Ottaviano Del Turco: l’inizio di una nuova Tangentopoli?

di Guido Laudani

Perplessità per il duro isolamento di del Turco in carcere a Sulmona

Il tornado giudiziario che ha sconvolto la classe politica abruzzese, con l’arresto di Ottaviano del Turco e la sua detenzione in carcere in regime di isolamento, ha scatenato molte polemiche e critiche da parte di chi vede un modo di procedere come ai tempi di Tangentopoli. Probabilmente l’illustre indagato rimarrà in isolamento per altre 48 ore e questo si è reso necessario perchè, secondo quanto dichiarato da Nicola Trifuoggi, Procuratore Capo, Del Turco “ha cercato contatti ai massimi livelli della polizia e con un altissimo magistrato per lamentarsi della ’persecuzione’”.
L’isolamento in cui è tenuto Del Turco, senza entrare nel merito delle accuse che gli sono rivolte, a qualcuno è sembrato assomigliare però più a una misura per un super boss di una organizzazione mafiosa o camorristica, e questo non è piaciuto a Marco Pannella, storico leader dei Radicali, che ha manifestato le sue perplessità dichiarando: “Non mi piace il carcere di Sulmona, non mi piace la storia del carcere di Sulmona. Non mi piacciono gli isolamenti nel carcere di Sulmona. Voglio dirlo: non mi piacciono carceri nei quali ci sono suicidi, e quando dico suicidi nelle carceri credo che nella grande maggioranza dei casi si tratti di omicidi. Non mi piace che Ottaviano Del Turco sia in isolamento al carcere di Sulmona”.

Anche Daniele Capezzone, già radicale e ora portavoce di Forza Italia è dello stesso tono: “Fermo restando il fatto che non posso e non voglio esprimermi sul merito dell’inchiesta che riguarda Ottaviano Del Turco, continuo a porre domande (finora senza risposta) sugli aspetti di metodo. Intanto, continuano a non essermi chiare le ragioni che hanno portato alla misura cautelare dell’arresto.

O si ritiene che vi fossero concreti e imminenti pericoli di fuga, di reiterazione del reato, di inquinamento delle prove, oppure la misura non è giustificata.

Ma apprendo ora che a Del Turco sarebbe stato addirittura imposto un regime di isolamento totale, senza poter vedere nè legali nè familiari. Siamo dunque dinanzi a un trattamento da boss della mala, o peggio?

È grave che, soprattutto a sinistra, vi sia così tanto imbarazzo nel criticare queste modalità di condurre le inchieste. Poi, dall’inchiesta potrà scaturire qualunque esito: ma intanto, mi pare molto grave ed eloquente che si proceda con questi mezzi”.

Ottaviano Del Turco è sorvegliato a vista, anche perché il carcere di Sulmona, che pare abbia il personale sotto organico del 50%, non ha una buona “fama”: in passato si sono verificati diversi decessi e suicidi e tentativi di suicidio; vengono alla memoria Camillo Valentini, sindaco di Roccaraso, che nell’agosto 2004 è stato trovato morto nella sua cella, e in precedenza Armida Miserere, direttrice del carcere, che nel 2003 si suicidò con un colpo di pistola nel suo appartamento all’interno del penitenziario.

Oltre al Del Turco (indagato per truffa, associazione a delinquere, corruzione e concussione), sono complessivamente 35 le persone sottoposte ad indagine.

Le inchieste avviate dalla Procura sono quattro e riguardano i rimborsi d’oro della sanità abruzzese; hanno di fatto sconquassato le file del Partito Democratico dell’Abruzzo, facendo capire che non solo Berlusconi ha o può avere problemi con la giustizia.

L’imbarazzo del Pd è anche fin troppo evidente; nel silenzio totale, solo una dichairazione di “facciata” di Veltroni, che dopo aver manifestato il proprio stupore, ridadiva la fiducia nell’operato della magistratura.(www.agoramagazine.it)

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