Sindaci, sceriffi da operetta con Berlusconi, dittatore da parodia

Siamo proprio conciati male. Da un lato Berlusconi e la sua dittatura dolce: il mito dell’“uomo solo al comando”, ma che in realtà appare agli occhi del mondo come un dittatore da parodia, con Tremonti che fa il suo portaborse. Dall’altro, grazie al celodurismo leghista di Maroni, sindaci che si travestono da sceriffi, ma che con i loro provvedimenti, appaiono sempre più agli occhi del mondo, come “sceriffi da operetta”.
Il decreto legge n. 92, effettivo dal 5 agosto, ha dato più poteri ai sindaci, che in passato potevano emanare «atti che gli sono attribuiti dalle leggi e dai regolamenti in maniera di ordine e sicurezza pubblica», mentre ora sono incaricati della vigilanza «su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l'ordine pubblico, informandone preventivamente il prefetto».
Ecco uno spaccato del Paese Italia, dopo i primi decreti emanati da molti sindaci. Da essi emerge che è vietato
tagliare l'erba nel weekend o nelle ore pomeridiane, a Forte dei Marmi,
fare massaggi in spiaggia, in molte località dei litorali romagnoli e toscani (multa da 2 mila euro a 10 mila)
prendere il sole in topless, in molte località
fare castelli di sabbia e scavare buche in spiaggia, ad Eraclea (multa da 25 euro a 250)
raccogliere relitti trovati in mare o in spiaggia( multa fino a 1.032 euro)
camminare con gli zoccoli, a Positano e a Capri (multa di 50 euro)
lasciare il telo mare in spiaggia per tenere il posto (multa fino a 1.000 euro).
farsi fare i piercing «su parti anatomiche le cui funzionalità potrebbero essere compromesse», a Bologna
appoggiare i piedi sulle panchine a qualsiasi ora del giorno, a Viareggio
sedere sulle panchine dei giardini pubblici dopo le 23, a Voghera
sostare in più di due persone nei giardini pubblici dopo le 23.30, a Novara (Multa da 25 euro a 500)
sedersi sugli scalini della famosa piazzetta, a Capri (multa 50 euro)
trasportare merce in borsoni, sacchetti di plastica e simili, a Roma, Venezia, Firenze, Alassio (Sv) (multa da 25 euro a 250 euro)
l'ingresso di gatti e cani, anche con guinzaglio e museruola, a Sirolo(An)(multa fino a 155 euro)
sparare i fuochi d'artificio durante le feste private, ad esclusione del sabato, a Positano (multa da 50 euro a 500)
rinfrescarsi nelle fontane pubbliche, in diverse località (multa da 50 euro a 500)
fare picnic in spiaggia o in strada, a Positano, Ravello, Venezia, Capri, Firenze.(multa da 25 euro a 500)
camminare per strada senza maglietta o solo in bikini, in diverse località. (multa da 50 euro a 1.000)
giocare al calcio, bocce, racchettoni e altri giochi in spiaggia. (multa da 100 euro a 1.000)
tuffarsi, in molte località di mare
l’ingresso di vandali, bulli e disturbatori nelle piscine pubbliche, a Torino
raccogliere conchiglie e portare via la sabbia, ad Eraclea (multa da 25 euro a 250)
andare con skateboard nel centro storico, a Viareggio.(multa da 25 euro a 500)
fumare nei parchi giochi pubblici, a Napoli e Bolzano (multa da 25 euro a 500) ed in quelli attrezzati per i bambini, a Verona. (multa 50 euro).
fumare in spiaggia, a Is Aruttas (Oristano). (multa fino a 360 euro)
baciarsi in automobile, a Eboli (Sa). (multa fino a 500 euro)
usare i risciò a pedali sul lungomare nei fine settimana di luglio e in tutto il mese di agosto, a Mintumo(Lt) (multa 500 euro)
bere bibite di vetro, in molte località (multa fino a 500 euro).
bere alcolici sia in bottiglia che in lattina, nel centro storico di Genova (multa fino a 360 euro)
assumere cibo per strada, al di fuori delle zone attrezzate, a Verona
bivaccare nei vicoli del centro storico dalle 22 alle 6, a Genova (multa fino a 250 euro)
tenere alto il volume della radio sulla spiaggia, dalle 13 alle 16, in molte località (multa fino a 1.000 euro)
sostare sia con auto che con moto nei pressi della spiaggia demaniale. (multa fino a 1.032 euro)
accedere con mezzi a motore nelle aree boschive, in Emilia Romagna (multa da 2.000 euro a 10.000)
fare volantinaggio in spiaggia, in molte località. (multa fino a 250 euro)
alle donne musulmane girare per le vie del paese con indosso il tradizionale burqa, ad Azzano Decimo (Pn)
richiedere la residenza senza un reddito minimo di sopravvivenza di 5000 euro
a Cittadella (Padova)
intralciare in qualsiasi modo il traffico (lavavetri, mendicanti, ecc.)(multa 206 euro)
rovistare nei cassonetti, a Roma (non ancora operativa)
fotografare bambini, compresi i propri figli nelle piscine comunali, a Trento
Vi sono anche sindaci che hanno emanato provvedimenti in larga parte condivisibili, come, ad esempio, il divieto di
vendere abusivamente qualsiasi merce sulle spiagge (multa da 250 euro a 1.500 euro)
il nudismo in spiaggia , in molte località e a Ravenna (multa fino a 102 euro), anche se dovrebbero predisporre zone riservate per chi pratica il naturismo
dare da mangiare ai piccioni, in diverse città italiane (multe da 50 euro a 500)
cucinare all'interno delle cabine da spiaggia, in diverse località(multe fino a mille euro)
occupare la fascia di 5 metri della battigia destinata al transito dei bagnanti e anche accendere fuochi. (multa da 100 euro a 1.000)
prostituirsi, su tutti il territorio comunale.(multe salate ai clienti), anche se evidentemente, data la non eliminabilità del fenomeno, dovrebbero essere individuate soluzioni alternative per ridurne gli effetti di pericolosità sociale
calpestare e danneggiare i funghi sui terreni pubblici, in Alto Adige. (multe fino a 113 euro).
raccogliere fragole, lamponi e mirtilli, sul Monte Gran Paradiso. (multa da 25 euro a 1.000)
danneggiare o rubare i cartelli che recano messaggi di divieto. (multa da 77 euro a 428)
vendere cibi crudi, nel periodo compreso tra il primo giugno e il 30 settembre, in Emilia Romagna. (multa fino a 206 euro)
imbrattare pareti di edifici o monumenti, a Verona (multa da 50 euro a 500)
chiedere l'elemosina, importunare i turisti, chiedere spiccioli ai passanti, in molte città d'Italia. (multa da 100 euro a 1.000)
Premesso che in molti casi si tratta di regole di buona educazione, per le quali non si dovrebbe ricorrere a decreti dei sindaci, non sarebbe meglio in questi casi che il Ministro degli Interni emanasse un provvedimento valido su tutto il territorio nazionale?
Ciò che tuttavia merita di essere sottolineato che sia quando i provvedimenti dei sindaci assumono connotati grotteschi, sia quando sono condivisibili , ciò che essi hanno in comune è il fatto di avere effetti meramente propagandistici , privi di qualunque efficacia sul piano pratico.
Sotto il profilo penale, infatti, chi si ritrova a fare i conti con una denuncia ha ben poco da temere. Ad esempio, prendiamo i clienti delle prostitute: per loro, salvo che non siano colti durante l’atto sessuale, non è configurabile alcun reato, e dunque alcuna condanna o punizione. Lo stesso dicasi per i vandali o “writers”: in tali casi il reato previsto è quello di “deturpamento” (art. 639 del cp) e le pene vanno da 5 a 103 euro o da 5 a 1.032 euro, se il bene colpito è “pubblico”. Di fatto le inchieste si concludono sempre con decreti penali da 50 euro (nei casi peggiori) o con l’archiviazione (se manca la querela di parte).
Molto peggiore tuttavia è l’effetto che i provvedimenti producono sul turismo e all’estero, come dimostra il recente articolo del giornale inglese “Independent” . “Turisti attenti: se una cosa è divertente, l'Italia ha una legge che lo vieta”: con questo titolo l'Independent on Sunday commenta la “tempesta di nuove regole e regolamenti che rischiano di trasformare il bel paese nel più grande stato-babysitter”. “Gli stranieri inconsapevoli rischiano pesanti multe se fanno cose che sono perfettamente legali da qualsiasi altra parte del mondo, eccetto in quella città o paese dove si trovano – scrive il giornale -.
Una nuova occasione di dileggio dell’Italia, il cui prestigio, a livello internazionale, sta scendendo sempre più giù, a causa delle politiche da burletta che questo governo pone in essere.
Ma anche a voler essere nazionalisti, ci chiediamo come farà il semplice cittadino italiano a districarsi in questa sequela di divieti e di multe, quando si muove per turismo o lavoro sul territorio nazionale. A meno che l’uso delle forze armate nelle città non preluda all’istituzione di posti blocco all’ingresso di ogni agglomerato urbano per informare chi arriva delle regole valide solo per quel territorio.

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