Sono d’accordo con l’on. Fedi, le tasse bisogna pagarle ma non due volte

di Giovanni Tebano italiano all'estero

Sono molto contento che la politica italiana si interessi anche a noi italiani residenti in Tailandia e a questo proposito un grazie all’ on. Fedi per la sua iniziativa esposta in questo articolo. Personalmente non sono in eta’ pensionabile, ma il fatto stesso che il parlamento si interessi a noi e’ un grande passo in avanti. Vorrei fare dei chiarimenti sul commento fatto dal sig.r Pasinetti,che ritengo impreciso su alcuni aspetti. Prima di tutto voglio precisare che la residenza in questione e’ quella secondo la legge italiana, la sudetta proposta e’ fatta per gli iscritti AIRE in Tailandia, a prescindere dello stato che hanno detti cittadini in Tailandia, per l’Italia sono residenti all’estero iscritti al consolato di Bangkok. La residenza in Tailandia esiste e come, non mi ritengo un ospite piu’ o meno gradito a secondo di quanto ho in banca, queste sono allusoni che non dovrebbero trovare posto in un commento su un progetto di legge. Personalmente vivo in Tailandia stabilmente dal 1994, iscritto AIRE dal 1996. Sin dal 1998 ho ottenuto un permesso lavorativo con supporto di visto “B” business e da allora ho sempre rinnovato i miei visti alla locale immigrazione senza aver bisogno di lasciare il Paese. Mi e’ capitato di stera anche 4 anni senza mai uscire dalla Tailandia. Certo e’ che per fare questi rinnovi bisogna avere le carte in regola con tutta la documentazione necessaria alla sociata’ che ci assume e alle tasse pagate sia dalla societa’ che da noi personalmente in Tailandia. Da due anni usufruisco invece di un visto famigliare, “O” anche questo fatto in loco presentando solo la documentazione delle tasse da me pagate nell’anno precedente a prova del mio guadagno, non ho dovuto mettere nessun denaro in garanzia ne tanto meno lasciare il Paese anche se ho cambiato tipologia di visto. A conferma della nostra residenza per lo stato Tailandese, ci dobbiamo presentare ogni 90 giorni ad un ufficio dell’immigrazione per aggiornare il nostro indirizzo di residenza, anche se non e’ cambiato. Con il certificato di residenza rilasciato dall’ufficio dell’immigrazione e la dovuta certificazione bancaria. e’ possibile avere un mutuo bancario personale anche per l’acquisto di un appartamento o di una vettura. Mutuo che io ho sia per un’appartamento sia per un’ automobile, mutuo a nome mio personale e senza garanti.Se fossi stato un’ospite penzate che mi avrebbero rilasciato un mutuo a 10 anni??? Questa e’ quindi la conferma che la residenza n Tailandia e’ piu’ che esistente. E’ legata ai visti di permanenza nel caso specifico, ma si puo’ anche fare domanda per la residenza permanente. Per quest’ultima la documentazione da preparare e’ piuttosto complessa ed e’ richiesta la conoscenza della lingua Thai sia parlata che scritta e pr molti e’ tabu’… Ci sono vari cittadini anche italiani che posseggono la residenza permanente. Tutto cio’ pero’ ripeto non e’ pertinente allo stato sociale di residente all’estero per il governo italiano, queste sono leggi locali, per cui non sono cose inerenti alla detassazione della pensione. O meglio a non far pagare le tasse sulla pensione due volte, perche’ ripeto per ottenere i visti con rinnovo annuo bisogna pagare le tasse in Tailandia! Allora come giustamente detto dall’on. Fedi perche’ i pensionati devono pagare le tasse due volte??? Anche il discorso sulla sanita’ in Tailandia e’ molto approssimato e voglio dare dei chiarimenti in merito per onor del vero. Esistono ospedali pubblici ed ospedali privati. Se in Italia mi presento ad una struttura privata di lusso la prima cosa che mi chiedono e’ se posso pagare altrimenti fuori, dov’e’ quindi la differenza? In Tailandia funziona piu’ o meno allo stesso modo, gli ospedali privati sono generalmente molto lussuosi, sembrano piu’ alberghi a 5 stele che non ospedali, hanno un servizio ottimo e molti stranieri vengono qui in Tailandia per cure mediche e dentali, si perche’ i dentisti qui oltre ad essere bravi costano meno di un terzo rispetto all’Europa, generalmente parlando. Ci sono poi gli ospedali pubblici con strutture molto piu’ povere, ma i medici che ci lavorano dentro sono gli stessi che lavorano anche negli ospedali privati perche’ per legge locale devono prestare un tot di ore settimanali negli ospedali pubblici. Per noi stranieri gli ospedali publici sono pure a pagamento, ma le cifre sono molto piu’ basse rispetto a quelli privati, meno di 1/10 in media. Esiste pero’ per tutti i lavoratori dipendenti la mutua che copre fino ad un certo limite sia per incidenti che per malattia anche a noi stranieri. Le assicurazioni private sono disponibili a tutti, anche agli stranieri e sono divise in due categorie, infortunistica e malattia. L’infortunistica non ha limiti di eta’ si puo’ iniziare a qualsiasi eta’ ed e’ generalemente economica. Per una discreta copertura si parte dai 100 Euro annui in su. Per la malattia il discorso e’ diverso, si deve iniziae prima dei 61 anni non compiuti e si puo’ rinnovare fino agli 80 anni, varia lievemente a secondo delle compagnie assicurative. I prezzi oviamente variano a seconda delle opzioni scelte e dalle coperture. Tutto questo per dire e far capire che chi vive in Tailandia non e’ un ospite piu’ o meno gradito, ma ha dei diritti che vengono corrisposti a dei doveri… Pagando le tasse e avendo tutte le carte in regola allora acquisiami anche noi RESIDENTI dei diritti, compresa la detrazione dalle tasse della poliza assicurativa, del mutuo sulla casa e una riduzione per i primi due figli. Il problema maggiore della comunita’ italiana almeno qui, e’ l’integrazione e la disinformazione, la maggioranza degli italiani va per sentito dire da un’amico al quale e’ capitato questo o quello, ma pochi sono coloro che prendono la briga di studiare il sistema legislativo e burocratico tailandese.

Cordialmente

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