La legge del contrappasso come ultima speranza

di Ferdinando Dell’Omo

La legge del contrappasso (dal latino contra e patior, “soffrire il contrario”) è un principio che regola la pena che colpisce i rei mediante il contrario della loro colpa o per analogia ad essa. È presente in numerosi contesti storici e letterari, come ad esempio l’Inferno islamico o la Divina Commedia. (http://it.wikipedia.org)
Mi dispiace un po’ che adesso sia toccato a Fassino, che è una di quelle figure che pur avendone combinate diverse alla sinistra tra leggerezze ed errori strategici, mi intenerisce sempre; sarà la sua magrezza antica, quel suo parlare ad occhi chiusi quasi somatizzasse un altrettanto antico pudore per le molte bischerate che gli tocca dire e ascoltare, insomma sia quel che sia, mi dispiace che sia successo a Fassino. Poveretto.

Ma c’è una regola in tutto questo, una regola ovvia, scontata quasi, anzi di più, c’è una Legge, non scritta, ma vecchia secoli, e che nonostante la sua ovvietà rischia di non essere mai messa in conto a preventivo; sarà che Dante si studia da adolescenti e poi ci si scorda. La “legge del contrappasso” appunto.

Mi spiego meglio e spero anche velocemente: la nostra classe politica – un po’ espressione, un po’ avanguardia dell’elettorato e della società italiana – sta cercando con successo di mettere al centro del dibattito politico il tema della giustizia. Certo il Deus ex machina di questa campagna ideologica non c’è bisogno di ricordarlo è Berlusconi che, superfluo dirlo, sta tentando di smarcarsi alla sua maniera da una serie di processi e di accuse che gli pendono sulla testa. La magistratura è politicizzata – sostiene il nostro statista – e cerca di delegittimarmi a suon di processi; fosse per me affronterei anche i processi (ironia) ma io non posso lasciar passare che nelle aule dei tribunali assieme a me conseguentemente sia delegittimata anche la sovranità del voto popolare che mi ha eletto.

Che dire a riguardo? Io la mia opinione ce l’ho bella chiara (: certo l’azione dei magistrati ha più senso del tempo di un percussionista cubano, ma da lì a gettare via il bambino e l’acqua sporca ce ne corre, soprattutto in un paese come il nostro nel quale la corruzione – a tutti i livelli ed espressioni – ci relega in una condizione di sottosviluppo culturale ed economico, mentre il costo di tale degrado lo paghiamo noi elettori, sovrani purché distratti), ma ovviamente non tutti la pensano allo stesso modo.

Ed infatti non voglio discutere di questo. Andiamo avanti; Berlusconi la butta sul drammatico: tanto per cominciare si fa un uso criminoso delle intercettazioni violando ogni privacy e limite, devono essere bandite! (va beh si scorda i pedinamenti, gli interrogatori….. e le impronte digitali! Tutte “piccole” violazioni della privacy. Ma prendere per un orecchio chi dalle procure le intercettazioni le passa ai giornali non sarebbe bastato eh? cui prodest). La magistratura – dice il nostro – attraverso l’uso di processi politicizzati cerca di intervenire nella scena politica ed istituzionale senza averne né titolo, né legittimità. Insomma c’è, in sostanza, uno scontro tra magistratura e politica che non coinvolge solo me direttamente, ma tutta la classe politica italiana, è una guerra che può travolgere anche voi della sinistra (occhiolino: così fan tutti!) per cui massima solidarietà a Del Turco, dimostrando che non usiamo certo due pesi e due misure, nemmeno quando avremmo tutto da guadagnare dalle azioni spettacolo della magistratura. Prima in effetti, a testimonianza di una certa coerenza sul tema, la solidarietà l’avevano già incassata Mastella e perfino D’Alema quando erano iniziate a circolare certe voci sul suo conto (su di lui intendo, non conto corrente…voci per altro golosamente ravanate dai giornali del Cav.). E quindi oggi solidarietà anche al povero Fassino accusato di avere anche lui la firma su conticino segreto.

La destra e la Lega – che dovrebbero essere giustizialiste di default e che sbraitavano tanto contro la corruzione – fanno gli indiani e sottoscrivono. E il centro-sinistra… ecco appunto il centro-sinistra? … nicchia: “Sì in effetti ci sarebbe la questione morale…però in effetti c’abbiamo delle giunte in giro per l’Italia che danno i brividi, il mondo finanziario poi è così affascinante ed elegante…, ma di De Magistris ne spuntano come i funghi nemmeno fossimo da Perry Mason,… sai che si fa? si fa la faccia un po’ arrabbiata, ma poi alla fine se passa la linea Berlusconi tanto meglio, fa comodo a tutti, si tira un po’ il fiato e poi con calma si pensa alle elezioni del 2013…Di Pietro abbiamo detto “UN PO’ arrabbiata”, un pochino, non incazzata cribbio!!”.

Quindi più o meno tutti d’accordo sulla linea conflitto politica-magistratura: c’è pure il sigillo di qualche bell’editorialone moderato ed equidistante che fuga ogni dubbio al cittadino/lettore sulla effettiva esistenza di questa guerra a iniqua e scorretta ai danni della nostra classe politica.

Ora però il contrappasso.

Forse è un po’ azzardato, ma non difficile certo da immaginare, si potrebbe prospettare questo scenario: una volta che non ci saranno più i processi ed i tribunali a stabilire la veridicità di ogni accusa, nel limbo dell’immunità politica, si incancreniranno tutti pettegolezzi, le voci, i si dice, le diffamazioni di ogni esaltato, o le insinuazioni maligne e arbitrarie, politicizzate, soprattutto nell’era dell’iperinformazione spettacolo, e delle “nuove forme di comunicazione”.

Insomma per la legge del contrappasso potrebbe succedere, e non sarebbe certo la prima volta, che proprio chi non voleva essere processato, finisca per essere condannato senza un giusto processo. O almeno è questa forse l’unica e ultima forma di giustizia che ci rimane da sperare! (www.agoramagazine.it)

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