RAFFINERIA DI LIVORNO, QUALI INTERVENTI PER EVITARE LA CRISI INDUSTRIALE?

Quanto sta accadendo a Stagno è davvero preoccupante e desta non poche perplessità perché, qualora queste prime avvisaglie di chiusura dello stabilimento Eni dovessero essere confermate, si concretizzerebbe il rischio di una vera e propria crisi industriale di proporzioni notevoli per il territorio toscano”. EÂ’ quanto sostiene nell'interrogazione ai ministri dello Sviluppo economico e del Welfare, il presidente vicario di Italia dei Valori, Fabio Evangelisti, in seguito allÂ’allarme lanciato dal quotidiano ‘Il TirrenoÂ’ e dallÂ’esponente Cgil, Piero Nocchi, sulla situazione della raffineria di Stagno.

“I segnali lanciati dai vertici dellÂ’azienda non lasciano sperare nulla di buono tanto per le condizioni economiche dei dipendenti e dellÂ’indotto, quanto per il processo di sviluppo e crescita dellÂ’intera provincia e di tutta la regione. Oltre alla riorganizzazione gestionale dello stabilimento, infatti, alla raffineria di Stagno sono stati già tagliati gli stanziamenti previsti per lo sviluppo del comparto biocarburanti e ridotti gli investimenti per la manutenzione del complesso.

Una manovra che, alla luce della crisi energetica, di quella dei consumi e, più in generale, di quella economica che sta caratterizzando questo frangente, tanto in Italia quanto nel resto dellÂ’Europa e del mondo, le prospettive sulle sorti del complesso industriale di Stagno non possono che richiamare la politica e le Istituzioni ad unÂ’azione concertata e tempestiva a tutela dei lavoratori, dei cittadini e del territorio.

E’ per questo che ho ritenuto di fondamentale importanza segnalare la delicata questione di Livorno al Ministro dello Sviluppo economico e a quello del Welfare, chiedendo loro quali sono le azioni che ritengono opportune fare proprie per affrontare quella che a tutti gli effetti sembra essere una manovra di smantellamento industriale”.

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