RUEDEBERG — COLOMBO: LA DECISIONE DEL GOVERNO SUI TAGLI IN SVIZZERA E’ INGIUSTA E IMPRODUTTIVA

“Ad un mese dalla manifestazione pacifica dei cittadini italiani residenti nel Cantone di Berna, e nella altre Circoscrizioni Consolari della Svizzera prendiamo atto che non c’è stata alcuna risposta, né formale né informale, alle lettere ufficiali da noi inviate al Presidente del Consiglio, al Ministro degli Affari Esteri, al sottosegretario con delega per gli italiani nel mondo, al Ministro del Lavoro, con le quali chiedevamo l’avvio di un confronto sui temi della ristrutturazione consolare che ci riguarda direttamente. Sia come cittadini italiani residenti all’estero, sia come rappresentanti istituzionali eletti degli italiani nel mondo.

Chi risiede all’estero vive sulla propria pelle l’inopportunità di qualsiasi decisione tesa a ridimensionare servizi essenziali, quando accade subentra certamente motivata indignazione, per scelte che evidenziano ancora una volta inaccettabile trascuratezza nei confronti di un pezzo di Italia che è stato ed è una risorsa fondamentale per tutti. E ignorare questo mondo non solo è ingiusto, è anche improduttivo per il paese.

Abbiamo chiesto, come nostro diritto e dovere, di discutere dei problemi, verificare l’utilità di scelte per una città capitale importante come Berna, un punto di organizzazione e di erogazione di servizi all’interno di una rete consolare che include oltre 35.000 cittadine e cittadini italiani.

Confidavamo che il silenzio del Governo e del Ministero degli Esteri fosse portatore di riflessioni positive e la disponibilità ad affontare con le collettività e con i rappresentanti istituzionali degli italiani all’estero una verifica trasparente e seria sulla qualità dei servizi e sull’ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie. Abbiamo pensato ad un tavolo di concertazione come richiesto da tutte le forze dell’emigrazione italiana, Comites di Berna , Intercomites Svizzera , Consiglieri CGIE Svizzera, parlamentari in collaborazioni con le autorità diplomatiche in Svizzera. Ma oggi sappiamo che tutto questo non si è realizzato, che questo percorso istituzionalmente corretto e amministrativamente produttivo ha lasciato il posto alla più bieca politica dei tagli effettuati all’ombra del periodo estivo. Oggi sappiamo, e saremmo ben felici di essere smentiti, che è arrivata la risposta ufficiale della indisponibilità a discutere e della volontà di procedere unilateralmente ai tagli. Il tutto viene presentato come una “semplice scelta amministrativa”, comunicata non a caso dalla ripartizione “risorse umane”, come si trattasse di un semplice atto dovuto di carattere tecnico. Si tratta invece di una scelta istituzionale e politica evidente, e molto grave. Una scelta del governo che punta a tagliare ulteriormente un settore, quello degli italiani all’estero, già in fortissima sofferenza.

Gli italiani residenti in Svizzera, ma non solo, hanno dimostrato anche con le civili manifestazioni delle settimane scorse, un altissimo senso di responsabilità e di rispetto, responsabilità e rispetto che non deve però essere scambiato per arrendevolezza. Oggi e già nei prossimi giorni saremo capaci di adattare quella responsabilità e quel rispetto alle mutate condizioni della vertenza, mutate non per nostra volontà ma per la chiusura, ci sia concesso di dire, irrispettosa delle persone e dei ruoli istituzionali di ciascuno, perseguita con ottusa determinazione dal Governo e dal Ministero degli Esteri”.

Consigliere CGIE
Emirano Colombo – Presidente Comites di Berna

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