dal premier Silvio Berlusconi e dal leader libico Muammar Gheddafi “deve mettere fine a 40 anni di malintesi: c’e’ un riconoscimento completo e morale dei danni inflitti alla Libia da parte dell’Italia durante il periodo coloniale” ha detto Silvio Berlusconi.
Berlusconi e Gheddafi hanno siglato sotto la tenda del Colonnello libico, sotto gli occhi attenti della nipotina di Gheddafi, l’intesa che vedra’ il nostro paese risarcire l’ex colonia con circa cinque miliardi di dollari in 25 anni. La firma dell’accordo e’ stata salutata con lungo applauso dei presenti.

“L’accordo storico” che “che da l’inizio a una futura cooperazione e alla partnership tra Italia e Libia”. Cosi’ Muammar Gheddafi, ha introdotto l’accordo firmato oggi con l’Italia di cooperazione e amicizia tra Roma e Tripoli. “In questo storico documento – ha aggiunto il leader libico – l’Italia si scusa per la morte, la distruzione e la repressione attuata contro i libici durante l’era coloniale”.

Italia e Libia alleati “contro i commercianti di schiavi” nel contrasto all’immigrazione clandestina. Afferma il premier Silvio Berlusconi oggi a Bengasi, in Libia, dove ha firmatol’Accordo di amicizia e cooperazione tra Roma e Tripoli con Gheddafi.

A fronte degli indennizzi per 5 miliardi di dollari che l’Italia stanziera’ per “voltare pagina” rispetto al periodo dell’occupazione coloniale, Roma si attende infatti la piena collaborazione da parte della Libia nel contrasto all’immigrazione clandestina e l’attuazione dell’accordo gia’ firmato nel dicembre 2007 per il pattugliamento congiunto delle coste libiche dalle quali salpano fiumi di migranti verso Lampedusa.

Il Premier Berlusconi, nella missione libica , ha incontrato anche il Vicepremier russo Sergei Ivanov, anch’egli ieri in Libia. In agenda, la crisi georgiana in vista del summit straordinario Ue di lunedì ed i dossier energetici, in particolare i progetti congiunti italo-russo-libici riguardanti il gas.

Oltre ai 5 miliardi, Berlusconi IV, ha consegnato al leader libico la statua della Venere di Cirene, capolavoro ellenistico del II secolo. La statua è al centro di una lunga polemica dopo essere rimasta imballata per anni nel Museo nazionale romano di piazza dei Cinquecento, dopo essere stata scoperta da archeologi italiani in Libia e trafugata nel 1913.

Cosa pensano di questo accordo, gli italiani costretti a lasciare la Libia, con solo una valigia?

L’Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia (Airl) si e’ detta indignata per l’annuncio del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi secondo il quale l’Italia versera’ cinque miliardi di dollari a Tripoli a titolo di risarcimento per il periodo coloniale.

L’associazione, che si batte da 38 anni per ottenere dallo Stato italiano una legge di risarcimento a favore delle migliaia di italiani espulsi dalla Libia dal colonnello Gheddafi nel 1970, ha criticato duramente in un comunicato il fatto che il Governo risarcira’ Tripoli senza trovare il denaro necessario per fare lo stesso con i rimpatriati.

“Al suo ritorno da Bengasi, Berlusconi – si legge nel comunicato – dovrebbe avere un sussulto di dignita’, di umanita’ e di rispetto per dare finalmente soddisfazione ai ventimila cittadini italiani che attendono ancora un giusto risarcimento da parte del loro governo per chiudere il contenzioso nato dalla confisca dei loro beni da parte di Gheddafi in violazione di un accordo internazionale”(www.agoramagazine.it)

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