Meglio tardi che mai: Finalmente un discorso serio per il ponte sullo stretto di Messina.

On. Michele Frattallone, Presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, Inc. – Boston, Massachusetts 02113 U.S.A. –

Segnali di speranza dal fronte notizie per la realizzazione delle grandi opere. Ovviamente, finche’ non sara’ posta la prima pietra che costituira’ come primo atto di nascita di questa che dovrebbe essere una delle meraviglie dell’ epoca in cui viviamo. Questa notizia ha il sapore di una vera fiaba che da lungo tempo viene raccontata almeno da 3 generazioni e poiche’ le favole sono un’ottimo deterrente per fare sognare ai grandi come se fossero ancora piccini.

Nella terminologia puramente linguistica il ponte e’ un punto di unione tra una sponda all’altra di un fiume, ma questo ponte sullo stretto di Messina non agevola soltanto l’attraversamento da una sponda all’altra di un fiume stretto o largo, ma di un vero mare agitato ed impetuoso che per secoli e secoli divise geograficamente la punta piu’ estrema della Penisola Italica con quella della Sicilia una delle piu’ belle isole del Mare Mediterraneo, che dal suo stretto naturale, una sponda bagna la Trinacria e dall’altra l’estrema punta territoriale calabrese. La particolare configurazione naturale geografica da secoli vicini, ma divisi dallo stretto di Messina. Allo stesso tempo, un ponte non solo virtuale, ma il genio dell’uomo oggi impegnato tecnicamente a unire il Continente cosi’ chiamato dai cittadini Messinesi.

Da migliaia di anni, il piccolo centro abitato fondato dai Greci, ora citta’ di Messina, posizionata in uno dei punti piu’ importanti e strategici della stupenda e meravigliosa Sicilia circondata dal mare, i siciliani, da sempre ammirarono ed ammirano le meraviglie anche della porzione estrema della costa dell’Europa meridionale bagnata dal Mar Nostrum quasi a contatto con la Trinacria una delle isole piu’ suggestive ed incantevoli nel centro del Mediterraneo, e’ davvero uno scenario incantevole ammirare dalla Sicilia l’estrema lembo della Regione Calabria.

Come e’ vero che Giuseppe Garibaldi al seguito dei suoi Mille garibaldini, scelse la Sicilia perche’ si realizzasse geograficamente e politicamente il sogno tanto desiderato da Vittorio Emanuele II di Savoia, dal Conte Camillo Benso di Cavour e dallo stesso Eroe dei Due Mondi, Giuseppe Garibaldi e sostenuta anche dal Pensiero Alto di Giuseppe Mazzini, un grande disegno politico gestita dal Risorgimento Italiano che corono’ con successo l’ Unita’ d’ Italia. Quindi, il ponte sullo stretto di Messina anche immaginato come punto di partenza nel processo di unificazione della Sicilia con il continente, questa impresa non e’ solo un progetto nell’ambito della costruzione e dell’architettura, ma un segnale di vera unione territoriale tra la Trinacria e la pensola Italica.

In un clima dove l’Italia prosegue il suo lento passo per cementare meglio la logica dell’Unione Europea soste- nuta da teoremi che hanno spinto a questa nuova dimensione e visione dell’Italia nel tentativo del nuovo o- rientamento nella direzione di questa teorica integrazione europea che immagino non ancora recepita e tanto meno concepita. Il riavvio al progetto legato alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina, prevede la posa della prima pietra nel 2010, sulla base di questo evento proiettato nel futuro e’ naturale esprimere il mi- gliore augurio di un buona legislatura al presente governo. Ed e’ giusto, che prima che si provveda ad accende- re i motori per l’impresa faraonica, e’ saggio porre rimedio ai problemi che assillano non solo l’Italia in quanto nazione e colpiscono una miriade di famiglie che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese.

C’e’ la percezione che alcuni provvedimenti sono necessari ed utili alla gente, comunque e sempre con il bene- ficio d’inventario.Tutti i fari al momento sono puntati alla soluzione del problema provocato dall’ostruzionismo esercitato dai cittadini campani e non e’ errore concedere l’alibi della buona fede, in altri casi, strumentalizza- zione da forze ignote locali ed anche da un’abbondante dose di poco interesse e non solo ma anche nell’essere incapaci nell’affrontare la situazione con determinazione per risolvere il problema dei rifiuti a Napoli e nelle altre Province della Regione Campania che ancora intasano le strade ed in particolare quelle della citta’ partonepea. Tutto questo singnifica senza altri aggettivi, incapacita’ nella gestione dei propri rifiuti danneg- giando l’immagine non solo di Napoli, quella della Regione Campania ma anche quella dell’ Italia.

Ed e’ altrettanto vero, che non si puo’ trascurare nemmeno il problema della sicurezza e la tutela dei cittadini, nel suo territorio oltre al serio problema che ha creato il flusso immigratorio non controllato che ha permesso l’approdo in Italia di un incalcolabile numero di immigrati clandestini, che non lavorano, e se lavorano non sono riconosciuti in quanto evasori ai fini fiscali, quindi non pagano come coloro che sono ritenuti immigrati regolari che le tasse le pagano come tutti gli italiani. Per questi determinati problemi, l’attuale governo ha gia’ le idee chiare e non tarderanno a dimostrare il loro servizio efficace e positivo.

Ora e’ piu’ giusto pensare con ottimismo e concedere credito al governo, questa volta il progetto e la sua preventivata realizzazione non puo’ piu’ essere considerata una fiaba, ma l’impresa epocale italiana e rafforza- ta dalla volonta’ politica che imprimera’ maggiore forza motrice capace di dimostrare al mondo non solo con le parole, ma con fatti concreti, anzi, convinto della certezza dell’esecuzione che si manifestera’ come una delle 7 meraviglie al mondo e che tutti gli italiani, saranno orgogliosi di poter finalmente attraversare il Ponte sullo stretto di Messina. Tutto questo sorprendera’ non solo gli europei, ma ci invidiera’ tutto il mondo.

Tutto cio’ avverra’ dopo avere risolti i problemi prioritari. Il progetto per la realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina ed il riavvio della procedura per la costruzione di detto ponte, utile ed indispensabile per alzare il livello dello sviluppo economico della Sicilia, ed alla sua capitale Palermo, come punto di riferimento, nel ruolo di smistamento delle merci dirette al nord Italia ed all’ Europa e per le merci dirette nel Medio Oriente, quindi uno dei Terminal piu’ strategico delle piu’ lunghe ed importanti arterie autostradali che colleghera’ Berlino, la capitale della Germania, con Palermo la capitale della Regione Sicilia. Questa impresa dalle enormi dimensioni come un progetto dell’antica Roma Imperiale o quella faraonica dell’Antico Egitto, favorira’ notevolmente e positivamente l’economia di tutta il territorio siciliano e per riflesso quella di tutta la nazione.

E’ bene che si sappia, l’Italia e’ nelle possibilita’ di realizzare grandi lavori anche se ci sono campi e settori che per molte ragioni (ambientali o quant’altro) noi italiani, non possiamo essere sempre i primi della classe, ma il nostro punto di forza viene espresso dai settori della grande, media e piccola industria e dall’artigianato ed anche dai settori come quella della cultura ( letteratura, musei, cinema, teatro, opera e musica lirica, filosofia, Commediografia, regia, fotografia, scenografia), nel settore dell’ingegno (Invenzioni, medicina, navigazione, studi e ricerca, esplorazioni, matematica, astronomia), della grande esperienza nella costruzione ed ingegneria ed urbanistica (edilizia, monumenti, chiese, cattedrali, castelli, ville giardini ponti, dighe,) costruzioni meccani- che (aereo navale ed automobilistica);

Nell’arte (pittura, scultura, restauri artistici), il culto del sapere vivere (la moda, il disegno del Made in Italy nella ricerca del piu’ bello, nel sapere mangiare poco e meglio) nelle varie discipline dello sport (Calcio, pallavolo, ciclismo, atletica leggera, pugilato, motociclismo automobilismo, scherma, nuoto, canottaggio, alpi- nismo, le frecce tricolori ed ecc.ecc.), concludendo con altre mille cose, e’ vero non siamo tra i ricchi di risorse naturali, ma l’Italia certamente tra i primi grandi geni, posizionati da sempre al punto piu’ alto.

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