Con un governo solido come il Berlusconi IV vuol dire proprio che siamo mal messi.
Ho sempre creduto, e mi è sempre stato insegnato, che uno Stato forte, una maggioranza forte, una democrazia forte, non ha bisogno di ricorrere alle forze armate. Mi è stata data testimonianza, da la Democrazia Cristiana di De Gasperi, Moro e Andreotti, quando era maggioranza relativa del paese, cercava di non governare mai con dei monocolori. La DC , preferiva cercare di formare governi, coinvolgendo altre forze sociali e politiche, i repubblicani, i liberali , i socialdemocratici i socialisti e i comunisti se pur in appoggio esterno o accogliendo i voti dei monarchici e dei missini, nei momenti critici. Perché si governa attraverso il dialogo.
E di momenti duri, in questi 60 anni di vita repubblicana, il nostro “Bel Paeese”. Li ha avuti a partire, dal bandito Giuliano, nella mia Sicilia, con la sua “guerra di Indipendenza”, per diventare uno Stato Indipendente per federarsi agli Stati Uniti d’America, ma trattandosi di “Banditi e mafiosi” lo Stato ha mandato i Carabinieri, non la Folgore o i Bersaglieri o la Divisione Ariete.
Cosi pure in Sardegna, lo Stato, a combattere la piaga del banditismo, ha mandato le Forze dell’ordine, Carabinieri e Polizia di Stato, non i Marò della San Marco.
Lo Stato attaccato, militarmente dalle Brigate Rosse, nell’angoscioso dopo rapimento di Aldo Moro, ricorse alle Forze Armate, a Roma. E vivemmo nella Capitale, come avevamo visto commentate dal giovane Bruno Vespa le immagini del Cile, o dell’Argentina, le immagini d’oltre cortina, o che ci arrivavano dal medio oriente. Sacchi di sabbia ad ogni incrocio, mitragliatrici, carri armati. Poteri di polizia alle Forze Armate. Quindi perquisizioni, richieste di documenti. L’amato Presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, ucciso e trasportato in una rossa Renault e lasciato a poche decine di metri dalla Sede Nazionale della DC e del PCI, a dispetto di tutte le Forze Armate e dell’Ordine che presidiavano Roma metro per metro.
Quando di nuovo lo Stato fu colpito duramente, con l’assassinio di Falcone e Borsellino, scatto l’ora dei “Vespri Siciliani”, ma li, lo Stato era di nuovo attaccato militarmente, come altro definire le due atroci stragi?
Oggi, con un consenso senza precedenti e una salda maggioranza nelle due camere, il Governo Silvio Berlusconi IV, ricorre alle Forze Armate! Avremo blindati, carri armati a scorta ed a difesa delle discariche , degli inceneritori! A’ monnezza va difesa con le armi? Mi domanda per telefono un’amico napoletano, e certo che no! In un paese, democratico si stenta a comprendere, come è possibile che siamo ridotti a ricorrere alle Forze Armate a far da guardia al secchio da’ monnezza!
Perché sindaci, intere giunte e consigli comunali di destra, centro e sinistra, manifestano con mamme e padri preoccupati per la salute dei loro figli? No non mi convince, che intere comunità, siano manovrate a piacimento dalla Camorra! E chi era preposto ad attuare raccolta differenziata, e smaltimento ed anche nuovi inceneritori, e non ha fatto nulla, a che va incontro alla corte marziale?
Ed intanto 2.500 soldati avranno compiti di polizia, come in Iraq o in Libano o per le strade di Kabul. Con enfasi le televisioni diramano, l’annuncio di ronde miste al posto del poliziotto di quartiere.
Mentre tutti dovremmo esporre bandiere a lutto, perché tutti abbiamo, perso! Perché se Prodi e Berlusconi, con i loro alleati, alternandosi hanno creato i presupposti, per cui lo Stato deve far intervenire le Forze Armate a far da guardia ad un bidone di mondezza, ad avere i sacchi di sabbia, sotto casa con mitragliereri a presidiare il cassonetto, ronde di bersaglieri a presidiare i nostri quartieri, i Marò del San Marco a dirigere il traffico e la folgore a difesa della discarica .
Se un Governo con una maggioranza solida in tutt’è due i rami parlamentari è costretto a far intervenire i “carri armati”, per far raccogliere e difendere “a’ mondezza”, significa che siamo messi proprio male. Se ‘Italia si difende anche facendo la guardia ad un bidone de’ monnezza! C’è qualcosa che proprio non va! (www.agoramagazine.it)