Divagazioni: Il Trovatore, la RAI e i rom o zingari

LA FINESTRA DI MARIO BASTI

Oggi una FINESTRA diversa da tutte le altre, nel senso che in essa non affronterò, neppure superficialmente, i temi che sono abituali in questa mia collaborazione settimanale, cioè gli sviluppi dell’attualità italiana, del nostro bel Paese e la problematica di noi italiani di nascita o di sangue che viviamo tanto lontano dal nostro bel Paese, che dal canto suo ci ignora o quasi. Quindi il caro Lettore è avvisato: se lo preferisce può cambiare subito pagina, altrimenti, poi, non può protestare, sapendo fin d’ora che questa FINESTRA sarà in definitiva una divagazione dai temi abituali, o più di una, se ci fosse lo spazio necessario.

Ma cos’è una DIVAGAZIONE, visto che nel titolo si trovano insieme una famosa opera di Verdi, che almeno alcuni dei lettori attempatelli come me, conoscono e ammirano e se possono gustano (o gusterebbero se ne avessero la possibilità) e con l’opera di Verdi, la “RAI International” che, quando ci fu promessa, si disse che sarebbe stata un canale di diffusione della cultura italiana e uno strumento per far conoscere agli italiani residenti in Italia, quest’altra Italia, cioè le comunità italiane che vivono stabilmente all’estero; e a noi, che siamo tanto lontani, avrebbe mostrato com’è l’Italia d’oggi, com’è cambiata da quando noi l’abbiamo lasciata. Col “ Trovatore” e Rai International che convivono nella Divagazione, ma solo per caso, pure un tema di attualità di cui da qualche tempo parlano radio, tv, e giornali italiani, cioè i “rom” che in fondo sono gli zingari tanto numerosi in Italia, ma che nella FINESTRA si trovano solo per caso, o per la divagazione, con il “Trovatore” e con “Rai International.

Una delle spiegazioni che il Dizionari della Lingua Italiana di Fernando Palazzi dá del divagare è “saltare di palo in frasca” o “allontanarsi dal tema” ed io oggi mi sto allontanando appunto dei temi abituali e salto di palo in frasca.

Io continuo a divagare; tu, caro Lettore sei avvisato, fa come vuoi.

Ma come mai oggi questo divagare?

Sabato pomeriggio a un certo momento ho acceso la Tv ed ho visto una scena e ascoltato una musica bellissima, che ha destato in me ricordi lontani, di quando stavo in Italia. stavano trasmettendo infatti il “Trovatore” di Verdi in un’interpretazione di alto livello. Ascoltavo, ricordavo, divagavo: non era Rai International, ma una stazione argentina “Film and Art” che tutti i sabati e i mercoledí al pomeriggio trasmette la registrazione di un’opera lirica. Non era la RAI, l’opera era stata allestita al “Covent Garden” di Londra…bellissima, ma non era la RAI.

Certamente sai, caro Lettore, l’opera lirica è una composizione musicale fra le più famose ed applaudite dell’Italia, eseguita nei più grandi teatri del mondo, ma che la RAI difficilmente trasmette, forse perché la considera musica di altri tempi e perciò non apprezzata dal pubblico d’oggi che preferisce rock e canzonette e pertanto non più di moda. Questione di gusti e di opinioni, ma forse alla RAI non tengono conto – a prescindere dal dovere di diffondere la cultura italiana di sempre – non pensano che sono tanti gli emigrati italiani sul viale del tramonto ai quali piacerebbe riascoltare le opere di Verdi e di Donizetti e Puccini e Mascagni e tanti altri e che preferirebbero eseguite alla Scala, o al San Carlo, o in un altro teatro italiano… Divagazioni!

Ma cosa c’entrano gli zingari o rom che a centinaia di migliaia scorazzano in Italia, apprezzati da alcuni, ma non dai più? La divagazione – caro Lettore – puó far miracoli! Protagonisti del “Trovatore” sono una vecchia zingara e un giovane guerriero, capo dei zingari ribelli, al quale la vecchia zingara ha fatto credere che è suo figlio. E nella drammatica scena finale dell’opera, si trovano la vecchia zingara e il giovane che crede di essere suo figlio in un oscuro carcere ove attendono di essere giustiziati. E il giovane cerca di consolare la vecchia zingara col ricordo di tempi felici e le canta una melodiosa canzone: “Ai nostri monti ritorneremo, la vita uniti trascorreremo…” Naturalmente non sará cosí, ma per la FINESTRA odierna, questo non conta. Quel che conta è che così sono arrivato a un’altra divagazione: pensavo, mentre ascoltavo la melodia, che essa potrebbe essere stata scritta da un Verdi di oggi per le centinaia di rom o zingari affluiti senza documenti e senza nulla in Italia e visto che si trovano male (come si trovano male in loro compagnia tanti italiani) potrebbero anch’essi cantare: “Ai nostri monti ritorneremo, l’antica pace ivi godremo…”

Una divagazione come le altre, forse un po’ egoista, ma è questa la mia intenzione, che anch’essa ha a che vedere con divagare che significa pure secondo il Dizionario: “Fantasticare, allontanarsi dalle solite occupazioni gravi, per prendere un po’ di spasso”. Consenti caro Lettore che sostituisca “occupazioni”, con “questioni” e che questa FINESTRA sia diversa dalle altre?

MARIO BASTI

finestra@tribunaitaliana.com.ar

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