Riformiamo l’ARAN

SPECIALE ARAN

Federazioneintesa

Conflitto d’interesse, documenti sottratti, dichiarazioni mendaci
davanti l’Autorità Giudiziaria del Direttore dell’Ufficio Relazioni
Sindacali, indagata da febbraio per abuso di ufficio, ma continua ad
operare. Mancata attuazione di una sentenza del TAR, accertata
deviazione dal modello legale delle modalità di certificazione del
Comitato Paritetico… Che altro serve per intervenire?
Quando è troppo è troppo!
Abbiamo ormai le scatole piene dell’ambito di illegittimità con cui avviene l’accertamento della
rappresentatività delle organizzazioni sindacali da parte dell’ARAN.
Iniziamo ad argomentare meglio e spiegare più diffusamente quanto accennato nel sottotitolo.
Conflitto d’interesse e iscrizione nel registro degli indagati del direttore dell’ufficio relazioni
sindacali dell’ARAN
Iniziamo dal Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali dell’ARAN, Milena Garoia.
Iscritta nel registro degli indagati per abuso di ufficio dal febbraio scorso, continua a operare le sue
personali e discrezionali valutazioni sugli atti prodotti dalle Organizzazioni Sindacali per erodere il
livello di rappresentatività di quelle, come la nostra, che non rientrano nella logica della triplice.
Ha operato ed opera, impunemente ed impunita, con la connivenza della struttura burocratica e
politica del Dipartimento della Funzione Pubblica del precedente governo e dell’ARAN.
Nessuno è intervenuto per bloccare le malefatte ai danni del nostro ma, per la verità, anche di altri
sindacati autonomi.
La supponenza dei comportamenti supponenti e arbitrari dell’Ufficio Relazioni Sindacali, diretto da
Milena Garoia, ex dirigente sindacale della CGIL e moglie del Segretario confederale della CGIL,
Giuseppe Casadio e pertanto in posizione di palese conflitto di interessi, è arrivata al culmine tanto
da indurre il GIP, dott. De Angelis, a procedere alla imputazione coatta per il reato di abuso di
ufficio.
Infatti, tanto per citare uno dei fatti più gravi, davanti ad un giudice della Repubblica, ha dichiarato
inesistenti documenti del ministero della Giustizia che invece erano stati regolarmente inviati.
Cosa è accaduto nel frattempo?
Che l’incolpata ha continuato a dirigere l’Ufficio Relazioni Sindacali ed a esaminare, valutare e
applicare i criteri del Comitato Paritetico al fine di predisporre i prospetti dai quali scaturiranno le
cifre e le percentuali della prossima rilevazione per il biennio 2008-09.
Flash 2008 N. 25
SPECIALE ARAN
tel. 06.4746128 fax 06.233.225.013
www.federazioneintesa.it email: info@federazioneintesa.it
martedì 27 maggio 2008
Deviazione dal modello legale delle modalità di certificazione del Comitato Paritetico.
Nell’ambito del contenzioso tra l’ARAN e la Federazione INTESA, il Tribunale di Roma ha
accertato incidentalmente che l'ARAN e il Comitato Paritetico, nella procedura di accertamento
della rappresentatività sindacale, hanno operato al di fuori della legalità.
Ed infatti “Comitato Paritetico appare essersi autorelegato ad una funzione della regolamentazione
astratta della disciplina integrativa, lasciando la concreta verifica dei dati a meccanismi di
certificazione bilaterale tra ARAN e singole OO.SS. ai quali peraltro non fa riscontro possibilità di
controllo intersindacale…” concludendo che i comportamenti dell' ARAN e del Comitato Paritetico
rappresentano deviazioni dal modello legale che privano tale modello di una significativa funzione
di garanzia e di imparzialità della misura della rappresentatività sotto il profilo della possibilità di
una forma di controllo intersindacale dei dati rilevati.
Nonostante questo il Comitato Paritetico, alla fine di aprile, nel definire i criteri per la certificazione
dei dati ha stabilito che “… prima della certificazione dei dati, prende atto del prospetto (predisposto
da Milena Garoia) indicante le sigle sindacali censite nella rilevazione come risultanti
dall’applicazione dei predetti criteri e di quelli deliberati nel corso delle riunioni del Comitato
Paritetico risultanti dai verbali dello stesso.”
E’ evidente che, noncurante della censura dei giudici, ancora una volta, il Comitato Paritetico si è
autorelegato ad una funzione astratta di controllo dei dati lasciando alla dott.ssa Garoia, Direttore
dell’Ufficio Relazioni Sindacali, il compito di valutare la documentazione, applicarne i criteri e
ricavare il prospetto del quale il Comitato Paritetico si limiterà a prendere atto.
Accesso agli atti della rilevazione.
Il 16 aprile 2008, la I Sez. del TAR Lazio ha censurato il comportamento dell’ ARAN relativamente
al diniego di poter accedere agli atti della rappresentatività sindacale considerando questo accesso
del tutto legittimo non solo da Federazione INTESA ma anche da qualsiasi sindacato coinvolto
nell’accertamento, che sia o meno rappresentato nel Comitato Paritetico: “Non vi è dubbio allora
che ciascuna organizzazione (e relativa confederazione, in virtù del citato art. 43, comma 2) (d.lgs
165/01) vanti un interesse concreto e attuale a conoscere tanto il “totale delle deleghe rilasciate”
quanto il “totale dei voti espressi” nelle elezioni delle r.s.u., perché è soltanto attraverso questi
elementi che essa sarà in grado di verificare la correttezza della statuizione dell’Aran di
riconoscere o meno la “rappresentatività” per un dato ambito contrattuale.”
Pensate che, ancora oggi, non abbiamo avuto la possibilità di accede agli atti relativi alla
rilevazione del biennio 2006-07.
Cos’altro deve accadere perché in un paese civile si intervenga?
Per il recupero dell’immagine della Pubblica Amministrazione, a cui tutti
noi teniamo è necessario un immediato intervento risolutore, che non
sia solo di facciata ma sostanziale!

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