Immigrazione clandestina, intercettazioni, nucleare, prostituzione

Immigrazione clandestina, intercettazioni, nucleare, prostituzione. Anche questa settimana l’agenda politica è stata fitta di questioni da discutere. E a tenere banco è stato, senza dubbio, il complicato tema delle intercettazioni, che acuisce la polemica tra politica e magistratura, sul quale è intervenuto perfino il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Quello della giustizia rimane un argomento scottante che, commenta Davide Giacalone, continua a secernere veleni.

Ma intanto Berlusconi si gode il consenso che sembra circondare il nuovo governo. C’è un clima nuovo, nota Enrico Cisnetto. Un feeling particolare tra il Cavaliere e il sistema degli interessi. E i segnali di un tale cambiamento sono numerosi. Il Paese ha voglia di “decisionismo” e Berlusconi sembra voler accontentare un po’ tutti. Tuttavia, “dire di sì a tutti, ripetere a ciascun settore dell’economia “il vostro programma è il mio programma”, come ama fare il Cavaliere, alla lunga diventa un cappio al collo proprio di quel “decisionismo” in nome del quale si è raccolto il consenso”.

E’ anche vero che se il centrodestra è solo al comando, è anche perché si avverte la profonda crisi che sta investendo il Partito Democratico. “Il risultato dell’azione di Veltroni è che la Sinistra è complessivamente allo sbando e lo stesso PD rischia di dividersi in una componente liberaldemocratica, guidata da Rutelli, e in una componete socialista guidata da D’Alema”, commenta Elio Notarbartolo.

Ma la strada per il governo è tutt’altro che spianata. Nota Silvio Nocera: “Tra immondizia, immigrazione, pubblica sicurezza e pari opportunità, l’esecutivo deve pelare delle gatte piuttosto rognose. In questi giorni è il capitolo prostituzione a impinguare l’agenda di governo con un botta e risposta all’interno della maggioranza che lascia intravedere le differenti prospettive che animano le forze politiche”.

Anche Elio Di Caprio sottolinea quanto sia minato il campo di azione del Governo Berlusconi. Perché, nonostante le promesse, l’esecutivo già si trova a fare i conti con la realtà. “Le promesse elettorali costringono in questa fase ad esporsi su tutti i fronti: quando si pretende di affrontare senza una scala di priorità tutti insieme i problemi irrisolti e messi a marcire per anni, sono inevitabili le confusioni e le incertezze. Fughe in avanti e marce indietro sono già all’ordine del giorno, a cominciare dalle indecisioni sul destino di Alitalia”. (Terza Repubblica)

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