Germania – Portogallo 3-2
Gol: ‘22 Schweinsteiger ‘25 Klose ‘40 Nuno Gomes ‘62 Ballack ‘87 Helder Postiga
Germania in semifinale: chi ci avrebbe scommesso? Sicuramente Low che ha messo in campo
una squadra intelligente, inquadrata e nuova, per mentalità e disposizione tattica, rispetto
all’armata solida ma un po’ inconsistente vista contro Austria, Croazia e Polonia. E alla fine
i cambi gli hanno dato ragione fin dall’inizio, perché se il Portogallo impiega almeno una
quarantina di minuti prima di rendersi conto di essere in campo per giocare una partita
decisiva, la Germania ci mette molto meno.
Una sola punta, Klose, con Podolski schierato un po’ sorprendentemente sulla fascia sinistra
in un centrocampo largo e aggressivo che impedisce a Ronaldo di trovare spazi, ma
soprattutto penalizza i fantasisti portoghesi molto sottoritmo e appesantiti da una difesa
estremamente disattenta.
Il gol del vantaggio tedesco è annunciato da diverse offensive e regala un piccolo
capolavoro: triangolo rapido tra Ballack e Podolski che si infila nel corridoio percorrendolo
a tutta velocità fino al cross, radente e perfetto, che Schweinsteiger infila in rete in spaccata.
Il Portogallo ancora sotto shock prende anche il secondo: calcio di punizione di Schweinsteiger
che, agevolato da una dormita collettiva della difesa lusitana, trova Klose pronto a marcare
di testa. E’ l’unico acuto dell’attaccante tedesco, ma è anche decisivo.
Scolari si rende conto che è il caso di cambiare, e di farlo subito: con Deco immobile e
Ronaldo inconcludente richiama Moutinho, vittima tra l’altro di una brutta botta al ginocchio,
e inserisce Meireles. Anche il nuovo entrato se la prende comoda ma finalmente dopo la
mezz’ora il Portogallo offre qualche segnale di risveglio. Basta un affondo di Ronaldo per
mettere in crisi anche la difesa tedesca: l’asso va via sulla sinistra e conclude con forza
costringendo Lehmann a una respinta poi corretta in rete da Nuno Gomes. Partita riaperta,
e quasi riequilibrata allo scadere del primo tempo quando Ronaldo punta Mertesacker e
mette sul fondo con un delizioso diagonale.
Sullo slancio del buon finale di tempo il Portogallo sfrutta la vena di Ronaldo, di fatto
schierato da attaccante, e la squadra di Scolari va di nuovo vicinissima al pareggio
con Pepe, che a due metri dalla porta fallisce un facile appoggio di testa su azione di
calcio d’angolo.
Nessuno in questo momento si aspetterebbe un gol della Germania, soprattutto la difesa del
Portogallo che al 62′ si concede il secondo pisolino della serata. Basta un calcio di punizione di Schweinsteiger (due assist e un gol!) di almeno trenta metri e Ballack, furbo ad aiutarsi
parecchio con le braccia, insacca di testa. Una rete che si poteva forse anche annullare,
ma che impressione quella difesa portoghese piantata per terra, senza che nessuno salti
o vada a chiudere su un lancio profondo ma da controllare
Scolari si trova di nuovo a dover rincorrere: toglie Gomes, obbliga Ronaldo a fare
l’attaccante e inserisce Nani in fascia puntando tutto ancora una volta sulla manovra.
Fisicamente il Portogallo mostra la corda e rischia grossissimo con Podolski che, scatenato,
trova fiato e spazio per spingere, crossare, tirare e sfiorare un gol pazzesco con un missile
che finisce a un soffio dall’incrocio dei pali.
Quando nessuno se l’aspetta più arriva il gol che riapre di nuovo la partita: Nani, che forse
poteva anche essere inserito prima, crossa per Postiga (idem) il cui colpo di testa super
Lehmann. E’ il 3-2 che scatena l’assedio finale del Portogallo, disordinato e mai costruttivo.
La Germania si chiude, fa correre il cronometro e non si complica la vita nel suo capolavoro
che vale la semifinale.
Portogallo troppo inconsistente per essere vero: e anche quella spinta di Ballack per il terzo
gol che caccia fuori i lusitani dall’Europeo non suona come un’ingiustizia di fronte alla
determinazione tedesca e alla elegante e raffinata pochezza di Ronaldo e compagni.
Croazia – Turchia 1-1(1-3)
Gol ‘119 Klasnic ‘122 Semih Senturk
Finale veramente incredibile. Questo è il calcio, questo è lo sport che ti porta in paradiso e il
secondo dopo di rispedisce all’inferno senza poter assaporare il sapore della gloria. Match
pazzesco tra Croazia e Turchia. Poche emozioni durante tutto il match e improvvisamente al
119esimo arriva il vantaggio della squadra di Bilic con Klasnic e il pareggio clamoroso di Semith
Senturk. La gara era iniziata in sordina con poche conclusioni. Nei primi minuti prima Altintop
si era reso pericoloso con una botta da fuori e dopo poco era arrivata pronta la risposta
croata con un’azione di Rakitic che ha cercato in area Srna leggermente in ritardo.
Al 19esimo i biancorossi arrivano vicinissimi al vantaggio con Olic che calcia sulla traversa il
pallone offertogli da Modric facendo tremare la Turchia. Al 37esimo Terim reclama un rigore
per un atterramento di Tuncay in area ma Rosetti lascia correre. E’ un buon momento per
i turchi che sfiorano la rete con una fucilata di Topal da 30 metri. Le squadre vanno a riposo
sullo 0-0 e nella ripresa non cambia il tema del match, la Croazia gestisce la gara e la Turchia
si difende bene. La vera occasione del secondo tempo arriva solo su calcio da fermo e la
produce il piede destro di Srna che costringe Rustu agli straordinari per salvare il risultato
e portare i suoi ai supplementari.
I 22 giocatori sono stanchi e privi di idee ma sembra proprio la Croazia quella più sgonfia
di energie. Infatti prima Senturk e poi Tuncay provano ad infilare Pletikosa ma senza successo.
Ma a 1 minuto dalla fine quando i rigori sembravano l’unica soluzione arriva la rete di Klasnic
appena entrato. La sfidante della Germania sembrava già scritta ma ancora una volta il calcio
esprime la sua imprevedibilità. Al 122′ è Senturk a far crollare il morale di Bilic che se la prende
con il quarto uomo per aver concesso 2 minuti di recupero. I rigori infine hanno premiato la
squadra che non aveva nulla da perdere, quella moralmente più forte. Dal dischetto sbagliano
i due giocatori più tecnici della Croazia, Modric e Rakitic oltre al determinante ed ultimo errore
di Petric. I ragazzi di Fatih Terim affronteranno mercoledì in semifinale a Basilea la Germania.