L’On. Giuseppe Angeli ha da sempre inteso la sua politica a favore degli Italiani residenti all’estero, nella realizzazione di una retribuzione a coloro che sono indigenti, quindi con il pagamento di un assegno sociale, come già avviene in Italia, anche per chi abita lontano dalla Madrepatria.
Infatti sia nel corso della precedente legislatura che in questa, la prima e più sentita proposta di legge presentata è stata proprio quella inerente l’assegno sociale anche ai cittadini italiani non più residenti ma comunque nativi e che oramai sono davvero in numero esiguo.
La speranza più grande dell’On. Angeli è che la norma contenuta nel dl 112/2008, votato in prima battuta alla Camera dei Deputati con la fiducia, inerente la rivisitazione, se non addirittura a dire di alcuni la cancellazione dell’assegno sociale ai cittadini italiani ed anche ai cittadini italiani residenti all’estero, si risolva in un fuoco di paglia.
La norma senza dubbio deve essere rivisitata al fine che non permetta furbizie da parte di coloro che mai hanno voluto lavorare e quindi versare contributi, ma non per chi si è trovato a vivere in comprovate grandi difficoltà.
Come è noto, è sufficiente che continuino ad esistere i precedenti requisiti affinché tutti possano godere dell’assegno suddetto, anche perché così facendo continueranno ad essere riconosciuti i medesimi diritti previsti per i cittadini di tutti gli altri Pesi facenti parte della Comunità Europea.
L’On. Angeli infine, si dichiara soddisfatto della posizione assunta dal Ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito, il quale ha sollecitato il ministro per il Welfare Sacconi di rivedere in Senato la norma in oggetto, ed aggiunge una proposta da fare a chi, per rimpinguare le casse dello Stato taglia dai ceti meno abbienti, e cioè: perché invece di tagliare le pensioni minime erogate a favore di chi ne ha davvero bisogno, non si diminuisce il carico fiscale delle pensioni super lusso di dirigenti, consulenti e personale retribuito in maniera spropositata dallo Stato?
