DE SANCTIS, EDUCAZIONE E MERIDIONE, Raggiungere i primi posti

“Scrivere cose e non parole” e “Mai più ai secondi posti”, per non continuare ad infiocchettar notizie e storie ed a tradire il Meridione!

La scuola insegni concretezza e dia conoscenze per avanzare in sicurezza.

Lungi dai suoi e dai tempi attuali i concetti di intenso sapore latino, non distinguibile sempre in un mondo di distrazioni, di superficialità e di fiacchezza.

I risultati di una scuola che non figura bene tra le scuole europee ed il Mezzogiorno, l’Italia e l’Europa, che non sempre brillano nel mondo dimostrano come si ignorino il consiglio e l’augurio di De Sanctis.

Ignoranza, conservata da ricerca assente e da scuola inadeguata, vanifica qualsiasi impegno e però si bea di vanterie per lo più senza alcun fondamento!

Manca il mestiere perché difetta l’istruzione ed è quasi assente l’impresa, a cominciar da quella editoriale, perché se ne oblia o nasconde l’importanza.

Ecco perché non si scrivono cose e non si pensa a riscatti, ma ci si lascia andare a sviolinate gradite, anche quando non prive di teatralità; si dà sfogo all’immaginazione e si vola nel mondo della fantasia, il più distante possibile dalla realtà, che non inorgoglisce; non si affrontano problemi, che, per quanto complessi, se affrontati, si risolvono sempre; non si cercano motivazioni nella storia, ma si gode e si fa godere l’agiografia in edizioni pregiate e di lusso; non si studia, trova e prova dunque soluzione al problema, ma ci si affida al buon cuore dell’assistenzialismo, ci si contenta dell’arte di arrangiarsi, si ricorre alla protezione sempre disponibile ed alla non sempre accessibile raccomandazione e si insegue pure l’occasione buona, che potrebbe essere il baratto di interessi generali o l’acquisto di un inceneritore obsoleto; non si produce perché già altri producono; si esporta non quanto sarebbe possibile e si fa turismo tanto per rimanere nella tradizione!

Allora il problema del Mezzogiorno non esiste o, meglio, esiste come frutto dell’inventiva tipicamente meridionale!

Infatti a sentire quelli che sanno leggere e scrivere, meglio di come si è stati e si sta non si sarebbe potuto e non si potrebbe mai stare, perché gli impegnati nel pubblico e nel privato furono e sono quanto di meglio si possa sperare!

A qualcuno, cui proprio non va a genio questo Meridione, non si nega di andare altrove od all’estero, come già avvenne per Francesco De Sanctis, che fu pure fortunato a trovare lavoro nel politecnico di Zurigo!

Nel Sud non c’era posto per lui, che forse non si era reso conto che in fondo i Borbone erano quasi i prestanome del vero potere, che, nel Meridione, sopravvive a dinastie ed a dominazioni!

Primi tra gli ultimi ed ultimi tra i primi, i veri potenti stanno bene come stanno: il resto è accademia per affidare alla speranza la massa ed alla storia De Sanctis!

www.minichiello.it

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