I guai di Vittorio Cecchi Gori

I guai di Vittorio Cecchi Gori

L’imprenditore fiorentino è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di “Regina Coeli” a Roma , dopo la terza bancarotta ed una esposizione di 25 milioni di euro, a seguito dell’inchiesta sul crac della Safin. La società cinematografica che si articolava in centinaia di sale, sparse in tutta Italia, tra cui il cinema Adriano di Roma , è stata dichiarata fallita il 20 febbraio scorso, a causa di ingenti debiti.
Agli arresti è anche Luigi Barone, legale di molte società del gruppo Cecchi Gori mentre ai domiciliari è finito il commercialista Ghini.
L’ipotesi di reato a carico dei tre è di bancarotta fraudolenta che scaturisce dal fallimento di alcune società del gruppo che secondo una nota della Guardia di finanza, sono state “deliberatamente condotte al dissesto e svuotate del loro patrimonio, in favore di altre società del medesimo gruppo”.
Al momento dell’arresto l’imprenditore ha dichiarato ai suoi piu’ stretti collaboratori di essere vittima di un disguido. I suoi difensori Krogh e Fiorella si dichiarano convinti dell’innocenza del loro assistito e prevedono una risoluzione a breve termine
Il primo fallimento delle aziende di Vittorio Cecchi Gori è stato quello della Fiorentina Calcio, di cui fu presidente per quasi dieci anni, ereditando la squadra dal padre Mario. Nel 2002 ha ricevuto un'informazione di garanzia per concorso in riciclaggio dopo che a giugno era scattata la procedura di fallimento per la squadra. Il giorno dopo, 6 luglio, è indagato dalla procura di Roma per detenzione di sostanze stupefacenti, dopo che nel suo appartamento a Roma erano stati trovati , da parte della polizia giudiziaria, alcuni grammi di coca. Vittorio si difese affermando che si trattava solo di “zafferano”.

Il Tribunale di Roma nel 2006 ha dichiarato fallita la società Finmavi, finanziaria del Gruppo Cecchi Gori., dopo anni di dure battaglie legali.
Vittorio Cecchi Gori ha iniziato a lavorare con il padre Mario, aiutandolo nella sua attività di produttore cinematografico. Nel 94 e nel 96 viene eletto Senatore nel Partito Popolare italiano, nel 2001 si candida con L'Ulivo nel collegio di Acireale, ma raccoglie solamente il 33% dei voti . Pochi mesi dopo è indagato con l’ accusa di voto di scambio , per il sospetto di aver tentato di comprare i voti dei tifosi dell’Acireale Calcio
Flop anche nel 2006, candidato nella circoscrizione Lazio1 ,come capolista alla Camera con il Movimento per L’Autonomia ,alleato alla Lega Nord., non riesce ad essere eletto

Nel 1995 con l’acquisto di Videomusic , Telemontecarlo e di quote di Telepiu’ ha cercato di creare il sospirato terzo polo televisivo e di rompere il duopolio Rai- Fininvest. Però , nel 2000 a causa di grosse difficoltà economiche è stato costretto a vendere la maggiorparte delle sue proprietà.
L’ex senatore in numerose interviste ha sempre dichiarato di aver pagato il tentativo di scalata nel sistema televisivo ed il deterioramento dei rapporti con Silvio Berlusconi .
Nel novembre del 2006 è stato condannato a tre anni, poi condonati grazie all 'indulto

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