La sottoscritta chiede di interpellare i ministri del Lavoro, Salute e Politiche Sociali, dell’Interno e della Giustizia – Per sapere – Premesso che:
– con decreto del Ministro della salute del 21 dicembre 2007 è stata istituita la Commissione incaricata di svolgere un indagine conoscitiva finalizzata a verificare la qualità dell’assistenza prestata dal servizio sanitario della Regione Calabria, nonché l’effettiva garanzia dell’erogazione, secondo criteri di efficienza ed appropriatezza, dei livelli essenziali di assistenza;
– l’istituzione della citata Commissione è stata decretata in conseguenza della dichiarazione dello stato di emergenza socio – economico – sanitaria nel territorio della Regione Calabria (di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri datato 11 dicembre 2007);
– la dichiarazione dello stato di emergenza socio – economico – sanitaria è stata adottata anche dai fatti luttuosi, causati dalla malasanità , che hanno portato al decesso di giovanissime vittime;
– ancora oggi non è dato conoscere i responsabili della morte della sedicenne Federica Monteleone, avvenuta il 26 gennaio 2007 dopo un intervento di appendicectomia presso il P. O. di Vibo Valentia, né della morte del dodicenne Flavio Scutellà, avvenuta il 31 ottobre 2007 nel P.O. di Reggio Calabria a causa del ritardato trasporto in ambulanza, né della morte della sedicenne Eva Ruscio, avvenuta il 5 dicembre 2007 sempre presso il P.O. di Vibo Valentia durante un intervento di tracheotomia, né del piccolo Andrea Bonanno, morto a soli sette anni, nell’ottobre 2006, dopo 25 giorni di sofferenza a causa di una ingessatura troppo stretta;
– risultano lente o ferme le indagini ed i relativi procedimenti giudiziari di tutti i quattro casi;
– l’indagine della Commissione ministeriale ha evidenziato, per i citati casi di malasanità , l’intervenuta violazione o la non corretta esecuzione dei doveri professionali e che le Aziende non hanno adottato, in alcuno dei casi sottoposti all’attenzione, gli adempimenti previsti dall’articolo 93 del vigente CCNL;
– buona parte della relazione predisposta dalla citata Commissione ministeriale è stata pubblicata sulla stampa regionale calabrese in data 24 aprile 2008 ed il contenuto evidenzia allarmanti punti di criticità interni al sistema sanitario di quella Regione;
– tra le criticità nella relazione la Commissione ministeriale evidenzia: il mancato controllo della regione sulla spesa sanitaria, la mancata approvazione del piano sanitario regionale, l’impunità di chi ha commesso errori ed ha responsabilità accertate, la presenza in numerosi P.O. di Pronto soccorsi “disastrosi”, pesanti condizioni igenico – sanitarie e problemi strutturali degli edifici, esorbitante spesa ai privati, dirigenti senza responsabilità;
– anche la Corte di Conti regionale, nel marzo del 2008, ha bocciato la sanità calabrese, sottolineando, tra l’altro, “la sovraesposizione di finanziamento a fronte di indici di attività e prestazioni sottomedia, che evidenziano l’esigenza di interventi intesi a restituire alla Regione un livello di prestazioni ospedaliere capace di corrispondere a un più elevato indice di appropriatezza”;
– la relazione della Commissione ministeriale evidenzia che la Calabria ha investito in sanità una quota di PIL molto maggiore rispetto alle altre regioni (8,77% PIL Calabria – 4,66% PIL Lombardia);
– ed ancora, l’analisi sistematica dei bilanci prodotti da alcune della Aziende Sanitarie, unitamente ai verbali del Collegio dei Revisori, ha evidenziato, talvolta, carenze anche rispetto alle norme basilari del Codice Civile, incompletezze ed incoerenze fra le loro diverse parti, il che determina una scarsa trasparenza rispetto all’effettivo stato delle Aziende e una profonda incertezza sull’effettiva situazione finanziaria delle singole Aziende e del sistema sanitario regionale nel suo complesso;
– in data 19 marzo 2008 è stata sciolta l’Azienda sanitaria Provinciale di Reggio Calabria a causa di accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata ed il nominato Commissario, prefetto Massimo Cetola , ha trovato una sanità sommersa dai debiti, per ben 500 milioni di euro;
– è noto come la Calabria sia una terra a forte presenza di criminalità organizzata che fa del condizionamento ambientale una delle sue armi più insidiose e dove la sanità, secondo la relazione antimafia della precedente legislatura , rappresenta il vero “affare” della regione;
– l’esame dei curricula dei Direttori Generali ha suscitato, nella Commissione ministeriale, perplessità sul possesso dei requisiti previsti dalla legge con particolare riferimento alla mancanza dell’esperienza dirigenziale, alla mancata protrazione della stessa per cinque anni, alla mancanza del certificato di frequenza del corso di formazione richiesto, anche a distanza di più di diciotto mesi dalla nomina;
– situazioni analoghe sono state rilevate per alcuni direttori sanitari e direttori amministrativi, per i quali i riferimenti normativi sono sempre il D.Lvo 229/99 ed il D.P.R. 484/1997;
– la Commissione ministeriale nella sua relazione ha, pertanto, proposto l’istituzione di un Organismo di Verifica chiamato, entro 7 giorni dalla proposta di nomina, ad esprimere il parere di legittimità sul possesso dei titoli previsti dalla legge per direttori generali, direttori amministrativi e direttori sanitari;
– all’interpellante appare davvero grave che la Regione Calabria, benché la relazione della Commissione ministeriale sia stata depositata nei primi giorni del mese di maggio 2008, non abbia ancora provveduto alla istituzione del citato Organismo di Verifica e, quindi, la Calabria non sia ancora a conoscenza della vera legittimità sul possesso dei titoli previsti dalla legge per direttori generali, direttori amministrativi e direttori sanitari delle varie ASP;
– è solo di oggi la notizia delle dimissioni da attuale direttore generale della Fondazione Campanella, creata per la gestione del polo oncologico di Catanzaro, del dottor Francesco Talarico coinvolto dalla vicenda giudiziaria per la morte della giovane Federica Monteleone, nella sua qualità di ex direttore generarle del tempo dell’ASP di Vibo Valentia ;
– l’interpellante trova assurdo che le dimissioni del dottor Talarico vengano date solo nel giorno in cui il Ministro della Giustizia, accogliendo l’appello, incontrerà i genitori delle giovani vittime calabresi dei casi di malasanità:
– quali urgenti iniziative intendano assumere, per le parti di competenza, anche nell’ambito del dichiarato stato di emergenza socio – economico – sanitaria ( di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’11 dicembre 2007), al fine di rompere il quadro allarmante del sistema sanitario calabrese;
– se non ritengano necessario ed urgente commissariare l’Assessorato regionale Sanità della Calabria.
On. Angela NAPOLI
Roma 24 giugno 2008