Sino ad oggi potevano beneficiarne i cittadini italiani, Ue o extracomunitari con permesso di soggiorno con una età superiore ai 65 anni. In futuro la Camera ha deciso che l'assegno potrà essere concesso solo a chi, oltre a far valere i requisiti di età e di reddito, dimostri di aver 'soggiornato legalmente e lavorato legalmente con un reddito almeno pari all'importo dell'assegno sociale, in via continuativa, per almeno dieci anni nel territorio nazionale. Messa in questi termini, c’è poco da interpretare data la chiarezza della legge. Si cancellano in questo modo 800 mila assegni sociali tra i quali anche quelli degli emigrati che rientrano in Italia avendo superato i 65 anni. Non si sa come si sia potuto violare l’art. 38 della Costituzione, ma sta di fatto che queste siano le decisioni. Se resta questo stato di cose, tutti quegli italiani che rientrano in Italia da un lungo periodo di emigrazione non avranno più diritto all’assegno sociale. Si spera solo che queste decisioni siano solo frutto della fretta. Continuano però i provvedimenti restrittivi a danno dei più poveri. Per quanto riguarda i nostri connazionali ex emigrati che una volta avevano i requisiti per l’accesso all’assegno sociale, oggi essi non lo potranno più chiedere.