Lettera aperta a Gianfranco Fini

Livio Costa

«Le province non servono: aboliamole»,
Queste le sue parole, egregio presidente della Camera dei deputati, prima delle elezioni. Le province dovevano già sparire nel lontano 1970 con l'istituzione delle Regioni: invece, non solo sono rimaste, ma sono anche aumentate di numero. Le province, attualmente ben 108, servono, come lei ben sa, solo ed esclusivamente ai partiti politici italiani, che per me sono vere e proprie cosche mafiose, per parcheggiare i loro uomini (picciotti) più fedeli, quando rimangono disoccupati, perché trombati alle elezioni. Anche le comunità montane servono allo stesso scopo e quindi devono essere eliminate. Pensi che, qui da noi in Piemonte, i nostri bravi consiglieri regionali, che godono degli stessi vergognosi privilegi dei parlamentari, stanno discutendo animatamente se inserire alcuni Comuni di pianura nelle comunità montane oppure no. Sarebbe una comica tutta da ridere, se non pagassimo noi profumatamente questi signori a dir poco incapaci. Comunque, per concludere, dopo le parole le chiedo e mi aspetto i fatti conseguenti. Altrimenti dovrò, mio malgrado, pensare che alla presidenza della Camera dei deputati, dopo il «parolaio rosso» Bertinotti, sia arrivato il «parolaio nero» Gianfranco Fini.
Ho letto recentemente che lei vuole far «lavorare» di più i deputati: proposito molto nobile, ma irrealizzabile. Comunque auguri.

liviocosta@alice.it

http://www.corriere.it/solferino/severgnini/08-06-12/04.spm

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