ORIANA FALLACI FA PAURA ANCHE DA MORTA!

“La Camera dimentica Oriana, l’aula Fallaci deve attendere”, cosi’
Renato Farina su Libero del 18 scorso intitola un suo servizio che
mette in luce l’ennesimo boicottaggio, questa volta alla memoria, che
fa ancora piu’ male ai molti che hanno stimato e ammirato la sua
carriera professionale di grande inviata speciale e scrittrice di libri
che rimarranno capisaldi della letteratura, che una grossa fetta della
politica nostrana ancora sistematicamente esercita contro un’italiana
che il mondo ci ha sempre ammirato e premiato per i suoi capolavori
giornalistici e letterari.

Un Deputato del Pdl fiorentino Riccardo Mazzoni aveva semplicemente
richiesto al Presidente della Camera Fini con una sottoscrizione di 55
colleghi del Pdl, 6 della Lega, 6 dell’UDC e 1 del Gruppo Misto di
attribuire il nome della Fallaci ad un aula di Montecitorio, per il
rispetto dovuto a tale personaggio.
Prassi consuetudianaria che il Senato nel 2006 approvo’ senza troppe
discussioni, attribuendo l’onore postumo a Carlo Giuliani, il ragazzo
che mori’ durante gli scontri del G8 a Genova.

Per Oriana no!

Si ritorna alla “caccia alla strega”, anche dopo tutta la serie di
eventi celebrativi della sua grandezza di letterata e di “italiana
vera”, organizzati nel giugno 2007 a New York dall'Istituto Italiano di
Cultura a cui vollero partecipare, in uno speciale pellegrinaggio
dall'Italia a spese dei contribuenti, una numerosa nomenclatura di
politici nazionali e toscani con l’imprimatur ufficiale del Governo di
allora che mando’ come rappresentante ufficiale il Ministro della
Cultura Rutelli, accompagnati da intellettuali importanti come Furio
Colombo e Lucia Annunziata.
Chiesi allora, in un commento che le agenzie di stampa diffusero nel
mondo: “dove erano tutti quei signori che stimavano cosi’ tanto Oriana,
quando gridava il suo sdegno alla “casta”, quando avvertiva del
pericolo terrorista islamico ben prima dell'11/9/2001, quando gridava
al lupo ai politici di casa per il pericolo del Social Forum a Firenze
nel 2002, e quando dovette subire una fine peggiore di quella di Dante
e auto-esiliarsi in USA perche’ il potere politico non la voleva fra i
piedi, anche sei i suoi articoli sul Corriere erano sempre da tiratura
record e i suoi libri best sellers da anni!”

Speravo in buona fede che, dopo quel rispetto pubblico ed ufficiale e
il riconoscimento dei suoi meriti culturali del 2007, che il suo nome
sarebbe rimasto immortalato fra i grandi italiani del passato, ammirato
e portato come esempio professionale alle nuove generazioni
specialmente di giornalisti e scrittori.
Ma mi sbagliavo alla grande, perche' il suo nome, la sua vita sempre in
prima linea, da ragazzina partigiana alle guerre a cui ha partecipato
da inviato “molto speciale”, la sua prosa fiorentina diretta e
diritta, ancora sono un incubo per molti politici, intellettuali con
patenti politiche e mezze cartuccie che ossequiano il potere.
Infatti la notizia scandalosa e oltraggiosa alla sua memoria di oggi e'
che la destra con Fini, da Presidente della Camera, insabbia una
proposta che viene addirittura dalla sua parte politica, e la sinistra
non si degna nemmeno di mettere una firma, che sia una firma a favore
di questo riconoscimento.

La conclusione ovvia, ma umiliante per un personaggio che ha dato e
lasciato in eredita al Paese e alla sua cultura un esempio di
eccellenza riconosciuto nel mondo, e' che: Oriana Fallaci fa paura
anche da morta!

La morale di quest’ennesima storia di ordinaria bassezza politica e
istituzionale di un Italia sempre piu' mediocre, che vorrei indicare
specialmente alle nuove generazioni, e’ da fiorentino d’altri tempi
come Oriana, quella di Dante nel VI canto del Purgatorio:

“Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave senza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello!

UDC Nord e Centro America
San Diego, California
19 Luglio 2008

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