Riparte il Comites di Buenos Aires

Con l’elezione di Graciela Laino alla presidenza del Comites di Buenos Aires, si apre una nuova tappa nel principale tra i Comitati che rappresentano le comunità italiane all’estero nelle quasi cento circoscrizioni consolari al mondo. Un primato, quello del Comites “portegno” basato non soltanto sul numero dei cittadini iscritti in questa circoscrizione consolare di Buenos Aires, ma anche su altri importanti dati.

E’ una tra le comunità più antiche insediatesi all’estero, tanto è vero che liguri e piemontesi si insediarono in queste terre molto prima che nascessero prima l’Argentina e mezzo secolo più tardi l’Italia. E’ una comunità che ha avuto ed ha ancora, una enorme influenza nella vita della società che l’ha accolta e della quale è da decenni parte fondamentale. Praticamente non c’è settore o aspetto della vita di Buenos Aires che non sia permeato da una influenza determinante degli italiani e della cultura italiana.

Ci sono poi centinaia di associazioni italiane nella Città di Buenos Aires e nei dintorni, molte delle quali tra le più antiche dell’Argentina (per fare un esempio l’Unione e Benevolenza e la Nazionale Italiana, le Società Italiane di San Isidro, di Tigre o di San Miguel) e tra le maggiormente attive e prestigiose (l’Associazione Dante Alighieri, l’Associazione Calabrese, il Circolo La Trevisana, solo per citare tre esempi). In questa Circoscrizione consolare ci sono il più prestigioso Ospedale Italiano all’estero, una sede dell’Universìtà di Bologna, cinque scuole italiane, diecine di scuole pubbliche argentine ove viene insegnato l’italiano, e decine di associazioni italiane dove si insegnano lingua e cultura italiane.

Quella residente in Buenos Aires è una tra le comunità italiane maggiormente impegnate alla partecipazione anche politica, come lo ha dimostrato in ogni occasione quando si è trattato di votare, sia per i Comites, sia nei referendum, sia nelle elezioni politiche italiane. E’ anche la comunità che in ogni elezione, presenta il maggior numero di liste, segno di vitalità partecipativa, ma anche di molteplicità di interessi e di settori, non sempre conciliabili fra loro, da cui nasce la frammentazione

Per forza di cose, è anche quella che registra il più alto numero di connazionali anziani e indigenti.

Questa è a grandi tratti la nostra comunità di Buenos Aires e il quadro della sua attualità.

Ebbene questa è la realtà sulla quale dovrà lavorare il Comites di Buenos Aires, ora che in gran parte è stato rinnovato l’Esecutivo.

La presidente Graciela Laino dovrà conciliare due attese probabilmente opposte. Da una parte la necessità di preservare l’unità raggiunta da una larga maggioranza dei consiglieri, per promuovere il cambio al vertice del Comitato. Una unità non facile, visto che nell’esecutivo sono rappresentate sei delle sette liste che si presentarono alle elezioni del Comites quattro anni fa. Liste che rispecchiano non solo settori politici diversi, ma anche le divisioni all’interno dell’Associazionismo che, a ben ricordare, iniziarono proprio in quelle elezioni.

L’altra attesa è quella di conquistare la permanenza nelle elezioni per il rinnovo dello stesso Comites, le cui elezioni sono in programma nella prima metà dell’anno venturo. Con la politicizzazione della collettività, è facile immaginare che un posto di rilevo al Comites può essere un buon trampolino per la promozione a incarichi maggiori, nel CGIE, nelle Federazioni o nelle Regioni oppure, a candidato nelle elezioni politiche italiane.

Sono tutte pretese legittime a patto che ci sia sempre davanti l’obiettivo di lavorare in favore dei connazionali e di non tradire il loro mandato.

In questa situazione, la presidente Laino e il resto del Comites, dovranno perseverare nello sforzo di unità, nella ricerca del dialogo con tutti i settori della collettività, a cominciare dalle associazioni, partendo dall’obiettivo segnalato da Graciela Laino di lavorare principalmente in favore degli anziani disagiati. L’assistenza sanitaria attraverso il contratto con la Swiss Medical, il pagamento delle pensioni INPS e la loro ingiusta parametrazione, i sussidi agli indigenti pagati dal Consolato e il nuovo assegno di solidarietà; i connazionali che ancora non sono stati raggiunti da tali ammortizzatori del disagio.

Il Comites però si occupa anche di molti altri aspetti – servizi consolari, cultura, informazione, discendenti, ecc – sui quali, ripartendo, dovrà impegnarsi.

Non sarà facile, perché il tempo a disposizione non è molto.

L’augurio è che grazie al rinnovato spirito di unità, con l’impegno e la capacità di tutti i consiglieri, siano ottenuti risultati concreti, condivisi e positivi.

Sarebbe il miglior biglietto di presentazione per ogni candidato a qualsiasi elezione.

marcobasti.@tribunaitaliana.com.ar

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