Vergognoso che il Governo Berlusconi sbatta la porta in faccia agli italiani all’estero in condizioni di povertà 

L’onorevole Laura Garavini (PD) interviene in aula

“Il Governo Berlusconi prende a pesci in faccia gli italiani all’estero: con la scusa della paura degli immigrati, Berlusconi toglie l’assegno sociale ai connazionali indigenti che rientrano in Italia”. È quanto denuncia l’on. Laura Garavini (PD) commentando l’emendamento voluto dalla Lega Nord e sostenuto da tutta la maggioranza alla manovra finanziaria triennale su cui il Governo ha posto il voto di fiducia.

Nel suo intervento in aula la Garavini ha sostenuto che „ci sono tanti, tantissimi buoni motivi per cancellare questa regola secondo cui l’assegno sociale viene dato solo a quegli anziani poveri che vivono in Italia da almeno dieci anni. Gli italiani all’estero rappresentano un motivo in più”. La deputata eletta nella circoscrizione Europa ha motivato così l’ordine del giorno firmato insieme agli onorevoli Fedi, Farina, Bucchino e Porta per correggere le modifiche del Governo al decreto 112.

Con la restrizione voluta dalla maggioranza, ha criticato la Garavini, “viene negata sia agli stranieri che agli italiani all’estero in caso di povertà qualsiasi possibilità di usufruire di un minimo di sostentamento, viene tolta la possibilità di ricorrere all´assegno sociale per garantirsi un minimo di vita decente. In tutti e due i casi, sia per gli stranieri che per gli italiani all´estero ci troviamo di fronte ad una regola sbagliata e vergognosa”.

La maggioranza ha bocciato l’ordine del giorno in cui si chiede che le nuove restrizioni non vengano applicate né ai cittadini italiani emigrati all’estero né agli immigrati indigenti oltre i 65 anni.

“E’significativo” ha commentato l’on. Garavini a latere del suo intervento “che gli onorevoli della maggioranza eletti all’estero, venendo meno alle promesse fatte ai loro elettori, abbiano votato contro questo provvedimento, tradendo in pieno le speranze e le aspettative degli italiani residenti all’estero.”

Nel suo discorso la Garavini, che ha lavorato per anni all’estero come operatrice sociale, ha illustrato che “non è raro che diversi italiani, dopo una vita di lavoro e sacrifici all’estero e dopo aver mandato soldi ai propri cari in Italia, a seguito di infelici casi del destino scivolino in condizioni di povertà. Loro adesso si vedono sbattuta la porta in faccia da parte del loro paese grazie a questa maggioranza. Con la norma proposta la maggioranza non solo nega un aiuto agli stranieri indigenti in Italia, ma dice anche agli italiani all’estero in difficoltà: state dove siete, noi non vi aiutiamo di certo, anche se siete in difficoltà e volete tornare a casa dai vostri cari”.

La deputata PD eletta nella circoscrizione Europa ha iniziato il suo intervento analizzando le conseguenze delle restrizioni per gli stranieri in Italia perché secondo lei “questo provvedimento è stato aggiunto dalla maggioranza con il chiaro intento di escludere dai potenziali beneficiari tutti quegli stranieri immigrati in Italia in condizioni di indigenza che avrebbero bisogno del nostro aiuto. L’abitudine del Governo è sempre la stessa: inventare un presunto problema per creare paura e avversione fra la gente e per creare così i presupposti che giustifichino interventi politici che puniscono gli immigrati. Qui il Governo fa come se ci dovesse proteggere dal pericolo che una marea di stranieri indigenti pretendesse di ottenere l’assegno sociale. È un problema inventato perché non esistono i presunti milioni e milioni di stranieri che potrebbero usufruire di questa legge. Semplicemente non esistono! La verità è che solo il 2,8% degli aventi diritto sono stranieri. In altre parole: di cento anziani indigenti neanche tre sono stranieri. Altro che milioni e milioni!”

Con l’assegno sociale, ha continuato la Garavini, “diamo agli indigenti un aiuto umano a donne e uomini anziani in difficoltà. Un anziano indigente soffre indipendentemente dal fatto di essere italiano o straniero. Va aiutato, perché è umano aiutarlo, indipendentemente dal fatto che sia qua da nove o da dieci anni“.

Poi la deputata PD ha fatto riferimento alle propria esperienza all’estero: “Non sono d’accordo con la norma proposta dal Governo perché tutti noi non saremmo stati d’accordo di venire trattati così quando gli stranieri eravamo noi. Ve lo dice una che è straniera, sí sono straniera in prima persona, dal momento che sono residente all’estero ancora oggi. Come operatrice sociale in Germania ho vissuto tanti casi di italiani indigenti lí residenti. E vi posso garantire che con una norma come questa i nostri connazionali all´estero avrebbero sofferto terribilmente. Perché noi italiani all’estero abbiamo spesso portato nella nostra nuova casa all’estero anche i genitori, la nonna e il nonno. Quando loro stanno male lo stato tedesco li aiuta e non chiede se sono lì già da dieci anni, se sono tedeschi o italiani o di qualche altra nazionalità. In Germania la Sozialhilfe prima e la Grundsicherung adesso aiuta tutti coloro che cadono in uno stato di indigenza. L’importante è che siano lì in regola, legalmente. Questa norma basterebbe anche per l’Italia. Forse alla maggioranza non piace perché è una norma che non gioca con i pregiudizi e con la paura. Ma è una norma chiara e collaudata, oltre ad essere umana e sociale. Noi del PD vogliamo una norma così anche in Italia”.

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