L’ICI gli italiani all’estero la pagheranno tre volte

On.li Gino Bucchino, Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Franco Narducci, Fabio Porta

I tagli decisi dal Governo Berlusconi sulle voci di spesa per gli italiani all’estero sono pesanti, rovinosi, preoccupanti.

Il DL 93, con il quale il governo reperisce i fondi per l’eliminazione dell’ICI sulla prima casa e per il sostegno alle condizioni di vita delle famiglie, decurta il già disastrato bilancio del Ministero degli Esteri di 32,3 milioni di euro per il 2008, di 50 milioni per il 2009 e di 98,5 milioni per il 2010.

Nella riduzione di spesa per l’anno corrente, 17 milioni di euro su 32 sono sottratti agli interventi per gli italiani all’estero, che in questo modo sono chiamati a pagare i costi maggiori della cambiale elettorale firmata dal governo di centrodestra. Dalla falcidie non si salva nessuno dei settori “sensibili”: l’assistenza, sensibilmente incrementata dal governo di centrosinistra, anche per avviare ad una prima sperimentazione di “assegno sociale” in alcuni Paesi dell’America Latina, retrocede di 5 milioni; i fondi previsti per l’invio di insegnanti alle scuole italiane all’estero drasticamente ridotti; i soldi stanziati per contrattisti e digitatori, che dovevano portare un po’ d’ossigeno al funzionamento dei consolati, soprattutto per lo smaltimento delle pratiche di cittadinanza, sono rimessi in discussione; le risorse previste per la Conferenza mondiale dei giovani sono dimezzate (un milione in meno); quelle per il Museo dell’Emigrazione subiscono la stessa sorte, in vista di un definitivo accantonamento dell’intero progetto (un milione e quattrocentomila in meno); i fondi per la promozione delle imprese e dei prodotti italiani all’estero sono cancellati; la stessa sorte tocca alle manifestazioni per il 60° anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, di diretto interesse per i migranti. E si potrebbe continuare.

Per gli italiani all’estero al danno si aggiunge la beffa: i tagli sono diretti a recuperare le risorse per l’abolizione dell’ICI, dalla cui esenzione gli stessi sono esclusi, con l’aggravante di perdere anche l’esenzione del 40% decisa dal governo Prodi. Insomma, l’ICI gli italiani all’estero la pagheranno tre volte.

Con un colpo solo, tutto quello che con il governo di centrosinistra si era fatto per aumentare e finalizzare le risorse alle politiche a favore degli italiani all’estero viene rimesso in discussione. In questo modo, si aprono prospettive inquietanti.

Noi parlamentari del Partito Democratico abbiamo presentato alla Camera una serie di emendamenti tendenti a ripristinare le risorse gia previste nella Finanziaria 2008 e questo governo intende eliminare.

Al di là degli schieramenti politici e parlamentari, l’invito che facciamo a tutti, dai parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero a COMITES, CGIE; associazioni, organi di informazione, cittadini residenti all’estero, è quello di fare sentire subito e con energia la propria voce, affinché questo salto all’indietro sia evitato e sia scongiurato il rischio di dovere ancora una volta ricominciare da capo.

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