Sanità , rivedere il sistema delle convenzioni

Prima firmataria l’on Livia Turco

“Il caso della clinica santa Rita di Milano impone al governo di adottare tutte le misure necessarie affinché il sistema di accreditamento delle strutture private venga rivisto così come stabilito dal governo Prodi con la finanziaria 2007. È necessario anche realizzare un sistema nazionale di valutazione della qualità delle prestazioni che si affianchi ai controlli economici già eseguiti per una verifica incrociata tra spesa e qualità delle prestazioni”. Lo chiedono in una risoluzione presentata in commissione Affari sociali i deputati democratici della commissione stessa con quelli eletti in Lombardia. Prima firmataria l’on Livia Turco.

“L’arresto di 12 medici impiegati presso la clinica Santa Rita di Milano – si legge nella risoluzione – non può essere semplicemente liquidato come l’ennesimo caso di malasanità dal momento che i reati ipotizzati vanno dall’omicidio volontario causato da operazioni inutili, alla truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario nazionale. Lo scandalo della clinica milanese riguarda l’intero funzionamento del rapporto tra sanità pubblica e privata nel quale possono essere individuati vari elementi di disfunzione. Tra questi il più evidente è quello relativo al pagamento delle prestazioni effettuate all’interno delle cliniche private accreditate, il quale avviene secondo tariffe che, come sono oggi formulate, incentivano direttamente gli operatori privati ad effettuare prestazioni generalmente più onerose e quasi sempre più invasive per il paziente. Lo stesso sistema di accreditamento delle strutture private costituisce un elemento di disfunzione nel rapporto tra pubblico e privato. Esso ha dimostrato da tempo i suoi limiti, tant’è che con la legge finanziaria del 2007 il governo Prodi ha posto le basi per un suo completo riassetto. A partire dal 1° gennaio 2008 è prevista la decadenza di tutti gli accreditamenti concessi automaticamente in via transitoria dalle Regioni e non ancora in linea con i nuovi criteri di accreditamento stabiliti dalla legge Bindi del 1999, che prevedono standard qualitativi e meccanismi di verifica molto più approfonditi di quelli delle vecchie convenzioni. Mentre, sempre dal 1° gennaio 2008, è vietato qualsiasi nuovo accreditamento in assenza di uno specifico atto di programmazione sanitaria regionale che ne dimostri l’esigenza e la coerenza con il fabbisogno assistenziale locale”.

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