Il piu’ famoso quotidiano economico del mondo dedica un
articolo-intervista all’Ing. Maurizio Seracini nella sua edizione
dell’11 luglio scorso, su un intera pagina della sezione Currents,
descrivendo la ricerca con strumentazioni e modelli scientifici mai
usati prima, del famoso “affresco nascosto” di Leonardo che il mondo
della storia dell’arte e dei cultori del “Genio” da secoli cercano
invano.
L’interesse mondiale per questo progetto e’, oltre che per la sua
importanza storico culturale e il nome altisonante di Leonardo, per la
tecnologia sperimentale e d’avanguardia che e’ usata per arrivare a
dare una prova scientifica dell'esistenza del capolavoro di Leonardo,
che fu immortalato da Rubens, utilizzando tecniche non invasive e non
distruttive su il bellissimo affresco del Vasari nel salone dei 500 in
Palazzo Vecchio a Firenze, che dovrebbe celare il capolavoro di
Leonardo.
Maurizio Seracini e’ un pioniere di una scienza che oggi sta’
diventando fondamentale ed essenziale per il restauro, il check up
dello stato di conservazione dei beni culturali e come prova
documentale scientifica nelle dispute per l’attribuzioni delle opere
d’arte antiche.
Il suo trentennale lavoro, remando contro una corrente di pensiero nel
mondo dell’arte, che ha sempre visto la scienza come un oggetto alieno,
partito dall’educazione scientifica acquisita nella sua alma mater UCSD
(Universita’ della California San Diego) e’ oggi finalmente
riconosciuto e stimato in Italia, in Europa e negli Stati Uniti e
contribuisce allo sviluppo della nuovissima scienza applicata ai Beni
Culturali, che puo’ dare risposte importanti e fondamentali per il
lavoro dei restauratori, degli storici dell'arte, degli archeologi, dei
progettisti di ristrutturazioni di monumenti e strutture storiche, e
per i responsabili di ambienti museali e collezioni private per la
conservazione e fruizione ottimale delle opere d’arte.
Da uomo politico, e da fratello che ha seguito passo passo i duri
sacrifici, l’abnegazione, l’ostinazione, la determinazione che l’hanno
portato ad essere un esempio di novello “Renaissance man”, sono
orgoglioso del suo successo e vorrei che l’eco dei suoi riconoscimenti
guadagnati sul campo della scienza, siano uno stimolo per i nostri
eccellenti ragazzi che studiano e lavorano nella ricerca scientifica
negli Stati Uniti e Canada, come esempio di “cultura di ritorno” che
il nostro Paese, specialmente oggi, ha estremamente bisogno da loro.
UDC America Settentrionale e Centrale
San Diego, California
16 Luglio 2008