L’Unione e Benevolenza celebra i suoi 150 anni

L’Unione e Benevolenza celebra i suoi 150 anni

Oggi alle 18, la Città di Buenos Aires inaugurerà una targa in ricordo dello storico anniversario. Concerto dell’Orchestra del Colón.
Il 18 luglio 1858, ricorda la storia ufficiale della “nonna” delle Associazini Italiane in Argentina, sette emigranti: Pietro Berretta, Giuseppe Ciolina, Nicola Faggiano, Virginio Bianchi, Callimaco Zambianchi, Andrea Scarpini e Gian Battista Ardizzi, si riunirono per fondare un’associazione che avesse como scopo: il mutuo soccorso, l’istruzione, la previdenza e la cooperazione. Essi risolvettero denominarla “Unione e Benevolenza”, quale espressione di unità della Patria lontana, ed adottarono come simbolo il tricolore, lo stesso che, come fu dichiarato nel documento di costituzione, “aveva sventolato sui bastioni di Genova, di Milano, di Roma e di Venezia”.

L’opera della Società, fin dal suo sorgere fu vasta e complessa e non si limitò alla assistenza sanitaria ed alle riunioni sociali e patriottiche ma, consapevole dell’importanza dell’istruzione, in un’epoca in cui quella ufficiale era quasi inesistente, istituí nel 1867 le prime scuole italiane elementari gratuite alle quali si aggiunsero poi quelle di musica, di disegno, di pittura, di modellatura, di scultura, ecc.

Le scuole elementari, in cui si insegnava, oltre al programma scolastico argentino, la lingua, la geografia e la storia d’ Italia, raggiunsero proporzioni tali che l’Associazione si vide costretta ad aprirne altre nei diversi punti delle città ed arrivò in alcuni casi ad offrire ai figli dei nostri emigrati refezione, assistenza medica e farmaceutica, libri e quaderni, nonchè il rimborso delle spese di trasporto.

Questa iniziativa ebbe vita fino al 1943 e appena le circostanze lo consentirono venne ripresa con l’antica denominazione di “Scuola Elementare Edmondo De Amicis”, ugualmente gratuita e bilingue, come nel passato, e con non minore efficienza della precedente.

Assieme alle primitive scuole del lontano 1867, si fondò anche la Biblioteca con un nucleo iniziale di mille pregevoli libri, donati dal Conte Carlo Lazzoni di Massa Carrara, ai quali si sommarono in seguito, per donazioni ed acquisti, moltissimi altri volumi, tanto da costituire un ragguardevole patrimonio di ottimo materiale di lettura, di studio e di consultazione sui più svariati temi, dalla storia alla geografia, dalla scienza all’arte, dalla giurisprudenza alla ragioneria ed alla matematica.

Nelle scuole dell’Istituzione appresero i rudimenti del sapere illustri personalità, che si distinsero poi nei diversi campi dello scibile, quali: il pittore Pio Collivadino, lo scultore Luigi Perlotti, il medico e parlamentare Nicolas Repetto, l’accademico Dott. Roberto F. Giusti, l’ Ing. Domenico Selva, il pittore Badi e tanti altri.

Nell’ambito dell’assistenza e della solidarietà l’opera svolta era vastissima: i connazionali e i loro figli assistiti si contavano a centinaia di migliaia.

Nel 1889 si istituì pure nella società una Cassa di Beneficenza per le vedove e per gli orfani dei soci; con quest’ultimo provvedimento si completò il programma dell’assistenza sociale della Istituzione. La presenza della “Unione e Benevolenza” fu particolarmente efficace e pronta durante il triste periodo della febbre gialla a Buenos Aires, e ogni qualvolta una calamità colpiva l’Italia, promosse iniziative atte e lenirne gli effetti.

Il clima d’intesa e di solidarietà, esistente prima e durante la prima guerra mondiale, rese possibile attraverso lo sforzo di uomini generosi della “Unione e Benevolenza”, quali Liberti e Massone, l’unione di ben 16 associazioni italiane di Buenos Aires.

Da questa fusione scaturì la grande “Associazione Italiana di Mutualità e Istruzione, -A.I.M.I.” che, innestata sul tronco della vecchia “Unione e Benevolenza”, ne proseguì l’opera feconda con novello slancio, per meglio adeguarsi alle esigenze dell´accresciuto numero dei propri aderenti.

Se cospicue furono le realizzazioni del passato, non minori furono le aspirazioni per il futuro. Il programma di lavoro era quanto mai vasto e complesso; scuole elementari pareggiate, scuole di avviamento, ammodernamento progressivo degli edifici, razionale adeguamento di tutti i servizi, unione di tutte le società mutualistiche italiane della capitale e dintorni in un grande organismo centrale, dotato di elementi di grande efficienza ed alta funzionalità, a tono con l’importanza della nostra collettività.

Ogni presidente della Repubblica italiana che ha visitato l’Argentina, è stato nella sua tradizionale sede, così come hanno fatto presidenti del Consiglio, ministri e parlamentari di ogni partito.

Un passato glorioso, raccontato nel sito web della Scuola Edmondo de Amicis, che, purtroppo, negli ultimi anni di crisi della società argentina e di declino della nostra collettività, ha coinvolto anche l’Unione e Benevolenza.

Ma la “nonna”, continua a convocare tanti volenterosi e capaci esponenti della collettività, che cercano di ridarle l’importanza dei tempi migliori.

L’OMAGGIO DELLA CITTÀ

Dopodomani venerdì 18 luglio alle ore 18, si farà una cerimonia nella sede di Perón 1362, per celebrare lo storico anniversario. Nell’occasione la Legislatura della Città di Buenos Aires renderà omaggio all’Unione e Benevolenza, inaugurando una lapide che ha donato per sottolineare il suo secolo e mezzo di unione nella solidarietà. Seguirà un concerto dell’Orchestra del Teatro Colón, nello stupendo salone del sodalizio. Tutta la collettività è invitata a partecipare

fonte tribuna italiana de buenos aires

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